- Pubblicazione il 25 Settembre 2014
Sperimentata con successo, per la prima volta al mondo, la dialisi polmonare presso le terapie intensive dell’ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino diretta da Vito Marco Ranieri e del Sant’Orsola di Bologna diretta da Stefano Nava.
Ad annunciarlo sono state le pagine della rivista scientifica internazionale “Critical Care Medicine”, organo ufficiale della Società americana di Terapia intensiva e Medicina Critica.
Si tratta di un sistema dialitico mini-invasivo che rimuove l’eccesso di anidride carbonica dal sangue nei pazienti ipercapnici. Questo sistema è stato impiegato dagli autori in 25 pazienti con BPCO riacutizzata associandolo alla ventilazione non invasiva quando questa era a rischio di fallimento. I risultati ottenuti sono stati confrontati con un gruppo di controllo di pazienti in ventilazione meccanica non invasiva da sola e con caratteristiche simili al gruppo studiato.
Grazie a questo innovativo sistema, il rischio di intubazione nel gruppo di studio era del 12% verso il 33% del gruppo di controllo, così come il tasso di mortalità era del 7% vs 35% nel gruppo di controllo.
“Si tratta di un lavoro concepito in modo brillante e ineccepibile da un punto di vista metodologico” commenta Antonio Corrado Direttore Scientifico del Centro Studi di AIPO (Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri). “Lo studio dei colleghi è uno studio caso-controllo che pone le basi per l’avvio di un trial clinico randomizzato.”
“L’applicazione di questa tecnica innovativa rappresenta una grande opportunità per il futuro. I dati di questo studio forniscono il razionale per trias clinici futuri randomizzati al fine di validare la tecnica della rimozione extracorporea del CO2 in pazienti con insufficienza respiratoria ipercapnica e acidosi respiratoria non responsiva al trattamento con la ventilazione non invasiva. Si tratta quindi di un importante studio preliminare che fornisce la base di partenza per uno studio numericamente più ampio. La ventilazione non invasiva rappresenta la prima linea di trattamento nei pazienti BPCO con scompenso respiratorio acuto e consente di evitare la intubazione endotracheale e le complicanze ad essa associate in una altissima percentuale di casi , spiega Antonio Corrado.
“L’applicazione della dialisi polmonare, alla ventilazione non invasiva deve comunque tenere in debita considerazione le complicanze ad essa associate (episodi di sanguinamento in 3 pazienti e perforazione della vena di incanulamento in 1 paziente e episodi di malfunzionamento del sistema in 9 pazienti) come viene riportato in questo studio” conclude Antonio Corrado.
Ufficio Stampa AIPO