- Pubblicazione il 01 Luglio 2019
Dieci giorni fa sono stati resi noti gli Impact Factor 2018 delle più prestigiose riviste scientifiche. Tra queste spicca l'European Respiratory Review, trimestrale open access che pubblica review, metanalisi e position paper, che per la prima volta entra nel novero delle riviste impattate grazie al lavoro svolto da Sergio Harari. La rivista ha ottenuto un IF di 4,929, risultando così la nona rivista in assoluto tra tutte quelle respiratorie e la prima tra i giornali che pubblicano articoli di revisione, superando di quasi un punto la rivista americana di confronto ovvero gli Annals of the American Thoracic Society (4,026).
Nel novembre 2018 la rivista aveva infatti ottenuto dal Clavirate, l’organo preposto al rilascio degli Impact Factor(IF), il riconoscimento fra le riviste alle quali viene attribuito un IF. Un traguardo importante, non solo per la rivista ma per tutta la comunità pneumologica internazionale, anche in considerazione del fallimento dei precedenti tentativi di ammissione fatti nell’arco dei dieci anni precedenti.
Sergio Harari, Direttore dell’ U.O. di Pneumologia e Terapia Semi-Intensiva Respiratoria, dell’ Ospedale San Giuseppe, MultiMedica di Milano, che ha rivestito il ruolo di Chief Editor della rivista da gennaio 2016 a dicembre 2018 sottolinea l’importanza di questo traguardo evidenziando come, a segnare il passo del suo mandato, da Gennaio 2016 a Dicembre 2018, sia stata una forte volontà di cambiamento.
Da gennaio 2016 a dicembre 2018 è stata radicalmente ridefinita la struttura del giornale nonché il workflow dei manoscritti. E’ stato rivisto il processo di peer review della rivista ed è stato dato forte impulso alla online continuos pubblication che permette un’immediata e più rapida lettura dei lavori pubblicati e anche una loro pronta indicizzazione in motori di ricerca come Pubmed e Scopus.
In questo periodo di tempo la rivista è inoltre diventata più selettiva con un rate of rejection dell’83%.
Vi sono diversi indicatori che evidenziano come la rivista sia cresciuta in questi ultimi tre anni fino a divenire un vero e proprio punto di riferimento nell’ambito della letteratura scientifica internazionale. Basti pensare alle visualizzazioni via web che sono passate da 463.160 / anno nel triennio precedente alle 690.983 attuali. Vi sono inoltre il numero di articoli scaricati e Il numero di citazioni degli articoli. Valore, quest’ultimo, che ha avuto una crescita esponenziale passando da circa 500 nel 2011 fino ad arrivare a quasi 2500 nel 2017.
A conferma dell’imponente processo di rinnovamento vi è certamente l’indicizzazione della rivista anche nell’Emerging Science Citation Index avvenuta nel 2017. Questo rappresenta un ulteriore riconoscimento dell’autorevolezza scientifica della rivista.
Fin dagli inizi, infatti, a predominare è stata la volontà di rompere i confini disciplinari della rivista per arrivare a professionisti che operano anche in ambiti diversi da quello respiratorio. Questo sguardo e questa apertura sono stati possibili grazie al lavoro di un board editoriale composto da persone di nazionalità diverse, provenienti da tutto il mondo, con un bagaglio culturale e professionale molto vario e diversificato. A sedere al tavolo del board editoriale sono stati infatti non solo pneumologi ma anche cardiologi, radiologi, oncologi, reumatologi ed esperti di differenti branche della medicina.
Non dimentichiamo infatti, come ha sottolineato più volte Sergio Harari, che la multidisciplinarietà è una peculiarità e un valore aggiunto della medicina respiratoria e nel suo ruolo di Chief Editor Sergio Harari ha fatto sì che la rivista in qualche modo esprimesse e valorizzasse questo aspetto.
I nostri più sentiti complimenti al dott. Harari per l’ottimo lavoro svolto!
Ufficio Stampa AIPO