- Pubblicazione il 26 Novembre 2024
Il problema è più che serio: secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità causa ogni anno la morte di 700mila persone, 35mila delle quali in Europa (stime del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, ECDC) e oltre 10mila in Italia. Parliamo di antibiotico-resistenza (AMR - Anti Microbial Resistance), e non a caso a questo tema è dedicata l’“Implementation Conference” in programma a Bari il 27 e 28 novembre prossimi con il titolo: “Strategie e prospettive per l’antibiotico-resistenza: Partnership - Innovazione – One health” sotto l’egida del Ministero della Salute.
La Conferenza, ultimo atto del G7 Salute svoltosi lo scorso ottobre ad Ancona ed evento conclusivo del G7 a Presidenza italiana, si prefigge di discutere e identificare strategie di collaborazione internazionale contro l’AMR: l’evento riunirà esperti appartenenti ai settori della ricerca e sviluppo, dell'industria e della società civile, decisori politici e rappresentanti delle organizzazioni internazionali e delle agenzie regolatorie dei farmaci.
“La conferenza del G7 Italia che si terrà a Bari nei giorni 28 e 29 novembre si occuperà di un problema che sta diventando sempre più grave a livello internazionale: quello della resistenza agli antibiotici da parte di numerosi batteri. Questa è una vera e propria emergenza sanitaria, specie in Italia, dove la resistenza agli antibiotici è tra le più alte al mondo e causa quasi 10.000 decessi annui – commenta Mauro Carone, Direttore Istituto Scientifico e Centro Medico di Riabilitazione ICS Maugeri di Bari, oltre che componente del Comitato Esecutivo e Past President AIPO-ITS/ETS - Per di più, si stima che entro il 2050 la mortalità per le infezioni da batteri resistenti agli antibiotici potranno determinare 10 milioni di morti l’anno, con un costo sanitario di 90-100 trilioni di euro. All’interno di questo panorama sconfortante, il G7 Italia prevede alcuni workshop tematici, uno dei quali sul ruolo e il contributo della comunità scientifica. Anche AIPO-ITS/ETS contribuisce ad affrontare questo problema, per la presenza tra gli associati di due importanti gruppi di studio: quello Educazionale, Prevenzione ed Epidemiologia e quello di Patologie Infettive Respiratorie”.
Sotto accusa c’è un fenomeno naturale di adattamento di alcuni microrganismi, che imparano a sopravvivere a un agente antibatterico generalmente in grado di uccidere microrganismi della stessa specie. Il che accade essenzialmente per due motivi: per la natura del microrganismo stesso (in questo caso si parla di “resistenza intrinseca”), oppure per una resistenza sviluppata in seguito (e allora il fenomeno si definisce “resistenza acquisita”).
Le cause del fenomeno sono note: uso eccessivo e non corretto di antibiotici in campo umano, veterinario e in agricoltura, con conseguente insorgenza di ceppi batterici resistenti. In più, se la situazione era già seria prima del 2019, la pandemia da COVID-19 ha peggiorato, e non di poco, le cose. E le conseguenze sulla salute, sulla spesa pubblica e sulla sanità di buona parte del mondo sono pesantissime: le infezioni da microrganismi resistenti, infatti, non rispondono al trattamento standard, e causano un prolungamento della malattia, possibili complicazioni e un maggiore rischio di morte. I pazienti, inoltre, rimangono contagiosi più a lungo, aumentando il rischio di focolai epidemici. E un trattamento più lungo, spesso in degenza ospedaliera, aumenta i costi dell’assistenza sanitaria e la spesa delle famiglie e della società.
AIPO-ITS/ETS: prevenzione e ricerca
AIPO-ITS/ETS sarà parte attiva delle giornate baresi tramite la presenza di Mauro Carone, che rappresenterà la Società scientifica con un importante intervento nell’ambito del workshop “Il ruolo e contributo della comunità scientifica” destinato agli addetti ai lavori.
Il Villaggio della Salute di FISM
In occasione della conferenza legata al G7 Salute, FISM (Federazione delle Società Medico-Scientifiche Italiane), in collaborazione col Ministero della Salute allestirà inoltre, sempre a Bari, il “Villaggio della Salute“, aperto dal pomeriggio del 29 novembre al 1° dicembre in piazza Libertà: qui, all’interno di una tensostruttura di 650 metri quadrati, saranno messi a disposizione dei cittadini screening e visite cui accedere gratuitamente, previa prenotazione, e un’aula per 80 persone per attività, corsi e workshop monotematici sulla prevenzione multidisciplinare.
Nella cornice di questa iniziativa, Mauro Carone – in rappresentanza di AIPO-ITS/ETS e di ICS Maugeri - parteciperà il 30 novembre alle 9.30 al workshop “Le malattie cronico degenerative con il più alto tasso di mortalità nel 2040: prevenzione e diagnosi precoce” con un intervento su fattori di rischio, prevenzione e cura della BPCO (per informazioni cliccare QUI e poi su "workshop"). Il 1° dicembre, nella grande tensostruttura e sempre con il doppio badge AIPO-ITS/ETS e ICS Maugeri, Carone sarà invece presente dalle 11.00 alle 14.00 per eseguire spirometrie preventive (per prenotarsi cliccare QUI) insieme ad altri medici e infermieri.
La sorveglianza in Italia e in Europa
Il problema dell’antibiotico-resistenza in Italia è sotto osservazione: nel nostro Paese esistono infatti il Sistema di Sorveglianza nazionale dell’antibiotico-resistenza, attivo dal 2001, e il Sistema di Sorveglianza delle CPE (batteriemie da enterobatteri produttori di carbapenemasi, una classe di antibiotici ad ampio spettro), attivo dal 2013, entrambi sotto il coordinamento dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Scopo dei due Sistemi è monitorare le infezioni causate dai patogeni sotto sorveglianza, mettendo a fuoco possibili strategie di contenimento a livello locale, regionale e nazionale.
Le iniziative con cui il Ministero della Salute cerca di arginare il fenomeno sono coordinate dal Piano nazionale PNCAR, che organizza azioni di monitoraggio, di sorveglianza e di contrasto del fenomeno dell’antibiotico-resistenza sia sul fronte umano sia su quello veterinario, nel rispetto dei piani delle agenzie internazionali. Il controllo e la prevenzione dell’AMR e delle ICA sono anche stati inseriti nel macro-obiettivo del Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025.
In Europa, invece, le iniziative negli anni sono state innumerevoli. L’ultima di rilievo in ordine di tempo risale al 13 giugno 2023, quando il Consiglio UE ha adottato una Raccomandazione dove al primo posto risultano gli “obiettivi concreti per ridurre l'uso degli antimicrobici entro il 2030, compresa una riduzione del 20% del consumo umano totale di antibiotici e una riduzione del 50% delle vendite complessive nell'UE di antimicrobici utilizzati per gli animali da allevamento e l'acquacoltura”.
Alessandra Rozzi
Ufficio Stampa AIPO-ITS/ETS