- Pubblicazione il 06 Marzo 2013
In questo numero della Rassegna che introduce il nuovo anno troviamo in apertura un Commentario di Leonardo Antonicelli nel quale vengono presi in considerazione i fattori coinvolti nella discrepanza tra gli studi clinici controllati, che dimostrano livelli di efficacia della terapia dell’asma che non trovano riscontro in quelli di efficienza condotti nel mondo reale. I possibili correttivi implicano la necessità di modelli gestionali più adeguati alla complessità della malattia sia in termini biologici sia in termini di relazione medico-paziente e di organizzazione nella erogazione dei servizi sanitari.
Nella sezione Articoli di revisione Giancarlo Garuti e Mirco Lusuardi ci presentano le diverse tecniche di disostruzione bronchiale nelle malattie neuromuscolari. Per questi pazienti, nei quali vi è una situazione di debolezza dei muscoli respiratori, il riflesso della tosse, che costituisce un meccanismo fondamentale per eliminare dalle vie aeree l’eccesso di secrezioni ed eventuali corpi estranei, può essere insufficiente al punto da determinare un ingombro bronchiale che aumenta significativamente il rischio di insufficienza respiratoria acuta. Gli Autori segnalano come in questi casi sia necessario scegliere attentamente il tipo di trattamento più appropriato di disostruzione delle vie aeree, manuale e/o meccanico, per l’eliminazione delle secrezioni in eccesso.
Per la Serie Collaborazione multidisciplinare in oncologia toracica a cura di Silvia Novello, Cristina Mantovani e coll. ci presentano le nuove tecniche nell’ambito della radioterapia, trattamento alternativo alla chirurgia nella cura dei pazienti affetti da carcinoma polmonare al I stadio non operabile, e in associazione alla chemioterapia per quelli in stadio localmente avanzato (stadio III).
Per la rubrica Casi clinici Francesco Romano e coll. ci presentano un caso di Malattia di Rosai-Dorfman, rara sindrome istiocitica che si riscontra prevalentemente nell’infanzia o nella giovane età adulta. Seppur si tratti di una patologia benigna, sono stati documentati casi mortali dovuti all’infiltrazione istiocitica generalizzata dei seni linfonodali.
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La Redazione AIPONET