- Pubblicazione il 26 Marzo 2024
“È il supporto fondamentale per migliorare e potenziare l'assistenza domiciliare, per gestire le cronicità e per ridurre le disuguaglianze”: così il Ministro della Salute Orazio Schillaci a proposito della Telemedicina, durante l’intervento tenuto al convegno “Tecnologia e ricerca per la sanità di domani” svoltosi nei giorni scorsi a Roma. “Presto sarà attivo il Portale Telemedicina, un canale col quale vogliamo far conoscere ai cittadini i servizi di telemedicina e quali impatti abbiano sull’assistenza” ha proseguito il ministro. E via a enumerare i vantaggi rappresentati da “tecnologia e ricerca, i due pilastri su cui si basa il nostro Sistema Sanitario, che sono e saranno sempre più determinanti per migliorare la nostra offerta sanitaria, e per far sì che il Sistema Sanitario Nazionale sia sostenibile”.
Esempi? Oltre alla Telemedicina, appunto, il nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico, “sicuramente un passo avanti nella digitalizzazione dei dati sanitari”; ancora, l'Intelligenza artificiale, che “può ampliare la possibilità di cura di tante malattie, può aiutare i medici a fare diagnosi più precise, può incidere sulla salute globale e portare verso una medicina sempre più personalizzata. Questa è una sfida che ci chiama in causa tutti - ha proseguito Schillaci - ed è un tema centrale nel G7 a Presidenza italiana, e nel G7 Salute”.
Certo, per potenziare questi ambiti servono risorse. Ma il Ministro, in proposito, sembra tranquillo: “C'è l'impegno del Ministero della Salute con i bandi della ricerca finalizzata e gli investimenti previsti dal PNRR per il potenziamento della ricerca, l'innovazione e la digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale" ha detto.
Le cose, però, non sono semplici. Al capitolo “Casa come primo luogo di cura e telemedicina”, infatti, il PNRR ha previsto 4,750 miliardi di euro, ripartiti tra tre sub-investimenti: l’Assistenza domiciliare (circa 3 miliardi); le Centrali Operative Territoriali (COT, 280 milioni); e la Telemedicina (1,5 miliardi). Stanziamenti corposi, certo. Ma subordinati al raggiungimento dei cosiddetti “Traguardi finali (target)”, che sul sito del Ministero della Salute sono doviziosamente elencati, e suddivisi per anno di realizzazione. Eccoli: 2024 > almeno 480 Centrali Operative Territoriali (COT); 2025 > almeno 300 mila persone assistite attraverso gli strumenti della telemedicina; 2026 > almeno altre 842 mila persone over 65 trattate in assistenza domiciliare (incremento di almeno il 10% della popolazione over 65); 2026 > completamento del progetto per l'implementazione degli strumenti di intelligenza artificiale a supporto dell'assistenza Primaria; 2026 > "Potenziamento del Portale della Trasparenza".
Obiettivi non certo semplici da raggiungere. Infatti, come si legge, “Con riferimento agli investimenti strutturali, a causa dell’aumento medio dei costi dei materiali di costruzione e in taluni casi dei ritardi dovuti alla necessità di rinvenire finanziamenti addizionali (stimato in via generale in un +30%), sono stati riprogrammati nell’ambito della rimodulazione del PNRR (approvata dal Consiglio dell’Unione Europea in data 8 dicembre 2023), senza previsioni di definanziamento a carico delle singole misure, né modifiche rispetto alla programmazione dei Contratti istituzionali di sviluppo, i target minimi comunitari riferiti alle Case della comunità (da 1350 ad almeno 1038); Centrali operative territoriali (da 600 ad almeno 480); Ospedali di Comunità (da 400 ad almeno 307); interventi di antisismica (da 109 ad almeno 84). Per garantire la realizzazione di tutte le strutture e di tutti gli interventi come inizialmente programmati, è previsto l’utilizzo di fondi alternativi quali le risorse da Accordo di Programma ex art. 20 L. 67/88 ed eventuali risorse derivate da fondi per le politiche di coesione nonché le risorse addizionali del Fondo Opere Indifferibili istituito per fronteggiare l'eccezionale aumento dei materiali da costruzione negli appalti pubblici e risorse derivanti dai bilanci regionali/provinciali”.
Come a dire che per non perdere i finanziamenti è stato necessario ridimensionare gli obiettivi, rivedendo la “Missione 6” del PNRR, relativa alla Salute, nel suo complesso. “L’intento principale della rimodulazione della Missione 6 era quello di superare le criticità attuali e potenziali correlate all’aumento generalizzato del costo delle materie prime, ridefinendo i target minimi comunitari e le tempistiche realizzative in via prudenziale, al fine di garantire l’erogazione delle risorse previste a livello nazionale – si legge ancora - Con la rimodulazione del PNRR, è stato, altresì, stabilito il differimento della scadenza del Target finale europeo, concernente il pieno funzionamento delle COT, dal secondo al quarto trimestre del 2024”.
Non è tutto. Perché “Nell’ambito della rimodulazione del PNRR, il Ministero della Salute ha ottenuto, in raccordo con la Struttura di missione della Presidenza del Consiglio, la redistribuzione di 750 milioni per il potenziamento degli interventi di Assistenza domiciliare e Telemedicina. Per quanto riguarda l’Assistenza domiciliare, l’investimento viene incrementato di 250 milioni di euro per la presa in carico di 842mila over 65 entro giugno 2026 (42mila in più rispetto al target iniziale). Aumentano invece di 500 milioni di euro le risorse per la Telemedicina con un incremento del target finale di 100.000 persone, per un totale di 300.000 assistiti con servizi di Telemedicina entro il termine del 2025”.
Buone notizie, insomma, ma per farcela occorre darsi da fare per tempo.
Alessandra Rozzi
Ufficio Stampa AIPO-ITS/ETS