- Pubblicazione il 11 Novembre 2024
È salita alla ribalta nel ruolo da protagonista durante la pandemia da COVID-19, ma è sempre stata una patologia da non prendere sottogamba. La polmonite, grave patologia infiammatoria che colpisce gli alveoli polmonari è al centro della Giornata Internazionale che si celebra ogni anno il 12 novembre e nella quale le iniziative di sensibilizzazione e informazione sulla patologia si moltiplicano in tutto il mondo.
La polmonite, cos’è?
Quando una persona è malata di polmonite, gli alveoli – anziché di aria - si riempiono di pus e liquido, il che rende la respirazione dolorosa e limita l'assunzione di ossigeno. Ma non solo: stando al Ministero della Salute, “la polmonite è la più grande causa infettiva di morte nei bambini in tutto il mondo”. E ogni anno la malattia, secondo i dati forniti dagli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), causa circa 2,5 milioni di decessi nel mondo, di cui circa 670.000 bambini sotto i cinque anni, tanto che - solo per citare un anno specifico - “l’OMS stima che nel 2017 abbia ucciso 808.694 bambini di età inferiore ai 5 anni, pari al 15% di tutti i decessi di bambini di età inferiore ai cinque anni” si legge nel sito del Ministero della Salute. La patologia colpisce in ogni area geografica, ma è più diffusa in Asia meridionale e in Africa sub-sahariana, dove le condizioni di vita sono spesso precarie quanto l’accesso alle cure e le scarse risorse sanitarie.
Può essere di origine batterica o virale, ed è generalmente scatenata dallo Streptococcus pneumoniae o, in un numero di casi più ridotto, dal Virus respiratorio Sinciziale. Ma può attivarsi anche dalla degenerazione di una malattia influenzale non o mal curata (sì quindi alla vaccinazione antiinfluenzale), e particolare attenzione richiedono i soggetti fragili: i bambini piccoli, gli anziani o le persone con un sistema immunitario compromesso.
L’importanza di informare, prevenire, vaccinare
Il significato della Giornata Mondiale? È l’American Lung Association di Chicago a ricordare che la polmonite “può colpire in qualsiasi momento e ovunque”. Importanti, quindi, sono la sensibilizzazione al problema e la prevenzione. Quest’ultima, al di là del miglioramento delle condizioni igieniche di vita e dell’accesso alle cure, prevede naturalmente la vaccinazione, che si dimostra assai efficace almeno riguardo alle forme virali della malattia.
In Italia la vaccinazione contro lo pneumococco Hib è raccomandata a tutti i bambini, e garantita gratuitamente agli over 65.
Importante, naturalmente, anche astenersi dal fumo, sia esso da sigaretta o da tabacco riscaldato o altre forme di assunzione.
Infine, com'è comprensibile, l’alimentazione gioca un ruolo importante: allattamento al seno e corretta nutrizione contribuiscono ad allontanare lo spettro di una patologia che uccide ancora troppo e troppo spesso, in tutto il mondo.
Sul tema della polmonite abbiamo anche il contributo di Stefania Greco, Dirigente Medico presso Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini.
L’intervista è visibile cliccando QUI.
Alessandra Rozzi
Ufficio Stampa AIPO-ITS/ETS