- Pubblicazione il 14 Novembre 2019
E’ stata la cerimonia inaugurale tenutasi nella serata del 13 novembre, presso la Sala Dante della Fortezza da Basso di Firenze, a dare il via ai lavori del Congresso Nazionale della Pneumologia Italiana – XLV AIPO dal titolo “La globalizzazione e le nuove frontiere. Il confronto e le proposte della Pneumologia italiana” in corso in questi giorni.
Ad aprire i lavori è stato il saluto di Venerino Poletti, Presidente del Congresso, che ha dato il benvenuto agli oltre 1200 congressisti riuniti
“E’ un onore per me presiedere questo congresso qui a Firenze, città ricca di storia e di cultura” esordisce Venerino Poletti, Presidente del Congresso.
A seguire il saluto delle autorità Cristina Giachi, vice Sindaco del Comune di Firenze e Michele De Pascale, Sindaco del Comune di Ravenna che hanno sottolineato il valore scientifico e culturale di un congresso di questa portata.
“Una preziosa occasione per alzare la testa dai tavoli di lavoro per avere uno sguardo ampio e allargato che ci porti a una visione del mondo che abbia l’uomo al centro. Un invito a operare pensando che dovunque siamo possiamo dare il nostro contributo con il nostro lavoro” ha commentato Cristina Giachi.
“E’ per me un onore essere qui” ha dichiarato Michele De Pascale. “Il lavoro del Prof. Poletti ci rende orgogliosi. Un particolare ringraziamento a lui e al suo team di lavoro.”
E’ stata poi data la parola a Luca Richeldi, Presidente della Società italiana di Pneumologia (SIP/IRS) che ha ribadito l’importanza di mantenere deste curiosità scientifica e onestà intellettuale, fondamentali per mantenere dinamica e vitale la Specialità.
Nella sua lettura magistrale il Presidente, Venerino Poletti, ha analizzato i concetti di caso, necessità, evoluzione biologica e culturale definendo la Pneumologia come una specialità complessa diversa dalle altre: la Pneumologia nasce come necessità di curare i malati di tubercolosi, si struttura al di fuori degli Ospedali generali e pone le sue fondamenta su una cultura che tocca diverse specialità, dalla Medicina Interna, alla Chirurgia, l’Anestesia e Rianimazione, la Radiologia fino alle Scienze Biologiche.
Venerino Poletti ha inoltre sottolineato tre temi che vanno analizzati per capire se sia possibile e come sia possibile rendere la Pneumologia una specialità in grado di sapere vivere e crescere in un contesto di “evoluzione culturale”: la sua natura complessa che si nutre della presenza di molte sub-specialità, la selezione della leadership, il ruolo della formazione e della ricerca e la necessità di “fare scuola”.
“La Pneumologia può essere pensata come a un tronco con radici aeree” ha commentato Poletti. “Queste ultime sono rappresentate dalle sub-specialità ed è una Specialità che rimane vitale solo se mantiene questa complessità.”
Il Presidente del Congresso ha poi concluso citando una frase contenuta ne “Il discorso sul metodo” di Cartesio: “che non vi è nulla che sia completamente in nostro potere, tranne i nostri pensieri.”
Sono stati poi assegnati i premi alla carriera scientifica e clinica nella Pneumologia Italiana a Nicolino Ambrosino, Marco Chilosi, Gennaro D’Amato e Andrea Rossi.
Ufficio Stampa AIPO