- Pubblicazione il 20 Febbraio 2023
Oggi, 20 febbraio, si sono aperte, alla presenza del vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri e del ministro della Salute Orazio Schillaci, le celebrazioni per la Giornata nazionale del personale sanitario, socio-sanitario, socio-assistenziale e del volontariato, presso la Pontificia Università San Tommaso D'Aquino, in ricordo dei circa 500 decessi tra i professionisti sociosanitari durante la pandemia Covid e i circa 474.000 contagiati.
'Insieme per garantire la salute di tutti': è questo lo slogan scelto per la terza edizione della giornata, istituita in ricordo di chi ha pagato il prezzo più alto dell'emergenza Covid e per onorare il lavoro e lo spirito di sacrificio mostrati da medici e sanitari durante la pandemia.
Promossa dal regista Ferzan Ozpetek e dal paroliere Mogol, la giornata è stata istituita con la Legge 13 novembre 2020 "per onorare il lavoro, l'impegno, la professionalità e il sacrificio del personale medico, sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato nel corso della pandemia da Coronavirus".
E' stata scelta la data del 20 febbraio per ricordare il giorno in cui venne scoperto il paziente uno.
Un drammatico bilancio, con 500 decessi nella prima e nella seconda fase Covid-19 tra i professionisti sociosanitari mentre i contagi proseguono negli ultimi mesi al ritmo di 5mila-8mila ogni 30 giorni raggiungendo, tra infezioni e reinfezioni, quota 474.000 pur senza più registrare, dopo l'arrivo dei vaccini, casi gravissimi e decessi. Quest'anno, le 11 Federazioni e Consigli nazionali degli Ordini delle Professioni sociosanitarie, che rappresentano oltre 1,5 milioni di professionisti tra medici e odontoiatri, infermieri, farmacisti, veterinari, fisioterapisti, psicologi, biologi, assistenti sociali, hanno deciso di celebrare insieme questa giornata. "Le professioni sociosanitarie - affermano i rappresentanti delle Federazioni e dei Consigli - sono da sempre accanto a chi soffre e ha bisogno del loro aiuto. Anche nelle fasi più dure della pandemia, quando non c'erano ancora i vaccini e mancavano spesso anche i dispositivi di protezione individuale, l'assistenza non è mai venuta meno".
Per la giornata del ricordo, nei luoghi simbolo della pandemia, il presidente nazionale della Croce Rossa farà tappa prima a Vo' Euganeo, il paese in provincia di Padova dove il 21 febbraio si registrò la prima vittima del Coronavirus, poi andrà a Calvisano, in provincia di Brescia, dove a marzo Fausto Bertuzzi fu il primo volontario della Croce Rossa a morire, a 49 anni, e consegnerà la medaglia d'oro alla memoria ai suoi familiari oltre a inaugurare il neo Comitato CRI del Garda-Bresciano, con sede a Desenzano del Garda. La terza tappa sarà a Codogno, nel Lodigiano. Qui sarà consegnata al Comitato della Croce Rossa il riconoscimento del 'Tempo della Gentilezza'. Ultima tappa a Milano per dare il riconoscimento al volontario Cri Antonio Arosio, ex presidente del Comitato Regionale della Lombardia. A Codogno la cerimonia di ricordo vera e propria si svolgerà il 21 febbraio, giornata 'dedicata alla comunità resiliente di Codogno e alle vittime del Covid' con la posa di una corona al memoriale.
Fonte: Ansa Salute