- Pubblicazione il 07 Marzo 2019
Nell’ultimo numero del 2018 troviamo in apertura un Commentario di Venerino Poletti sulle recenti linee guida sulla diagnosi della fibrosi polmonare idiopatica, un riferimento importante per la pratica clinica in cui sono codificate le varie combinazioni fra quadro clinico, radiologico e, se necessario, istopatologico per poter formulare una diagnosi con elevato grado di confidenza. Tali linee guida rappresentano un ulteriore progresso nella definizione dell’approccio clinico ad una malattia di cui solo ultimamente si inizia a conoscere la patogenesi e contro cui solo recentemente sono stati individuati farmaci in grado di limitarne la progressione.
Segue il Documento di Teresa Renda e collaboratori sulle Unità di Terapia Intensiva Respiratoria (UTIR), un update del precedente documento AIPO pubblicato nel 2004. L’aggiornamento si è reso necessario in considerazione delle novità tecnologiche degli ultimi decenni per la diagnosi e la cura dei pazienti critici respiratori, delle nuove problematiche emergenti in merito alla cura dei pazienti acuti e/o cronicamente critici e dell’aumentata expertise nella pratica clinica dello pneumologo. Nel documento attuale vengono confermati i tre differenti livelli di cura per i pazienti respiratori critici e aggiornati i criteri per l’ammissione in UTIR e le condizioni cliniche che necessitano invece di trattamento in Terapia Intensiva Generale. Le principali novità riguardano alcune tecniche recenti, nuovi capitoli relativi a palliazione e fine vita, riabilitazione respiratoria nel paziente critico e ruolo della medicina di transizione. Il documento riporta informazioni aggiornate relative alla gestione della qualità all’interno di queste strutture e affronta le problematiche del rapporto costo-beneficio, costo-utilità e dell’outcome sulla base dei recenti dati di letteratura.
Elio Costantino e collaboratori in un Articolo originale presentano i dati di una survey nazionale AIPO sulla Ossigenoterapia a Lungo Termine (OTLT) condotta per evidenziare gli aspetti normativo-istituzionali e clinici riguardo l’OTLT applicati nelle varie regioni italiane e verificare il rispetto dei criteri di Evidence Based Medicine. L’indagine, realizzata mediante l’invio di un questionario di 35 quesiti a tutti i presidenti regionali AIPO, ha rivelato alcuni dati positivi come la redazione, nel 79% delle regioni, di documenti ufficiali regionali che normano l’OTLT e la crescente informatizzazione delle prescrizioni. Emergono tuttavia anche elementi negativi, quali il rischio di inappropriatezza prescrittiva legata al fatto che in alcune regioni i prescrittori non sono solo pneumologi, ma anche anestesisti, pediatri, internisti e geriatri. Gli Autori concludono sostenendo che le linee guida e i documenti di indirizzo internazionali, nazionali e regionali dovrebbero essere più in linea con le attuali evidenze scientifiche.
Mario Tamburrini e collaboratori descrivono un caso clinico relativo ad un paziente di 75 anni, forte fumatore che, a seguito di biopsia polmonare percutanea su massa apicale inferiore dx, ha sviluppato uno pneumotorace (PNX) iatrogeno trattato con un nuovo dispositivo. Secondo gli Autori tale device rappresenterebbe il miglior compromesso tra il trattamento con drenaggio in regime di ricovero e un trattamento stabile, ma minimamente invasivo e tale da consentire le dimissioni del paziente in sicurezza. Gli Autori sostengono inoltre come la gestione ambulatoriale del PNX spontaneo o iatrogeno non complicato con il metodo descritto potrebbe portare a una significativa riduzione dei costi.
Ufficio Stampa AIPO