- Pubblicazione il 17 Ottobre 2019
Nel numero 3-4/2019 di Rassegna in apertura troviamo un Articolo di revisione di Claudio Micheletto sul controllo dell’infiammazione nei diversi step dell’asma bronchiale. I pazienti spesso tendono ad abbandonare gli steroidi inalatori e usare al bisogno prevalentemente i broncodilatatori a breve durata d’azione con conseguenti effetti collaterali e scarso controllo dell’infiammazione, soprattutto nelle forme lievi. Le linee guida internazionali GINA, sulla base degli outcome di efficacia e safety emersi da due studi, hanno recentemente recepito l’inserimento di budesonide/formoterolo al bisogno nell’asma lieve. Questa strategia assicura il miglioramento dei sintomi e la riduzione delle riacutizzazioni, a fronte di una bassa dose di steroide che può essere in grado di controllare l’infiammazione della malattia.
Paola Rogliani e collaboratori in un Articolo originale descrivono i risultati di DOROTHEO 1 (DOxofylline compaRed tO THEOphylline 1), uno studio clinico in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo condotto per valutare l’impatto della doxofillina rispetto alla teofillina sui parametri funzionali e clinici di pazienti asmatici. Dallo studio emerge come la doxofillina possa essere considerata un’alternativa sicura ed efficace rispetto alla teofillina nella gestione dell’asma. Infatti, il trattamento con formulazioni a rilascio immediato, tre volte al giorno per 12 settimane ha favorito un’efficace risposta broncodilatatrice, una ridotta percentuale di eventi asmatici, una diminuzione dell’uso di salbutamolo al bisogno e un basso numero di eventi avversi.
Segue un Articolo originale di Tiziana Ciarambino e collaboratori che riporta i risultati di uno studio di coorte retrospettivo su popolazione con l’obiettivo di analizzare le differenze di genere in pazienti con embolia polmonare (EP) estrapolando i dati dal registro nazionale delle schede di pazienti dimessi da ospedali pugliesi con diagnosi principale di EP nel periodo 2010-2016. Dall’analisi emergono differenze significative nei due sessi in termini di età, di ospedalizzazione, comorbilità, incidenza e mortalità le cui cause e conseguenze restano da identificare con ulteriori studi.
Per la Serie Cure palliative precoci non oncologiche Antonella Serafini e Santino Marchese pubblicano un lavoro su Insufficienza Respiratoria (IR) e dispnea, un sintomo invalidante che costituisce un problema clinico importante quanto il dolore. Nelle malattie respiratorie croniche con IR cronica e dispnea refrattaria l’appropriata classificazione della percezione della dispnea ha un importante effetto sul comportamento e sul decorso della malattia. E’ necessario modulare la “percezione centrale” della dispnea attraverso trattamenti psicosociali e farmacologici e indirizzare questi pazienti alle cure palliative, il settore della medicina specializzato nella cura della persona nel suo complesso organico e psicosociale.
Ufficio Stampa AIPO