- Pubblicazione il 27 Febbraio 2018
Grande entusiasmo e partecipazione al corso avanzato di Simulazione in Terapia Intensiva Respiratoria (CASiTIR) che si è tenuto ad Arezzo il 23 e 24 Febbraio scorsi. Una formazione che, associando alle lezioni teoriche le esercitazioni pratiche su manichini e simulatori ad alta fedeltà, fa della simulazione la strategia vincente per una condivisione efficace di competenze ed esperienze.
“L’idea del CASiTIR è nata circa due anni fa in seno al Gruppo di Studio di Terapia Intensiva Respiratoria dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO)” spiega Raffaele Scala fra i responsabili scientifici dell’evento e Direttore della Pneumologia e UTIP dell’Ospedale San Donato di Arezzo. “L’obiettivo di questo progetto di carattere educazionale è quello di andare a colmare una lacuna formativa nel percorso accademico dello specialista pneumologo. Manca infatti nella formazione universitaria un’adeguata preparazione nell’ambito della terapia intensiva respiratoria. L’obiettivo formativo del CASiTIR è proprio quello di fornire allo specialista gli strumenti necessari per affrontare le differenti operatività in questo delicato ambito della Pneumologia Italiana”.
“Il CASiTIR sfrutta un format assolutamente innovativo e pionieristico. Il carattere distintivo è l’impiego della simulazione ad “alta fedeltà” per consentire ai discenti di apprendere sia le technical skill che le non-technical skill con l’obiettivo finale di migliorare la performance sia individuale che del team.”
Il risultato atteso è una riduzione degli errori prevedibili legati al fattore umano e una maggiore adesione alle linee guida per la gestione multi-disciplinare del paziente critico. Il Corso si pone lo scopo di affrontare in modo interattivo i principali aspetti teorici e pratici della terapia intensiva respiratoria favorendo l’apprendimento di abilità tecniche e relazionali attraverso scenari clinici simulati. Al fine di rafforzare la qualità dell’apprendimento tramite l’analisi degli aspetti tecnici, il corso prevede un’autovalutazione e il debriefing e relazioni per lo sviluppo di modelli mentali condivisi e mirati al lavoro di squadra.
“La novità di questa edizione del CASiTIR” spiega Scala “è stata il coinvolgimento di figure professionali differenti oltre a quella dello pneumologo. Hanno infatti partecipato al corso anche infermieri e fisioterapisti, figure professionali che svolgono un ruolo cruciale nel percorso assistenziale multidisciplinare del paziente respiratorio critico.”
“Nel Casitir di Arezzo sono stati testati, per la prima volta, scenari simulati in equipe di professionisti medici e non medici operanti nel settore della terapia intensiva respiratoria dando maggiore enfasi agli aspetti di tipo assistenziale e riabilitativo, in aggiunta a quelli di ordine squisitamente medico pneumologico. Il forte interesse per il corso suscitato nei partecipanti non medici conferma le evidenti potenzialità formative del CASiTIR che consente, con questa apertura ad altri professioni, di poter superare i limiti già ampi della classica simulazione pneumologica mono professionale” conclude Raffaele Scala.
Ufficio Stampa AIPO