- Pubblicazione il 27 Luglio 2018
Obbligo formativo in medicina. Siamo a metà del triennio formativo ECM 2017-2019 eppure sono ancora moltissimi i professionisti sanitari inadempienti su questo fronte.
Il monito ad assolvere all’obbligo formativo arriva direttamente da Filippo Anelli, Presidente Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) che ha ribadito come “l’aggiornamento costituisce un requisito indispensabile per svolgere attività professionale in qualità di dipendente o libero professionista e il medico, nel corso di tutta la sua vita professionale, deve perseguire l’aggiornamento costante e la formazione continua assolvendo agli obblighi formativi mentre l’Ordine ha il compito di certificare agli iscritti i crediti acquisiti e valutare eventuali inadempienze”.
Inoltre dal 2019 partiranno controlli serrati nell’ambito della formazione medica. Lo annuncia lo stesso Filippo Anelli che dichiara “la verifica per il triennio 2014-2016 non potrà avvenire prima del 31.12.2018, termine entro il quale i professionisti avranno la possibilità – tramite il COGEAPS – di spostare a recupero del detto triennio i crediti maturati nell’anno solare 2017”.
Il Presidente della FNOMCeO affida ai microfoni del quotidiano Sanità Informazione le sue dichiarazione sottolineando che “L’invito a puntare sull’ECM è rivolto a tutti i soggetti, ma soprattutto alle aziende sanitarie. Ritengo che le aziende debbano attivare i meccanismi di formazione obbligatori previsti per legge dai contratti di lavoro in modo tale da offrire a tutti i professionisti strumenti per la formazione e l’aggiornamento continuo”.
Di attenta verifica e controlli serrati ha parlato anche Luca Coletto, Presidente dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS). Queste le sue parole: “La formazione è importantissima e proprio per questo è fondamentale monitorare sempre, soprattutto alla luce di eventuali situazioni in cui ‘infiltrati’, magari con percorsi formativi non del tutto regolari o con una laurea non conforme alle normative, possano esercitare la professione”.
La supervisione e il monitoraggio non riguardano solo i discenti ma anche i provider responsabili dell’erogazione di servizi destinati alla formazione medica.
Infatti, come spiega Marco Maccari, Segretario della Commissione Nazionale Formazione Continua (CNFC) “solo ultimo anno, le visite di verifica della Commissione nazionale per la formazione continua e dei suoi organismi ausiliari, con il costante supporto gestionale-amministrativo di Agenas, hanno riguardato le sedi o gli eventi organizzati da circa 200 provider, senza considerare le verifiche documentali e sugli eventi di formazione a distanza, costantemente effettuati dai relativi organismi oltre che dalla Segreteria della Commissione nazionale medesima.”
La Commissione nazionale per la Formazione Continua ha il compito di verificare che vi siano i requisiti minimi ai fini dell’accreditamento e che i contenuti formativi proposti durante gli eventi siano completamente scevri da interessi di tipo commerciale. Le attività formative devono essere coerenti con gli obiettivi formativi proposti dai corsi. Al fine di perseguire tali obiettivi la Commissione si avvale di un l'Osservatorio Nazionale per la qualità della formazione continua in Sanità che monitora la qualità dei contenuti e di un Comitato di Garanzia che verifica l’indipendenza della formazione proposta con obiettivi di tipo commerciale.
“Allo stato attuale” spiega Marco Maccari “i provider accreditati dalla CNFC sono circa 1.000, di cui più della metà accreditati standard, ovvero provider che esercitano l'attività da più di due anni e che hanno superato positivamente la visita di verifica in loco da parte della Commissione nazionale. In adempimento al mandato ricevuto all'atto dell'insediamento, la nuova Commissione, al fine di garantire standard elevati di qualità dell'offerta formativa e monitorare il corretto svolgimento degli eventi accreditati, ha poi incrementato le visite di verifica sul territorio, dirette in particolare ad accertare il rispetto degli obblighi previsti dalla normativa, anche a tutela di chi rispetta le regole”.
Ufficio Stampa AIPO