- Pubblicazione il 24 Maggio 2024
Nel numero 1|2024 di Rassegna di Patologia dell’Apparato Respiratorio troviamo, come di consueto nei primi numeri dell’anno, i primi cinque contributi della rubrica “Correva l’anno 2023” a cura dei Responsabili di altrettanti Gruppi di Studio AIPO-ITS/ETS: Disturbi Respiratori nel Sonno, Oncologia Toracica, Pneumologia Riabilitativa e Assistenza Domiciliare, Pneumologia Interventistica e Trapianto e Patologie Infettive Respiratorie e Tubercolosi.
L’iniziativa “Correva l’anno 2023” è infatti nata con l’obiettivo di mettere a disposizione dei lettori della rivista manoscritti aggiornati sulla base dei principali articoli della letteratura internazionale pubblicati nel corso dell’anno 2023. I manoscritti approfondiscono tematiche inerenti le materie oggetto dei Gruppi di Studio AIPO-ITS/ETS, e il testo di ogni contributo commenta tre articoli provenienti dalla letteratura internazionale del 2023, ritenuti particolarmente significativi e inerenti la tematica oggetto del proprio Gruppo di Studio.
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A seguire è presente, a firma di Teresa Renda e collaboratori, il lavoro intitolato “ABC dell’ecografia toracica: semeiotica ed istruzioni per l’uso”, importante in quanto negli ultimi decenni l’ecografia toracica ha destato una crescente attenzione in ambito clinico, particolarmente nel campo della medicina d’urgenza, della terapia intensiva e della pneumologia.
L’ecografia è infatti una modalità altamente sensibile e specifica per la diagnosi e il monitoraggio di differenti condizioni morbose del polmone e pleuriche, con costi contenuti e senza esposizione a radiazioni ionizzanti. È uno strumento semplice, versatile, facilmente utilizzabile al letto del malato anche come guida per le procedure interventistiche; la recente pandemia COVID ne ha esteso l’impiego. Questa metodica versatile ma “operatore-dipendente” necessita di un adeguato percorso di formazione e di acquisizione di competenze attualmente indispensabili nel bagaglio culturale-tecnico dello pneumologo moderno. L’articolo fornisce nozioni teoriche di base per promuovere una migliore comprensione e un uso più diffuso dell’ecografia polmonare.
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Sempre in questo fascicolo si trova l’articolo “Danni respiratori da cannabis (parte I). Epidemiologia e tossicologia della cannabis”, a firma di Vincenzo Zagà e collaboratori. La cannabis (marijuana) è una delle droghe più diffuse al mondo, con 120-250 milioni di consumatori stimati, in rapido aumento, in particolare in giovani maschi adulti provenienti da Paesi ad alto reddito. La marijuana proviene dalla pianta di cannabis, che appartiene alla famiglia delle Cannabaceae. Si prepara dalle parti fiorite essiccate e dalle foglie delle piante femminili. La sua combustione produce centinaia di sostanze chimiche. Il principale ingrediente della cannabis è il delta-9 tetraidrocannabinolo (THC), sostanza psicoattiva. A differenza dei danni da fumo di tabacco, le conseguenze sulla salute del fumo di cannabis, in particolare, le lesioni sull’apparato respiratorio, sono spesso comunemente sottovalutate, a causa della mancanza della raccolta di dati sui danni polmonari. Lo scopo di questa rassegna è evidenziare l’impatto del fumo di cannabis sul sistema respiratorio: ci sono vari studi consolidati che indicano come il fumo regolare di cannabis non sia innocuo e che smettere di fumare porterebbe a importanti benefici per la funzione polmonare. Pertanto i dati dovrebbero, da un lato, scoraggiare l’uso ricreativo e, dall’altro, incoraggiare i medici a offrire supporto ai pazienti per smettere di fumare cannabis.
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Questo numero della rivista ospita inoltre l’articolo “Il disagio psicologico nel long COVID”, di Chiara Brunetti e collaboratori. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce il “long COVID” una sindrome che si verifica entro 3 mesi dall’inizio di un’infezione da SARS-CoV-2. I sintomi, che durano almeno 2 mesi, possono avere un andamento episodico, o un carattere persistente. Le manifestazioni cliniche del long COVID sono eterogenee (affaticamento, difficoltà respiratoria, mialgie, dolori articolari, etc.). Scopo del presente studio è valutare la presenza e l’intensità dei sintomi psicologici in una popolazione di pazienti guariti dal COVID.
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