- Pubblicazione il 29 Gennaio 2015
L’asma colpisce dai 150 ai 300 milioni di individui al mondo e causa ogni anno circa 250mila morti. La BPCO è la quarta causa di morte al mondo e colpisce circa 64 milioni di persone.
Questi i dati presentati nel corso del III Congresso Nazionale della Corte di Giustizia Popolare per il diritto alla salute che si è tenuto a Rimini dal 21 al 24 Novembre scorsi durante la sessione dedicata alle malattie respiratorie croniche.
La Commissione Tecnica Nazionale riunitasi nel corso dell’evento ha lavorato al fine di identificare le criticità e, nel contempo, disegnare le strategie che consentono di affrontare le evidenti problematiche evidenziate dai dati epidemiologici emersi.
La BPCO non viene riconosciuta come patologia a impatto sociale. A lanciare l’allarme sono gli esperti intervenuti all’evento che denunciano una scarsa consapevolezza della severità e dei fattori di rischio della BPCO. A questo proposito la Commissione propone campagne sul controllo del fumo, campagne di educazione socio-sanitaria, campagne di screening mirate a popolazioni selezionate.
Nel corso del Congresso sono stati rilevati ampi margini di miglioramento a livello di servizi diagnostici quali spirometria e gas-analisi. La Commissione propone pertanto l’inserimento nei LEA di tali attività diagnostiche, una migliore distribuzione territoriale dei servizi, l’implementazione della spirometria di screening sul territorio, la possibilità di prenotazioni on-line, il ruolo della farmacia nella sensibilizzazione/screening alle malattie respiratorie croniche.
Al fine di colmare le evidenti differenze interregionali a livello di Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) la Commissione propone inoltre la definizione di un PDTA nazionale di riferimento alle quale le singole Regioni siano chiamate a guardare.
Altra criticità sollevata dalla Commissione è una scarsa aderenza e continuità della terapia alla quale conseguono aumento delle riacutizzazioni e una bassa qualità della vita del paziente. Da questo punto di vista è fondamentale il ruolo del MMG in termini di prevenzione, educazione terapeutica e gestione delle malattie respiratorie croniche. Il medico ha il compito di guidare il paziente nella scelta del dispositivo inalatorio più idoneo alle sue esigenze, di verificare la correttezza d’impiego e l’aderenza alla terapia.
Per quanto concerne le vaccinazioni antinfluenzali e antipneumococcica nei pazienti con BPCO la Commissione denuncia un sensibile calo delle vaccinazioni nei pazienti over 65 e un’ampia variabilità territoriale nella offerta della vaccinazione antipneumococcica. La Commissione propone la divulgazione di una corretta informazione attraverso campagne vaccinali efficaci.
“L’analisi delle criticità nella gestione delle malattie respiratorie croniche si riassume a ben vedere in una sola parola, prevenzione” commenta Franco Falcone, Responsabile del Dipartimento per i rapporti istituzionali e le politiche sanitarie in pneumologia dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO).
“Prevenzione primaria intesa come controllo dei fattori di rischio soggettivamente prevenibili come i danni da fumo, le infezioni virali e l’inquinamento domestico o collettivamente controllabili come l’inquinamento ambientale e negli ambienti di lavoro” continua l’esperto “prevenzione secondaria intesa come diagnosi precoce in tutti i modi possibili ed a tutti i livelli, sia nella ricerca della malattia, sia nella gestione della riacutizzazione; infine prevenzione terziaria intesa come riabilitazione degli stati di cronicismo invalidante, fin dalla loro individuazione.”
“È una parola semplice ma difficilissima, almeno finora, da articolare in programmi sensati ed univoci, se non unitari sul territorio nazionale. Oggi l’istituzione centrale è molto più attenta rispetto al passato ed oggi i cittadini vogliono dire la loro in aperta collaborazione. Gli pneumologi sono a disposizione” conclude Franco Falcone.
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Ufficio Stampa AIPO