- Pubblicazione il 12 Maggio 2015
L’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri compie 30 anni. In vista della manifestazione che si terrà a Roma l’11 Giugno per ricordare i trent’anni trascorsi dalla data in cui l’associazione è stata ufficialmente registrata, abbiamo raccolto il commento di chi ha vissuto gli anni della sua fondazione, ed è stato protagonista e fautore del percorso evolutivo che l’ha resa punto di riferimento per la specialità.
Ricordo con entusiasmo gli anni trascorsi in AIPO, una parentesi fondamentale nel mio percorso professionale” a parlare è Mario De Palma, Presidente dell’Associazione Pneumologi Ospedalieri dal Gennaio del 1992 fino a ottobre del 1995. Uno dei protagonisti della storia della società, fra i tanti che l’hanno vista crescere e rafforzarsi sempre più.
Il congresso di Bormio del 1985 sancì l’avvio di AIPO verso una forma societaria più concreta” continua De Palma. “Negli anni ho ricoperto varie cariche e ho rappresentato AIPO anche in ambiti diversi; attualmente siedo nella Commissione dei Garanti e sono Direttore Emerito della rivista associativa “Rassegna di Patologia dell’Apparato Respiratorio.”
Prima del 1985 AIPO era un’associazione dai numeri limitati, fondata da tisiopneumologi ospedalieri (inizialmente AITO poi AIPO)",commenta De Palma. “Nel 1985 Vincenzo Giuliano (Novara), con un gruppo di Colleghi altrettanto impegnati nella promozione della specialità a livello ospedaliero, ha dato inizio a un percorso che ha portato alla conversione dell’associazione in società registrata presso uno studio notarile. In quella circostanza è stato formulato un nuovo statuto e la società ha subito progressivamente un processo di totale rinnovamento, assumendo un ruolo sempre più rappresentativo della specialità in campo nazionale.
La società è stata rivisitata sia da un punto di vista scientifico che socio-organizzativo” commenta De Palma. “La rivista, attiva dal 1951 ma prossima ad estinguersi, è stata rinnovata nell'organico redazionale e affidata alla direzione di Attilio Ferraris, affiancato dai suoi collaboratori (Genova). Nella nuova veste editoriale è stata rilanciata sul piano scientifico e culturale assolvendo al compito di organo ufficiale dell'Associazione. Sono stati organizzati i primi congressi caratterizzati, rispetto ai precedenti, da un maggiore e crescente numero di presenze e dalla complessità dei contributi scientifici. Basti ricordare i congressi di Lerici (Benito Leoncini) e Taormina (Mario Capone e Vincenzo Fogliani) che segnarono l’inizio di un’attività formativa che ha trovato la sua espressione attraverso l’intensa attività congressuale che AIPO ha intrapreso e rinvigorito nel tempo.
Durante la mia presidenza, dal 1992 al 1995, è stato ampliato il numero dei Gruppi di Studio ed è stata completata la rete delle Sezioni regionali, iniziati sotto la presidenza Leoncini. Di quegli anni sono i primi rapporti con la politica sanitaria e con le Istituzioni e l'Associazione è stati invitata a far parte di alcune Commissioni all’interno del Ministero della Sanità, oggi Ministero della Salute. Attraverso questi interventi, membri di AIPO sono stati chiamati a intervenire su importanti temi di carattere pubblico quali il fumo, la tubercolosi, i tumori polmonari e altre problematiche di crescente impatto come quelle trattate dalla "Commissione Unica del Farmaco (CUD). Cominciarono in quel periodo collaborazioni con altre società scientifiche che avevano interessi comuni, quali le società dei cardiologi, dei geriatri e degli infettivologi ospedalieri e l'oncologia toracica (FONICAP). Parallelamente è cresciuto il numero degli iscritti che hanno affollato con crescente entusiasmo i Congressi nazionali di S. Margherita di Pula a Forte Village (Giovanni Foddai) e Torino Lingotto (Claudio F. Donner e F. Dalmasso). Nella prima sede veniva anche riscritto lo statuto alla luce dei risultati ottenuti e della nuova dimensione associativa; nel secondo veniva affrontato sistematicamente per la prima volta il tema della BPCO con tutte le più recenti implicazioni clinico- diagnostiche, assistenziali e terapeutiche. In quegli anni nasceva a Belgirate la SIMeR, la società di medicina respiratoria a impronta prevalentemente accademica che raccoglieva l'eredità di alcune società sub specialistiche che avevano dato seguito al periodo gestito dalla Federazione Italiana contro la Tubercolosi e le Malattie Respiratorie. Fra AIPO e SIMeR è iniziata una collaborazione che negli anni ha portato a importanti traguardi, culminati nel congresso comune gestito ad anni alterni dalle due Società.
Nel 1994, sotto l'egida dell'AIPO, si è svolta la prima edizione nazionale della Giornata del Respiro con l'obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza, gli organi istituzionali, i mass media nei confronti delle malattie respiratorie di maggiore impatto sociale. La manifestazione è nata dall'idea e dall'iniziativa di Margherita Neri (Tradate) in collaborazione con Mariadelaide Franchi, fondatrice e Presidente di Federasma (organo rappresentativo dei malati asmatici), dopo una prima edizione locale di grande successo. Per oltre dieci anni, la Giornata ha mobilitato numerose società scientifiche e associazioni di pazienti e di volontariato, con l'apertura al pubblico dei reparti pneumologici, la mobilitazione di medici pneumologi e tecnici della specialità, con manifestazioni in piazza e in luoghi di spettacolo, sempre riscuotendo l'attenzione del pubblico e della stampa su malattie influenzate negativamente dal fumo di tabacco e dall'inquinamento ambientale.
Furono anni di impegno entusiastico e fermento ai quali non posso che guardare con nostalgia ricordando con riconoscenza tutti i Colleghi che hanno collaborato fattivamente nelle varie cariche, in particolare Vincenzo Fogliani e Carlo Logroscino, rispettivamente in qualità di Segretario e Tesoriere. In quegli anni si lavorava ancora senza il prezioso sussidio telematico, spesso dagli studi delle proprie abitazioni, ma si sono gettate le basi per un'organizzazione gestionale e burocratica centrale. Le successive presidenze hanno continuato il viaggio cominciato nel 1985 e hanno saputo creare un sistema sempre più efficiente con congressi, mezzi editoriali ed eventi di maggiore respiro.
L'attività editoriale associativa, costituita dalla rivista ufficiale, da notiziari, collane monografiche, quaderni educazionali, trattati è parimenti cresciuta nel tempo; per molti di noi della vecchia guardia ma anche per tutti coloro che, sempre più giovani, sono entrati nel ciclo lavorativo è stata ed è un'esperienza indimenticabile. Dal 1998 al 2006 ho avuto l'incarico di dirigere la Rassegna e di collaborare nelle varie funzioni con i colleghi del corpo redazionale; fra tutti è un piacere ricordare Mirco Lusuardi che, giovanissimo e attivo fin dagli inizi della gestione AIPO, dirige oggi in prima persona la nostra rivista. Il traguardo editoriale più importante raggiunto nel 2005 è stato l'ingresso in EMBASE (Excerpta Medica Database) per una prima indicizzazione.
La celebrazione del trentennale associativo, oltre a riunire amici e colleghi che hanno lavorato, discusso, condiviso e a volte dissentito su tanti argomenti e in tante battaglie, servirà a consacrare i risultati conseguiti negli anni. Un ricordo ed un pensiero grato vanno a tutti coloro che hanno lavorato con noi e che oggi non ci sono più.
Mario De Palma