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Rassegna di Patologia dell'Apparato Respiratorio - online il numero 2 2024

Nel numero 2|2024 di Rassegna di Patologia dell’Apparato Respiratorio troviamo i restanti cinque contributi della rubrica “Correva l’anno 2023” a cura dei Responsabili di altrettanti Gruppi di Studio AIPO-ITS/ETS: Educazionale, Prevenzione ed Epidemiologia; Fisiopatologia Respiratoria ed Esercizio Fisico; BPCO, Asma e Malattie Allergiche; Terapia Intensiva Respiratoria; Pneumopatie Infiltrative Diffuse e Patologia del Circolo Polmonare.
L’iniziativa “Correva l’anno 2023” è infatti nata con l’obiettivo di mettere a disposizione dei lettori della rivista manoscritti aggiornati sulla base dei principali articoli della letteratura internazionale pubblicati nel corso dell’anno 2023. I manoscritti approfondiscono tematiche inerenti alle materie oggetto dei Gruppi di Studio AIPO-ITS/ETS, e il testo di ogni contributo commenta tre articoli provenienti dalla letteratura internazionale del 2023, ritenuti particolarmente significativi e inerenti la tematica oggetto del proprio Gruppo di Studio.
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A seguire è presente un articolo originale a firma del Gruppo Oncologico Multidisciplinare (GOM) del tumore del polmone ad Arezzo di Raffaele Scala e collaboratori, dove si affronta il tumore del polmone come una vera emergenza sanitaria per impatto epidemiologico e prognostico, che richiede il coinvolgimento integrato di diversi specialisti durante le diverse tappe del percorso clinico-assistenziale della malattia: dalla diagnosi alla caratterizzazione molecolare, alle strategie terapeutiche nel contesto di un gruppo oncologico multidisciplinare (GOM) con modelli applicativi diversamente operativi nelle varie realtà locali. Lo scopo di questo lavoro, tratto dagli atti del Congresso svoltosi il 24 giugno 2023, è presentare il percorso e l’attività del GOM del polmone di Arezzo, costituitosi più di 30 anni fa, in cui tutti i componenti del gruppo svolgono un ruolo chiave in modo integrato e sequenziale, allo scopo di consentire la presa in carico globale del paziente con sospetta o accertata neoplasia primitiva polmonare, dal sospetto diagnostico alla scelta condivisa della migliore strategia terapeutica.
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Sempre in questo fascicolo si trova l’articolo “Management and treatment decisions in progressive pulmonary fibrosis”, a firma di Roberto Lipsi e collaboratori. A partire dalla considerazione che le malattie interstiziali polmonari (ILDs) comprendono circa 200 patologie respiratorie croniche caratterizzate da tratti clinici simili, e che lo sviluppo di fibrosi polmonare durante il decorso di queste patologie è considerato un segno di progressione di malattia comune, imprevedibile, irreversibile e che si mantiene nel tempo, caratterizzato da progressiva perdita di funzionalità polmonare che può portare alla morte, il lavoro approfondisce lo stato dell’arte e la più recente letteratura riguardo le fibrosi polmonari progressive (PPF). Lo studio si è svolto cercando su PubMed i principali lavori svolti, e constatando che i farmaci antifibrotici (pirfenidone e nintedanib), inizialmente indicati nella fibrosi polmonare idiopatica (IPF) sono risultati efficaci nel rallentare la progressione di malattia anche in altre ILD, e dovrebbero essere usati in seconda battuta rispetto al background terapeutico della malattia individuata. Gli autori ribadiscono la fondamentale importanza riconoscere precocemente i segni di progressione di malattia nelle interstiziopatie sottoponendo il paziente ad un adeguato follow-up funzionale e radiologico, e confermano che attualmente non sono disponibili biomarker capaci di prevedere la progressione di malattia, mentre sono necessari ulteriori studi per approfondire le basi fisiopatologiche della progressione di malattia e il timing di intervento con terapie antifibrotiche.
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Questo numero della rivista ospita inoltre l’articolo “Applicazione della radiomica nelle patologie dell’apparato respiratorio”, a firma di Gaetano Rea e collaboratori, dove le patologie polmonari vengono descritte come ambito di particolare interesse nell’analisi radiomica, soprattutto grazie agli algoritmi di intelligenza artificiale (IA). Questi algoritmi potrebbero infatti consentire un significativo miglioramento nella diagnosi precoce, nella stadiazione e nella gestione terapeutica dei pazienti, grazie all’estrazione di parametri matematici integrabili ai dati clinico-funzionali e laboratoristici del paziente. Le tecniche convenzionali di analisi delle immagini radiologiche, fondate sull’interpretazione visiva, presentano limitazioni significative nella rilevazione di minimi e sottili cambiamenti tissutali e nella precisa quantificazione delle caratteristiche intrinseche della patologia in esame, e queste restrizioni persistono nonostante l’uso di apparecchiature avanzate e altamente sofisticate come i tomografi multidetettore e i tomografi di ultima generazione di RM ad alto campo. La radiomica, nata dalla ibridazione dei termini “radio” ed “omica”, rappresenta un approccio innovativo per l’analisi integrata e approfondita delle immagini mediche: usa metodi matematici computerizzati basati su funzioni statistiche, integrati con dati clinici, laboratoristici e funzionali, per valutare indagini diagnostiche come la tomografia computerizzata (TC), la risonanza magnetica (RM) e la PET-TC. Questo approccio consente di estrarre informazioni quantitative che non sarebbero visibili tramite un’analisi visiva convenzionale, identificando nuovi biomarcatori diagnostici potenzialmente predittivi degli esiti clinici.
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