- Pubblicazione il 11 Aprile 2024
Un nuovo ruolo – sempre più centrale - della Pneumologia e delle UTIP: è quanto emerge dalle parole del Presidente nazionale AIPO-ITS/ETS Claudio Micheletto, intervenuto al convegno “Il ruolo centrale della Pneumologia e dell’UTIP nelle linee strategiche delle aziende sanitarie”, svoltosi il 5 aprile scorso all’Ospedale Misericordia di Grosseto. L’evento è stato organizzato da Raffaele Scala, Responsabile Area Pneumologica Asl Toscana Sud Est e membro del Comitato Esecutivo AIPO-ITS/ETS, e ha visto tra i partecipanti Antonio D’Urso, Direttore Generale Asl Toscana Sud Est, e Assunta De Luca, Direttrice Sanitaria Asl Toscana Sud Est.
«L’utilità di un reparto come la Pneumologia per un’azienda sanitaria è indubbia – ha dichiarato Claudio Micheletto - Il reparto, così come la sua unità di Terapia intensiva pneumologica, interviene in tutte le forme patologiche acute che necessitano di interventi mirati, sia diagnostici che terapeutici, non effettuabili in reparti ordinari. Per schematizzare: l’UTIP sta all’attacco respiratorio acuto come l’UTIC sta all’infarto miocardico e la Stroke Unit all’ictus. In tutti questi casi siamo di fronte a patologie tempo-dipendenti, dove solo l’intervento multiprofessionale specialistico può fare la differenza nel salvare vite e nel migliorare la prognosi del paziente. In più, senza un reparto di Pneumologia e la relativa UTIP, i casi più complessi di grave insufficienza respiratoria andrebbero a occupare posti letto nelle Terapie Intensive, e a congestionare i Pronto Soccorso».
Dal convegno è emerso anche un altro ruolo, fondamentale, della Pneumologia: «La Pneumologia – ha infatti proseguito Micheletto – riveste un ruolo importante nella gestione integrata di diverse patologie ad alto impatto sociale e sanitario, quali, ad esempio, le Malattie neurologiche come la SLA, le interstiziopatie polmonari come la fibrosi, i Disturbi respiratori del sonno come le apnee notturne. Sono tutte patologie complesse, che la Pneumologia gestisce in modo mirato e integrato con il territorio e con altri specialisti, attraverso terapie adeguate. In questo modo anche pazienti con patologie respiratorie gravi e complesse possono essere co-gestiti in sicurezza al proprio domicilio, in un’ottica di integrazione tra pneumologi e medici di medicina generale”.
E nel processo, è la Telemedicina a dare una mano: “Questo avviene anche grazie all’attivazione del TelePneumoConsulto, che consente di valutare l’adeguatezza delle richieste di visite pneumologiche in chiave di contenimento dei tempi di attesa, mediante il dialogo costante e la condivisione delle competenze con il medico di medicina generale – ha infatti concluso il Presidente AIPO-ITS/ETS - Direi, pertanto, che la Pneumologia costituisce uno snodo importante nelle realtà ospedaliere».
Raffaele Scala ha quindi illustrato le caratteristiche dell’Area Dipartimentale Pneumologica di Asl Toscana Sud Est, strutturata su due HUB deputati alla gestione della casistica più complessa – ad Arezzo e Grosseto – cui si affiancano una struttura dipartimentale a Massa Marittima e una Rete territoriale, con alcuni Gruppi multidisciplinari. Esemplificando, Scala ha poi osservato: “L’apertura dell'UTIP a Grosseto ha permesso di creare un nodo strategico per l’assistenza di pazienti complessi in supporto ventilatorio favorendo così un rapido decongestionamento di ingressi al Pronto soccorso e supportando quelli in dimissione dalla terapia intensiva che hanno ancora necessità di una ventilazione meccanica”. Per poi concludere che “In sintesi, l'obiettivo di un’Area dipartimentale Pneumologica è quello di ottimizzare le risorse disponibili di fronte ad una patologia a crescente e alto impatto epidemiologico, grazie all’integrazione con altre specialità ospedaliere e con la medicina di territorio, sia sul fronte delle patologie acute sia su quello delle croniche e delle acute riacutizzate”.
Come questo sia operativamente possibile è presto detto: “L’inclusione nell'Area dipartimentale della rete di Pneumologia territoriale facilita la continuità assistenziale integrata tra Ospedale e territorio, con presa in carico specialistica post-dimissione dei pazienti fragili – ha concluso Scala - ma anche con rapida ammissione in ospedale (degenza o ambulatori dedicati) di casi complessi non gestibili in autonomia sul territorio, soprattutto nel caso di patologie croniche che dipendono da supporti respiratori come ossigeno e ventilazione meccanica”.
Alessandra Rozzi
Ufficio Stampa AIPO-ITS/ETS