- Pubblicazione il 24 Luglio 2019
Nel numero 1-2/2019 di Rassegna in apertura troviamo i contributi di Correva l’anno, una rubrica che come ogni anno fornisce ai lettori notevoli spunti per l’aggiornamento professionale. I Responsabili dei Gruppi di Studio AIPO commentano articoli provenienti dalla letteratura internazionale del 2018 considerati fondamentali per ciascun settore di interesse.
Esmeralda Kacerja e collaboratori pubblicano un Documento relativo allo stato dell’arte dell’Ossigenoterapia a Lungo Termine (OTLT) dal 2004 ad oggi. Il lavoro è una sintesi del Position Paper già pubblicato sul sito Aiponet (link) e si pone l’obiettivo di aggiornare le raccomandazioni relative all’OTLT mettendo in risalto le criticità del suo utilizzo nei casi in cui le indicazioni non sono sostenute da evidenze scientifiche, ma sono comunque presenti in diverse linee guida e documenti di indirizzo. L’esigenza di realizzare un aggiornamento relativo all’impiego dell’OTLT deriva anche dal suo importante impatto economico (più del 15% dei costi annuali diretti per i pazienti con Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva - BPCO).
Matteo Della Zoppa e collaboratori in un Articolo originale presentano i dati di un’analisi retrospettiva su 246 pazienti sottoposti a EBUS-TBNA nel periodo 2014-2017 con l’obiettivo di valutare l’adeguatezza e la resa diagnostica della metodica. Secondo gli Autori i risultati ottenuti dimostrano che l’EBUS lineare è una metodica sicura nella diagnosi di diverse patologie mediastino-polmonari e idonea a fornire materiale biologico per l’esecuzione di test biomolecolari. L’aspetto più critico delle metodiche endoscopiche risulta essere la gestione clinica dei risultati negativi; al momento le linee guida suggeriscono di ricorrere, quando è possibile, al campionamento chirurgico in presenza di un forte sospetto in senso neoplastico.
Segue un altro Articolo originale di Alessandro Zanforlin e collaboratori in cui vengono riportati i risultati di una survey condotta tra gli pneumologi AIPO attraverso un questionario online. L’obiettivo dell’indagine è stato quello di valutare l’erogazione e la diffusione dell’attività educazionale tra gli pneumologi italiani, le figure sanitarie coinvolte, i luoghi, le tempistiche e i fattori favorenti e i limiti. I dati ottenuti sono risultati positivi in merito alle tempistiche e alle modalità di formazione dei pazienti da parte del personale sanitario. Gli Autori concludono che, in considerazione del ruolo cruciale dell’attività educativa nella prescrizione della terapia inalatoria, è necessario riconoscere tale attività come prestazione tariffata al fine di evitare l’erogazione in setting non ideali con conseguenze negative sulla qualità.
Ufficio stampa AIPO