- Pubblicazione il 07 Febbraio 2019
La presa in carico del paziente pneumologico è stato uno dei temi centrali del convegno AIPO Lombardia che si è tenuto a Milano l’1 e 2 Febbraio scorsi.
A parlarne è stato Michele Vitacca, Responsabile dell’Unità Operativa di Pneumologia Riabilitativa Istituti Clinici Scientifici Maugeri, Istituto di Lumezzane, con una relazione dal titolo “Cronicità vista dagli pneumologi” che ha preso le mosse dal contesto in cui lo pneumologo si trova ad operare. Un contesto caratterizzato da un elevato indice di vecchiaia, da importanti comorbidità e fragilità, da una forte riduzione dei posti letto per acuto e da un tasso di ricoveri in pronto soccorso in costante aumento. In questo scenario le famiglie si trovano a dover affrontare un carico assistenziale enorme.
“Le malattie respiratorie croniche sono caratterizzate da comorbidità extra polmonari” ha spiegato Michele Vitacca. “Non dobbiamo inoltre dimenticare inoltre che i pazienti con malattie respiratorie croniche rimangono sintomatici nonostante la farmacoterapia ottimale”.
“Il paziente dovrebbe essere educato e accompagnato nella gestione della malattia a casa. Dovremmo investire maggiori energie e risorse nell’educare il paziente all’aderenza alla terapia, all’uso corretto del farmaco e a riconoscere i primi segnali di una eventuale riacutizzazione. Le linee guida per una cura integrata globale comprendono la riabilitazione, la cura a domicilio, l’attività fisica, l’aderenza alla terapia, il controllo delle riacutizzazioni” ha continuato Vitacca.
Nel corso della relazione è stato poi illustrato un modello di cura integrata che prevede il coinvolgimento di più attori che dovrebbero assistere il paziente presso il domicilio: un case manager ovvero l’infermiere, un consultant, ovvero uno specialista, il medico di base e colui che dispensa i presidi medici necessari per seguire la terapia a casa. Insomma, si tratta di una vera e propria rivoluzione dell’assistenza domiciliare.
Gli Pneumologi lombardi hanno raccolto e affrontato la sfida andando a potenziale gli ambulatori dedicati che rappresentano presidi importanti. Un crocevia fra ospedale, specialista e medico di medicina generale.
Dislocati sul territorio lombardo si trovano ambulatori dedicati di Pneumologia, Insufficienza Respiratoria, Disturbi respiratori del sonno, Allergologia Respiratoria Asmologia, Interstiziopatie e patologie Neuromuscolari.
"In quest’ottica assume una rilevante importanza il tema dello shifting delle competenze” ha sottolineato Vitacca. “In un contesto caratterizzato dalla mancanza di specialisti, è necessario affidare le conoscenze a tecnici, care giver che non siano necessariamente medici ma che possano assumere un ruolo decisivo nell’assistenza al malato respiratorio. Questo può davvero fare la differenza” conclude Vitacca.
Ufficio Stampa AIPO