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BPCO, ad Ancona primo intervento in Italia con vapore a 80 gradi

Il 27 Novembre scorso, ad Ancona, per la prima volta in Italia è stata applicata una nuova tecnica endoscopica per il trattamento dell’enfisema polmonare causato da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). A eseguire l’intervento è stata la Pneumologia dell’Ospedale di Torrette di Ancona guidata dal Professor Stefano Gasparini - coadiuvato dalle dottoresse Lina Zuccatosta e Martina Bonifazi. Gli eccellenti risultati sono stati presentati in conferenza stampa l’11 gennaio scorso presso gli Ospedali Riuniti di Ancona.

La tecnica, che il prof. Gasparini ha preferito ribattezzare come la “scoperta dell’acqua calda”, si chiama “riduzione volumetrica con ablazione termica endobronchiale mediante applicazione di vapore acqueo ad alta temperatura”.

Attraverso un catetere collegato ad un palloncino erogatore, inserito nei polmoni, si rilascia del vapore acqueo ad alte temperature, tra i 75° e 80°, che contribuisce a cicatrizzare gli alveoli che funzionavano male, ossia rendevano difficile la respirazione. A queste temperature, infatti, si induce una cicatrizzazione delle aree polmonari danneggiate dall'enfisema, e il conseguente restringimento volumetrico (fino al 25 percento) permette una migliore respirazione. La tecnica mini-invasiva non guarisce completamente la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva, caratterizzata da dispnea, tosse cronica e altri sintomi, ma migliora sensibilmente la qualità della vita del paziente, e soprattutto permette di evitare l'intervento chirurgico e altre terapie.

Il paziente che ha inaugurato il nuovo sistema adesso sta bene, c’è voluto un mese per iniziare a vedere i risultati, nello specifico la riduzione del 25% del volume polmonare. Si tratta di un 68enne non marchigiano, fumatore. Il primo di una potenziale lista d’attesa che oggi si aggira sulle 40-50 unità. In effetti la problematica di base riguarda soprattutto i fumatori, ma anche gli agenti atmosferici (polveri sottili da smog, polveri da lavoro professionale) possono contribuire all’aggravarsi della patologia.

"Un riconoscimento per l’azienda ospedaliera, ma anche per l’Università Politecnica - spiega il professor Stefano Gasparini, storico primario dell’unità operativa -. È il primo anno che il Ministero della Salute riconosce la specializzazione delle malattie dell’apparato respiratorio. La patologia di cui ci occupiamo, la broncopneumopatia cronica ostruttiva, è comune e coinvolge milioni di fumatori, eppure è poco conosciuta".

Quando si parla di eccellenze, l’ospedale di Torrette è presente: "Quando la natura è al servizio della scienza e quando con un sistema così semplice si può fare molto - ha ricordato il direttore generale dell’azienda ‘Ospedali Riuniti’, Michele Caporossi -. Sono particolarmente contento di questo risultato e di essere il primo ospedale a testarlo con successo, specie quest’anno, nel 2018, quando si celebrano i primi 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale".

Infine l’altra anima della sanità d’eccellenza, la parte clinica e accademica: "Il reparto del professor Gasparini fa parte del dipartimento di Biomedica, uno dei cinque che Anvur e Miur hanno riconosciuto assicurando finanziamenti per la ricerca pari a 33 milioni di euro", ha ricordato il rettore della Politecnica delle Marche, Sauro Longhi.

Ufficio Stampa AIPO