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Malattie respiratorie croniche: Documento AIPO-ITS/ETS per una gestione ottimale e sostenibile

Le patologie respiratorie croniche aumentano, e AIPO-ITS/ETS scende in campo dedicando un numero speciale della rivista ufficiale dell’Associazione - “Rassegna di Patologia dell'Apparato Respiratorio” - “LA GESTIONE DELLE PATOLOGIE CRONICHE RESPIRATORIE - DOCUMENTO UFFICIALE AIPO-ITS/ETS” (per consultarlo cliccare QUI), costato oltre un anno di lavoro e diffuso con il sostegno delle aziende elettromedicali appartenenti all’Associazione Home & Digital Care di Confindustria Dispositivi Medici: Linde Medicale, MedicAir, Medigas, Nippon Gases, Sapio Life, VitalAire e Vivisol.
Il documento, diffuso contemporaneamente in rete e distribuito alla Comunità Scientifica in cartaceo, prende in esame le principali patologie respiratorie croniche definendo i servizi assistenziali e i servizi di home care necessari per ciascuna di esse in relazione ai rispettivi livelli di gravità. E questo “nell’ottica di permettere – scrive il Past-President AIPO-ITS/ETS Mauro Carone nell’Introduzione - un corretto bilanciamento tra sostenibilità e qualità delle cure”.
Con l’invecchiamento della popolazione, il progredire della ricerca e la conseguente cronicizzazione di molte patologie, infatti, “si calcola che il 70-80% delle risorse a livello mondiale verrà impiegato per il trattamento della cronicità nei prossimi anni – si legge infatti nella Prefazione al Documento, a firma di Antonio Corrado, storico esponente della Pneumologia Italiana che ha gettato le basi della moderna società scientifica AIPO-ITS/ETS - Il 40% circa della popolazione italiana (24 milioni di persone) è affetta da una malattia cronica, e di questi circa il 50% (12,5 milioni) presenta una compromissione cronica a carico di più organi (multi-cronicità). Le stime di proiezione della cronicità indicano che nel 2028 il numero di malati cronici salirà a 25 milioni e quello dei multicronici a 14 milioni, e di conseguenza aumenteranno i costi di gestione delle patologie. La stima attuale della spesa in Italia per la cronicità è di circa 66,7 miliardi di euro con una previsione di crescita, secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, fino a 70,7 miliardi di euro nel 2028”.
Cifre importanti, quindi, all’interno delle quali le diverse patologie croniche prese in esame “pesano” in modo diverso, e “la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) è sicuramente una di quelle con un elevato impatto epidemiologico e quindi economico sulla popolazione… – si legge ancora nella Prefazione - L’incremento dei costi per il trattamento della BPCO è legato a diversi fattori: diagnosi tardiva, gravità della malattia, frequenti riacutizzazioni, reiterate riammissioni in ospedale, non aderenza al trattamento prescritto e persistenza dell’esposizione ai ben noti fattori di rischio. Il deterioramento nel tempo della funzione respiratoria di una malattia mal controllata e mal gestita porta all’insorgenza di complicanze quale l’insufficienza respiratoria, condizione morbosa altamente invalidante, gravata da un elevato rischio di morte e che consuma ingenti risorse economiche sia per il trattamento domiciliare nella fase di stabilità (ossigenoterapia a lungo termine - OLT, ventilazione meccanica e assistenza domiciliare) che per il trattamento della fase di riacutizzazione in ambito ospedaliero”. Basti pensare che in Italia la spesa sanitaria per la fornitura domiciliare di ossigeno oscilla tra i 4.500 e i 6.500 € per paziente/anno, causando al Servizio Sanitario Nazionale un esborso complessivo annuo di 250.000 €. Cifre che nel futuro prossimo non potranno che salire.
“Risulta evidente che l’elevato carico epidemiologico ed economico delle malattie croniche in genere e respiratorie in particolare sia in grado di mettere in ginocchio qualsiasi sistema sanitario a qualsiasi latitudine, ecco perché è necessario promuovere l’adozione di soluzioni organizzative a supporto della loro gestione, orientate al perseguimento della sostenibilità nel medio lungo periodo” scrive ancora Corrado. Passando poi a esaminare il caso della sindrome da apnee ostruttive (OSA), che affligge nel nostro Paese 7 milioni di persone, 4 dei quali soffrono di forme moderate o gravi. Anche in questo caso il peso economico comportato dalla gestione della malattia è importante: 31 miliardi di euro l’anno, oltretutto a fronte di una patologia sottodiagnosticata (la diagnosi avviene solo nel 4% dei casi) e di conseguenza sottotrattata (solo nel 2% dei casi).

AIPO-ITS/ETS, che come ricorda Corrado ha tra i suoi scopi statutari “quello di migliorare gli standard di cura per le persone affette da malattie respiratorie e di supportare e promuovere lo sviluppo di competenze di tutti gli attori coinvolti nel processo clinico, diagnostico, terapeutico e assistenziale” avvalendosi anche di strutture interne come il Centro Studi e la Scuola di Formazione Permanente in Pneumologia, ha già messo in campo numerose iniziative che potrebbero contribuire al contenimento dei costi generati dalle patologie respiratorie croniche.
Tra queste, i Registri di patologia – REGIRE per l’insufficienza respiratoria, RAG/IRSA per l’asma e l’asma grave e prossimamente il Registro R.I.P.OSA per lo studio delle OSA; documenti come “La gestione clinica integrata della BPCO”, redatto insieme alla società scientifiche di medicina respiratoria (SIP), alla Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) e a rappresentanti del Ministero della Salute e di AGE.NA.S; il “Percorso d’intervento clinico sul paziente tabagista” in linea con le raccomandazioni OMS sulla riduzione del 30% del consumo di tabacco tra i 9 obiettivi globali per ridurre la mortalità del 25% entro il 2025.
Ora è il turno di questo Documento, che “evidenzia come il percorso diagnostico-terapeutico di queste malattie non possa prescindere da parte degli operatori sanitari da una profonda conoscenza clinica e fisiopatologica delle patologie, che permetta di inquadrarle in modo corretto e quindi di proporre soluzioni terapeutiche o percorsi assistenziali adeguati tenendo conto dei fabbisogni dei singoli, in un contesto di sostenibilità economica. – si legge ancora nella Prefazione -  La classificazione per gravità della malattia, che serve fondamentalmente a delineare i bisogni assistenziali della persona malata, l’integrazione di competenze tra ospedale e territorio, il ruolo potenziale della telemedicina nel controllo e gestione della patologia a domicilio del soggetto malato, sono tutti elementi che, ponendo al centro del percorso clinico-assistenziale la persona con malattia respiratoria cronica, tendono a razionalizzare gli interventi diagnostici-terapeutici-assistenziali al fine di garantire risposte sostenibili ed eque”.

Il Documento, in ultima analisi, non solo fa il punto sulle patologie croniche respiratorie, ma offre anche l’opportunità di riflettere con tutti gli operatori coinvolti e con gli Enti erogatori delle prestazioni Sanitarie (Stato e Regioni) sull’evoluzione del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Siamo certi che insieme potremo gestire cure ottimali e sostenibili.

 
Alessandra Rozzi
Ufficio Stampa AIPO-ITS/ETS