- Pubblicazione il 02 Dicembre 2014
Di fronte all’allarmismo dilagante conseguente alle presunte morti provocate dal vaccino antinfluenzale FLUAD, l’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) ritiene necessario sottolineare il valore preventivo della vaccinazione antinfluenzale, in particolare nei pazienti anziani affetti da BPCO.
Dopo la segnalazione di quattro eventi avversi, di cui tre fatali e uno grave, verificatosi in concomitanza temporale con la somministrazione di dose di vaccino antinfluenzale FLUAD della Novartis Vaccines and Diagnostics s.r.l, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha disposto, in via cautelativa, il divieto di utilizzare i suddetti lotti.
AIPO esprime preoccupazione circa gli effetti negativi che l’allarmismo suscitato da questi episodi potrebbe avere sulla campagna vaccinale.
Il contagio mediatico che ne è derivato ha provocato infatti una vera e propria fuga dal vaccino. In questi giorni chi non si è ancora sottoposto a profilassi antinfluenzale preferisce attendere il verdetto delle autorità competenti incaricate di stabilire se esiste un nesso causale fra i decessi registrati e il vaccino.
L’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri segnala la pericolosità dell’influenza stagionale e sottolinea il valore terapeutico e preventivo delle vaccinazioni grazie alle quali è stato possibile debellare patologie letali un tempo endemiche nel nostro paese.
“L’anno scorso, in Italia, sono stati registrati 8000 decessi, senza profilassi i morti sono destinati ad aumentare” spiega Fausto De Michele, Presidente AIPO. “Il valore della vaccinazione antinfluenzale non può essere messo in discussione. Nell’ambito delle strategie volte a ridurre le riacutizzazioni della Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO), la vaccinazione antinfluenzale è un’arma fondamentale. E’ importante che gli anziani si vaccinino contro l’influenza” sottolinea Fausto De Michele.
In Italia, ogni anno, l’influenza colpisce fra i 6 e i 9 milioni di persone. Nei soggetti anziani affetti da patologie croniche il numero di decessi può arrivare a 8.000 l’anno e circa 40.000 in tutta Europa. I soggetti maggiormente a rischio sono i cardiopatici e quelli con malattie respiratorie.
Per questi pazienti le complicanze dell’influenza potrebbero avere conseguenze molto gravi.
Ufficio Stampa AIPO