- Pubblicazione il 18 Gennaio 2013
Per la sezione DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO Oreste Marrone commenta un recente lavoro di Sforza e coll. che ha valutato le caratteristiche dei disturbi respiratori notturni mediante monitoraggio cardiovascolare in una coorte di 854 soggetti di entrambi i sessi, dell’età di 68 anni, che non presentavano gravi disturbi di tipo cardiovascolare. 519 di questi soggetti vennero ristudiati a tre anni di distanza rispetto al primo monitoraggio notturno: seppur siano state osservate ampie differenze interindividuali nella frequenza dei disturbi respiratori notturni, in media la percentuale di pazienti con OSA diminuiva. Le riduzioni maggiori si osservavano nei soggetti che presentavano un RDI (respiratory disturbance index) più alto all’esame iniziale.
L’articolo mette in luce, forse per la prima volta, una tendenza al miglioramento dei disturbi respiratori nei soggetti con OSA più grave. Tale elemento sembra supportare, insieme ad altri, quanto già messo in evidenza da alcuni studi che hanno dimostrato una ridotta importanza clinica dell’OSA in età avanzata.
La Redazione AIPONET