- Pubblicazione il 08 Luglio 2014
Approvata in Italia la prima terapia di mantenimento a base di Pemetrexed nel trattamento della forma di tumore al polmone più comune, quella del tumore “non a piccole cellule non squamoso” (Nsclc).
"È un nuovo paradigma per la terapia del carcinoma polmonare", ha commentato Cesare Gridelli, Principal Investigator per l’Italia dello studio Paramount, sui cui risultati si è basata l’approvazione.
In uno studio multicentrico, in doppio cieco, controllato con placebo, i pazienti trattati con terapia di mantenimento con Pemetrexed hanno ottenuto una sopravvivenza mediana di 16,9 mesi rispetto ai 14,0 mesi dei pazienti trattati con placebo, con una riduzione del rischio di mortalità del 22%.
“È, di fatto un cambiamento fondamentale nell’approccio terapeutico in pazienti affetti dal carcinoma polmonare (Nsclc) avanzato. Il farmaco, già utilizzato nella terapia di I linea, e poi dato come mantenimento determina un miglioramento importante della sopravvivenza”, ha commentato Cesare Gridelli, Direttore del Dipartimento di Onco Ematologia dell’Azienda Ospedaliera “S.G. Moscati” di Avellino e Principal Investigator dello studio Internazionale Paramount.
Gli outcome del trial hanno mostrato come continuando a somministrare Pemetrexed ai pazienti come terapia di mantenimento dei risultati ottenuti dopo i primi cicli di terapia, si registri un significativo aumento della sopravvivenza.
“Il dato – ha continuato Gridelli – è ancora più rilevante se consideriamo l’ottimo profilo di tollerabilità di pemetrexed. Nello studio Paramount, infatti, non vi è stato alcun peggioramento della qualità di vita di pazienti trattati con pemetrexed rispetto al placebo”.
Considerando la sopravvivenza nel lungo periodo emergono dati interessanti. A un anno dall’inizio della terapia di mantenimento, il gruppo di pazienti trattati con Pemetrexed ha riportato una percentuale di sopravvivenza pari al 58% contro il 45% del gruppo trattato con placebo. A due anni dall’inizio della terapia, le percentuali sono pari al 32% nel braccio trattato con pemetrexed e del 21% nel braccio trattato con placebo.
“Questi dati dimostrano anche come la terapia di mantenimento con pemetrexed sia sostenibile nel lungo periodo per il suo basso livello di tossicità”, ha spiegato Gridelli.
“Fino a oggi, generalmente questi pazienti sono stati trattati con quattro/sei cicli di chemioterapia - ha proseguito Gridelli - e, dopo un periodo di interruzione, in caso di ricaduta il medico tratta nuovamente il paziente con farmaci a diverso meccanismo d’azione. Lo studio Paramount è stato disegnato sulla base dei risultati positivi ottenuti in due studi precedenti che hanno valutato l’uso della combinazione pemetrexed+cisplatino come terapia di prima linea, nonché di pemetrexed come terapia di mantenimento, somministrato successivamente a doppiette di prima linea non contenenti pemetrexed, rispettivamente. Tuttavia, Paramount è il primo studio che valuta gli effetti del trattamento di prima linea con pemetrexed più cisplatino seguito immediatamente dal trattamento di mantenimento con solo pemetrexed" ha concluso Gridelli.
Ufficio Stampa AIPO