- Pubblicazione il 15 Luglio 2014
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha emanato linee guida provvisorie sull’utilizzo della bedaquilina: il nuovo farmaco per il trattamento della tubercolosi multifarmacoresistente (TB- MDR).
“Con l’autorizzazione espressa dalle autorità regolatorie all’uso della Bedaquilina abbiamo un’arma in più” commenta Alfonso Maria Altieri che lavora presso l’UOC di Broncopneumologia e Tisiologia del San Camillo di Roma. “Si tratta del primo farmaco con un’indicazione specifica per il trattamento della tubercolosi multiresistente (TB MDR). In quanto molti dei farmaci fino ad oggi utilizzati non avevano questa indicazione specifica ma piuttosto erano impiegati off label."
“Finalmente è uscito in commercio un farmaco utile al trattamento della tubercolosi” continua Altieri “in quanto l’ultimo è stata la rifampicina, sintetizzata intorno agli anni ’60 dal professor Sensi. Anche i chinolonici sono impiegati nel trattamento della tubercolosi ma la bedaquilina è il primo che le autorità preposte, FDA, EMA e AIFA hanno autorizzato per un impiego specifico nel trattamento della tubercolosi multiresistente (MDR)” continua il professore.
“Si tratta di un enorme passo avanti se si considera che la TBC MDR pur avendo un'incidenza piuttosto limitata, rappresenta un problema per la sanità pubblica vista l’esiguo numero di farmaci da destinare al suo trattamento. Tuttavia è importante sottolineare che ci troviamo in una fase iniziale. Solo l’uso clinico ci fornirà i dati necessari a stimare il rapporto costi/benefici del farmaco” conclude l’esperto.
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha emanato delle direttive che limitano la prescrizione della bedaquilina alle sole strutture infettivologiche.
“Si tratta di una molecola nuova, interessante, che va impiegata in centri preparati a diagnosticare e a trattare la tubercolosi multiresistente” ha commentato Giorgio Besozzi Presidente di Stop Tubercolosi Italia. “Se si considera che in Italia, i centri di riferimento regionali e nazionali per il trattamento della tubercolosi multiresistente sono in gran parte strutture pneumologiche, come Associazione, chiediamo che la prescrizione venga estesa anche agli pneumologi. Inoltre, al fine di salvaguardare la molecola, chiediamo all’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) che la prescrizione venga limitata a centri riconosciuti di riferimento, per esperienza e know-how, da regioni o macroregioni” ha concluso Besozzi.
Ufficio Stampa AIPO