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Liste d'attesa. Sono 20 milioni gli italiani costretti a rivolgersi alla sanità privata

Cresce il numero degli italiani che è costretto a pagare di tasca propria, rivolgendosi alla sanità privata, le prestazioni mediche. A dirlo il IX Rapporto Rbm-Censis, l’annuale report sulla sanità pubblica, privata e intermediata. A spaventare di più sono le liste d’attesa, un vero e proprio calvario per gli italiani.

L’indagine Rbm-Censis è stata realizzata su un campione nazionale di 10.000 cittadini maggiorenni statisticamente rappresentativo della popolazione.

In media, si aspettano 128 giorni per una visita endocrinologica, 114 giorni per una diabetologica, 65 giorni per una oncologica, 58 giorni per una neurologica, 57 giorni per una gastroenterologica, 56 giorni per una visita oculistica. Tra gli accertamenti diagnostici, in media 97 giorni 'sfumano' prima di effettuare una mammografia, 75 giorni per una colonscopia, 71 giorni per una densitometria ossea, 49 giorni per una gastroscopia.

Sono stati 19,6 milioni gli italiani che nell’ultimo anno, per almeno una prestazione sanitaria, hanno tentato la strada del Sistema Sanitario Nazionale per poi arrendersi di fronte ai tempi d’attesa e costretti a rivolgersi alla sanità a pagamento. Un italiano su due, è “rassegnato” e non prova neanche a prenotare una prestazione sanitaria con il SSN ma si rivolge direttamente al privato attingendo ai risparmi familiari. Nel 2019, le prestazioni sanitarie pagate dai cittadini, passeranno da 95 a 155 milioni. La spesa sanitaria privata media per famiglia è pari a 1.522 euro (+ 2,97% dal 2017), quella pro capite è di 691,84 euro (+ 12,33% 2017). Mentre aumenta dal 10, 54% al 27, 4% la necessità di finanziare le spese sanitarie attraverso prestiti e crediti al consumo.

”Ognuno di noi” ha commentato Marco Vecchietti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di RBM Assicurazione Salute, presentando i risultati del IX Rapporto RBM-CENSISVecchietti “ha sperimentato senza dubbio la necessità di “surfare” tra pubblico e privato per completare, in tempi certi, un iter clinico o diagnostico, prescritto dal proprio medico. I dati parlano chiaro: considerando le visite specialistiche, su 100 tentativi di prenotazione nel Servizio Sanitario di visite ginecologiche sono 51,7 quelli che transitano nella sanità a pagamento, 45,7 le visite oculistiche, 38,2 quelle dermatologiche e 37,5 le visite ortopediche; tra gli accertamenti diagnostici, su 100 tentativi di prenotazione nel Servizio sanitario, transitano nel privato 30,1 ecografie, 27,4 elettrocardiogrammi, 26,3 risonanze magnetiche e 25,7 RX”.

Ufficio Stampa AIPO