- Pubblicazione il 11 Gennaio 2018
La biopsia polmonare con criosonda è una metodica altamente innovativa che consente il prelievo a scopo diagnostico di tessuto polmonare evitando interventi chirurgici molto invasivi e talvolta a esito fatale, necessari prima del suo ingresso nella pratica clinica.
A delinearne caratteristiche e ruolo clinico è un documento apparso sulle pagine della rivista Respiration, organo ufficiale della European Association for Bronchology and Interventional Pulmonology, della World Association fro Bronchology and Interventional Pulmonology e della Società Svizzera di Pneumologia frutto del confronto fra i massimi esperti mondiali nell’ambito della Pneumologia Interventistica.
Il documento ha preso vita durante la terza conferenza internazionale dal titolo “Transbronchial Cryobiopsy in Diffuse Parenchymal Lung Disease” che si è tenuta a Ravenna nell’ottobre 2016. La Capitale dei Mosaici fa da cornice, ogni anno, a congressi di respiro internazionale, organizzati dall’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO), ai quali partecipano esperti provenienti da tutto il mondo sull’impiego di una metodica che ha rivoluzionato i processi diagnostici in ambito pneumologico.
“Questo documento è di fondamentale importanza” commenta Venerino Poletti fra i Coautori del lavoro e Presidente dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) “in quanto mette in evidenza impiego clinico, profilo di efficacia e sicurezza della biopsia polmonare con criosonda. Viene inoltre definito il contesto ospedaliero idoneo, nonché il bagaglio di esperienze e conoscenze necessario per una sua corretta, sicura ed efficace applicazione in ambito clinico.”
Il documento nasce anche dalla necessità di definire dei criteri di standardizzazione della metodica al fine di evitare un’eccessiva eterogeneità nelle procedure operative messe in atto presso gli ospedali che hanno adottato questa tecnica. I firmatari del documento sono infatti i referenti dei Centri ospedalieri all’interno dei quali la biopsia polmonare con criosonda è entrata a far parte dell’armamentario clinico in mano allo pneumologo in ambito diagnostico.
Il panel di esperti, riunito a Ravenna, ha delineato alcuni aspetti fondamentali per una corretta e sicura esecuzione della tecnica. Nel documento infatti vengono esplicitati quali devono essere le indicazioni e le controindicazioni all’impiego della biopsia polmonare con criosonda. Viene poi dato spazio alla selezione dei pazienti, agli aspetti più operativi e alle caratteristiche del contesto organizzativo e del personale medico che deve essere adeguatamente formato.
“A effettuare il maggior numero di biopsie polmonari con criosonda è stata la Pneumologia in forza presso l’Ospedale GB Morgagni di Forlì” ha spiegato Venerino Poletti. “Ad oggi sono state infatti eseguite, presso la divisione di Pneumologia di Forlì, 750 biopsie polmonari con questa metodica alle quali sono poi seguite numerose pubblicazioni su riviste scientifiche con rilevante Impact Factor.”
Forte la componente italiana nel team di esperti che ha redatto il documento. Fra questi, oltre a Venerino Poletti, i medici della Pneumologia Interventistica dell’Ospedale GB Morgagni di Forlì da lui diretta e Stefano Gasparini, Direttore della Struttura Organizzativa Dipartimentale (SOD) di Pneumologia degli Ospedali Riuniti di Ancona, nonché Past President dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO).
Ufficio Stampa AIPO