- Pubblicazione il 28 Febbraio 2019
Che il fumo di sigaretta sia un problema di salute pubblica è cosa nota da tempo. Le Big tobacco hanno reagito proponendo sul mercato dispositivi alternativi alle bionde tradizionali e presentati come meno nocivi per la salute rispetto a queste ultime.
Tali dispositivi sono le sigarette elettroniche che scaldano una soluzione liquida producendo vapore spesso aromatizzato e quindi, reso più gradevole, e device che scaldano il tabacco senza bruciarlo producendo una sorta di aerosol, i cosiddetti heat not burn (HNB).
Secondo gli esperti, entro i prossimi cinque anni, l’impiego delle sigarette elettroniche supererà quello delle sigarette tradizionali. Dal 2014 in Italia sono disponibili gli HNB il cui leader di mercato è rappresentato dalle IQOS. Una ricerca australiana pubblicata sull’European Respiratory Medicine ha provato a chiarire le differenti caratteristiche di tossicità di sigarette tradizionali, ecig e IQOS.
Per farlo i ricercatori hanno esposto cellule di epitelio bronchiale umano e cellule muscolari lisce di vie aeree umane a concentrazioni crescenti di vapore di eCig, il cui liquido conteneva 1,2% di nicotina, a concentrazioni crescenti di aerosol prodotto da una IQOS con stick HBN contenente 1,4 mg di nicotina e a un estratto di fumo di sigaretta contenente 1,2 mg di nicotina per 72 ore.
Gli studiosi sono quindi andati a vedere la tossicità cellulare indotta da questi tre fattori. Ecco cosa hanno scoperto: la tossicità cellulare indotta dall’esposizione di concentrazioni crescenti di fumo di sigaretta (1%, 5%, 10%) è risultata pari a quella indotta dall’esposizione all’aerosol delle IQOS alle stesse concentrazioni (1%, 5%, 10%). Quando le cellule sono state esposte a vapori prodotti dalle eCig i fenomeni di citotossicità sono risultati simili a quelli indotti dal fumo di sigaretta solo per concentrazioni del 5 e del 10%.
L’esposizione al fumo di sigaretta, alle IQOS e al vapore delle eCig, alle medie e alte concentrazioni (5%/10%), induce infiammazione polmonare; l’esposizione alle IQOS invece si è rivelata altrettanto dannosa del fumo di sigaretta nell’indurre il rilascio di chemochine, anche a bassa concentrazione (1%).
Per quanto riguarda l’induzione delle proteine di matrice extracellulare, sia l’esposizione al fumo di sigaretta, che al vapore delle eCig, che all’aerosol delle IQOS hanno prodotto, in maniera proporzionalmente crescente rispetto alla concentrazione delle sostanze assorbite, un aumento del collagene 1 e della fibronectina in entrambi i tipi cellulari.
Insomma, IQOS e eCig sembrano avere, almeno a livello preclinico, una tossicità sovrapponibile a quella delle sigarette tradizionali. Non solo non sono utili a far smettere di fumare ma sono altrettanto dannose. Queste le conclusioni dei ricercatori australiani.
Le reazioni in difesa delle IQOS e delle eCig non si sono fatte attendere. A pochi giorni dalla pubblicazione dello studio l’ufficio stampa inglese Science Media Centre ha reso note alcune critiche allo studio. Secondo Ed Stephens della Università di St Andrews lo svapo generato per gli esperimenti su cellule isolate era ricco di composti carbonili tossici che si producono quando il device funziona ad alta potenza e con poco liquido nel coil di riscaldamento. Condizioni che non si verificano nella realtà in quanto, secondo l’esperto, un utilizzatore di eCig non riuscirebbe a fumare in quelle condizioni in quanto risulterebbe sgradevole.
Secondo Lion Shahab, Senior Lecturer in Epidemiologia e Salute Pubblica all’UCL (Londra) le condizioni in cui è stato realizzato lo studio non sarebbero realistiche e troppo lontane dalla real life. Ciò che accade esponendo cellule isolare non rispecchia ciò che avviene in un intero organismo. Per avere informazioni realistiche servirebbero esperimenti clinici su animali da laboratorio.
“Non sono ancora disponibili studi a lungo termine sull’esposizione alle eCig; ancora meno si sa sugli effetti per la salute delle ultime arrivate, le IQOS” commenta Paola Martucci, Responsabile Gruppo di Studio Educazionale, Prevenzione ed Epidemiologia di AIPO. “Ci sono voluti quasi 50 anni per appurare gli effetti devastanti del fumo di sigaretta sull’uomo anche grazie a studi preclinici condotti su cellule e cavie da laboratorio come quello in oggetto. Prevedibilmente ci vorranno molti anni prima che i danni indotti da questi nuovi prodotti e dispositivi si possano evidenziare. Intanto bisognerebbe controllare l’avanzata delle eCig e delle IQOS sul mercato perché da più parti viene sollevato il sospetto che il mercato stia strizzando un po’ troppo l’occhio ai giovani adolescenti che verrebbero indotti ad adottare questi presidi (anche attirati dagli aromi) e scivolare verso il consumo delle sigarette. Un problema non da poco visto il consumo che, nel frattempo va aumentando in modo esponenziale, anche tra i giovanissimi.”
Ulteriori studi saranno necessari per comprendere meglio i rischi connessi all’impiego di questi device. Il sospetto che non siano completamente privi di tossicità rimane alto.
Ufficio stampa AIPO