- Pubblicazione il 26 Maggio 2015
L’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) compie 30 anni. In vista della manifestazione che si terrà a Roma l’11 Giugno per ricordare i trent’anni trascorsi dalla data in cui l’associazione è stata ufficialmente registrata, abbiamo raccolto il commento di chi ha vissuto gli anni della sua fondazione, ed è stato protagonista e fautore del percorso evolutivo che l’ha resa punto di riferimento per la specialità.
Nel ringraziare i Colleghi per la fiducia, la prima considerazione che espressi al Direttivo Nazionale fu quella di vivere ed operare nel contesto di una società Scientifica democraticamente aperta, senza pregiudizi o appartenenze; prova ne era la mia elezione a Presidente con trascorsi pneumologici consolidati ma proveniente da un relativamente piccolo ospedale di provincia all’estremo sud dell’Italia.
La seconda considerazione rivolta a me stesso era la difficoltà di succedere ed operare dopo Colleghi che avevano disegnato la storia dell’Associazione. Da Segretario Generale dell’Associazione per molti anni mi resi conto del bisogno irresistibile di operare una svolta e collaborando con Leoncini (istituzione delle sezioni regionali), De Palma (spinta e concretizzazione dell’editoria pneumologica), Donner (approfondimento e concretizzazione dei rapporti con le Aziende farmaceutiche) ho operato affinchè si riconoscesse la pneumologia come branca portante del panorama sanitario italiano.
I nuovi eventi che hanno caratterizzato la mia Presidenza, dal 1997 al 1999, sono per prima cosa la collegialità per qualsiasi decisione societaria (numerosissime le riunioni) e rinnovamento e rafforzamento del senso di appartenenza. In questo clima la Pneumologia Ospedaliera Italiana è cresciuta: il numero degli iscritti si è quadruplicato, i congressi AIPO hanno avuto risonanza nazionale ed internazionale (fra tutti ricordo Taormina, Torino, Napoli, Venezia); si sono creati nuovi stabili rapporti di collaborazione con altre Società Scientifiche; è stata incrementata l’editoria scientifica sino alla costituzione di una società editoriale portata avanti da Donner e successivamente da Leoncini, De Palma, Moretti; è nato così il bisogno di una nuova visione unitaria della Pneumologia e quindi l’interessenza per la Federazione Italiana contro la Tubercolosi, la costituzione della UIP, l’inserimento di numerose Commissioni Ministeriali, la concretizzazione della Fondazione per la Pneumologia Italiana con gestione innovativa. Basti ricordare le borse di studio a giovani pneumologi che oggi occupano posti di rilievo in strutture clinico-scientifiche e dell’Industria Farmaceutica e di ricerca.
Tutto è stato possibile grazie all’atmosfera di estrema correttezza e collaborazione. Alla domanda cosa ha rappresentato per me AIPO, rispondo che come tutte le cose belle della vita ha comportato sacrifici, dispiaceri, delusioni, amarezze, risentimenti ma rimangono sempre cose belle perché nonostante tutto ho conosciuto persone meravigliose che ancora oggi mi donano il loro affetto.
Vincenzo Fogliani