Usando questo sito si accetta l'utilizzo dei cookie per analisi, contenuti personalizzati e annunci.
OSAS e idoneità alla guida alla luce delle ultime normative comunitarie

Commento della Dott.ssa Patrizia Scavalli, Responsabile U.O. di Pneumologia, Ospedale Andosilla di Civita Castellana di Viterbo

L’attesa Direttiva dell’Unione Europea del 1 luglio 2014 che finalmente fa proprie le sollecitazioni della comunità scientifica in materia di sicurezza stradale e di prevenzione dei rischi conseguenti a patologie del conducente ormai clinicamente ben conosciute ma ancora non recepite a livello comunitario.

Il riferimento è all’OSAS o sindrome delle apnee ostruttive da sonno, patologia che comporta rischi per la circolazione stradale quando non viene adeguatamente curata, essendo appunto causa di sonnolenza alla guida e potendo quindi costituire un problema di salute pubblica.

Secondo i dati ufficiali, nell’UE la sonnolenza è responsabile di oltre il 30% dei casi di incidenti stradali su tutte le strade; in Italia la stima è di oltre il 22% per la sola rete autostradale. Tali incidenti purtroppo sono gravati da un’alta mortalità, maggiore rispetto ad altre cause. Nonostante i numerosi studi sull’argomento, finora né la disciplina della Comunità europea né la legislazione italiana in materia di patente di guida avevano previsto limitazioni per questa patologia.
Ciò si può sintetizzare in queste considerazioni:
 
1.    Allo stato attuale il codice della strada italiano non indica in maniera esplicita i disturbi del sonno tra le cause di inidoneita’ alla guida.
2.    Per la valutazione dei disturbi del sonno si può fare riferimento solo all’art. 319 dpr 495/92 (requisiti fisici e psichici).
3.    Ai fini della valutazione, tuttavia, nella attuale norma mancano criteri e parametri da utilizzare come riferimento.
4.    Tutto ciò comporta notevoli difformità di giudizio in sede di valutazione dell’idoneità psicofisica alla guida.

Questa patologia non poteva più essere ignorata nell'ambito della legislazione della Comunità Europea e dei paesi membri in materia di patente di guida. Come sappiamo in 10 paesi della UE l’OSAS è citata nella valutazione dell’idoneità alla guida con disposizioni nazionali che prevedono restrizioni al rilascio della patente di guida in caso di OSAS mentre negli altri l’OSAS non viene menzionata nella valutazione dell’idoneità alla guida.
Un’analisi delle normative di questi Paesi ha tuttavia evidenziato come si tratti di disposizioni poco omogenee rispetto all’inquadramento nosografico dell’OSAS, ai criteri per riconoscere l’idoneità alla guida e al periodo di validità della patente. Infatti le diverse normative risultano scarsamente dettagliate rispetto ai criteri e ai metodi clinici e strumentali utilizzati per valutare la gravità della malattia e il miglioramento dopo la terapia. Inoltre le differenze fra Stato e Stato anche sulle patologie invalidanti per la guida dimostrano come in Europa si circoli liberamente ma con regole troppo diverse che generano pericolo sulle strade e squilibrio nel tessuto sociale.
Da tempo ormai si richiedeva all’UE di produrre un documento che contenesse norme comuni su questa materia da applicare uniformemente su tutto il territorio della Comunità Europea.


DIRETTIVA DELLA COMMISSIONE
1° luglio 2014, n. 2014/85/UE (G.U.U.E. n. L 194 del 2.7.2014)
Recante modifica della direttiva 2006/126/CE del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la patente di guida.

L'obiettivo del provvedimento imposto dalla Direttiva è di limitare gli incidenti che derivano da disturbi respiratori che generano sonnolenza durante il giorno.
Dall'adozione della direttiva 2006/126/CE, le conoscenze scientifiche sulle patologie che influiscono sull'idoneità alla guida si sono evolute, in particolare per quanto concerne la stima dei rischi per la sicurezza stradale e l'efficacia delle misure atte a scongiurare tali rischi. In particolare gli studi e le ricerche che illustrano come la sindrome delle apnee ostruttive da sonno sia uno dei principali fattori di rischio negli incidenti automobilistici sono diventati sempre più numerosi.

Di recente sono stati pubblicati numerosi lavori scientifici in tutto il mondo sull’argomento OSAS e circolazione stradale. In Italia  fa testo il documento compilato dalla Società Italiana di Medicina del Lavoro e pubblicato nel 2011: “Linee guida per l’accertamento dell’idoneità alla guida in soggetti affetti da Sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) e Narcolessia” ed in alcuni Paesi sono state compilate delle linee guida; ricordo quelle recentissime sull’OSAS e la guida compilate quest’anno dalla società canadese di malattie respiratorie e pubblicate nel mese di aprile 2014 seguite da quelle della società americana di malattie respiratorie datate giugno 2014.

La Direttiva approvata impegna gli Stati membri a varare entro il 31 dicembre 2015 una legge che obblighi i conducenti di auto, moto, furgoni e camion a rispondere a specifiche domande su malattie come l'OSAS (Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno). In caso di sospetta patologia scatta il rinvio a uno specifico consulto medico: qualora l'esito sia positivo, si potrà comunque guidare un veicolo dimostrando le terapie in corso e la validità della patente varierà tra 2 e 3 anni secondo la gravità dei disturbi.
Si stima che con questo atto dell'Unione Europea per la sicurezza stradale, al momento del rilascio o del rinnovo della patente, saranno milioni i cittadini europei ad essere sottoposti a test valutativi su eventuali disturbi respiratori che compromettono il riposo generando sonnolenza diurna e provocando, come tante volte ricordato, il 22% degli incidenti.

Più precisamente questa Direttiva modifica la precedente Direttiva 2006/126/CE sostituendone alcune parti e precisando cosa si intende per OSAS e così stabilisce:  una sindrome da apnea ostruttiva notturna moderata corrisponde a una serie di apnee e ipopnee (indice di apnea-ipopnea) comprese tra 15 e 29 l'ora, mentre una sindrome da apnea ostruttiva notturna grave corrisponde a un indice di apnea-ipopnea pari o superiore a 30, e sono entrambe associate a un'eccessiva sonnolenza notturna. Il richiedente o il conducente in cui si sospetti una sindrome da apnea ostruttiva notturna moderata o grave deve essere sottoposto a un consulto medico approfondito prima dell'emissione o del rinnovo della patente di guida. A tali soggetti si può consigliare di non guidare fino alla conferma della diagnosi.

La patente di guida può essere rilasciata ai richiedenti o conducenti con sindrome da apnea ostruttiva notturna moderata o grave che dimostrano un adeguato controllo della propria condizione, il rispetto delle cure adeguate e il miglioramento della sonnolenza, se del caso, confermato dal parere di un medico autorizzato.
I richiedenti o i conducenti in cura per sindrome da apnea ostruttiva notturna moderata o grave sono soggetti a un esame medico periodico, a intervalli che non superano i tre anni per i conducenti del gruppo 1 e un anno per i conducenti del gruppo 2, al fine di stabilire il livello di rispetto delle cure, la necessità di protrarle e una buona vigilanza continua."

"L'Unione europea ha compiuto un passo importante - dichiara il presidente dell'Automobile Club d'Italia, Angelo Sticchi Damiani - che garantisce più sicurezza sulle strade attraverso una maggiore consapevolezza degli automobilisti sui propri limiti, favorendo l'accertamento di patologie sottovalutate e spesso ignorate. Da anni ACI sollecita insieme a tante organizzazioni scientifiche il giusto inquadramento di tutti i disturbi fisici che compromettono le capacità di chi è al volante, senza colpevolizzare chi ne è affetto o limitare ingiustamente il diritto alla mobilità degli individui".

Grosso l’impegno che aspetta la classe medica e che vedrà coinvolte in primis le commissioni medico legali per il rilascio delle patenti, le società scientifiche – pneumologiche, neurologiche, medici del lavoro ecc, i medici di famiglia - e successivamente i Centri per la diagnosi ed il trattamento dei disturbi respiratori del sonno. La mole di lavoro potrebbe costituire motivo di crisi sia per problemi organizzativi che per la nota scarsità di personale e mezzi con cui quotidianamente ci si deve confrontare.
Sicuramente non mancheranno le critiche e le problematiche di varia natura: un ruolo importantissimo sarà quello che giocheranno le organizzazioni, a tutti i livelli, del mondo della circolazione stradale. Molti i timori che susciterà tale norma fra i guidatori, specie fra i professionisti della strada, che temono un ennesimo giro di vite per il rilascio o il rinnovo della patente di guida. Infine va ricordato che l’educazione dei conducenti rispetto ai rischi correlati alla sonnolenza rappresenta la principale strategia di prevenzione degli incidenti sonno-correlati.

Patrizia Scavalli