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Asma Grave, valore e significato della prima rete italiana

A Milano nei giorni 1 e 2 Dicembre, nel corso del Workshop Nazionale Registro ASMA GRAVE, è stato presentato ufficialmente il Registro Nazionale Asma Grave che rappresenta un network italiano costituito da oltre 90 centri Ospedalieri e Territoriali, pneumologici e allergologici, destinati alla cura e al monitoraggio dei pazienti affetti da asma grave.

Si tratta di un importante progetto che vede il coinvolgimento di tre prestigiose società scientifiche, al quale è legato uno studio osservazionale, trasversale di tipo non interventistico, multicentrico, mai realizzato con queste proporzioni in Italia.

“LAssociazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO), insieme all’Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri (AAIITO), lancia il registro Nazionale sull’Asma Grave che, accostandosi al già esistente Registro realizzato dalla Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) focalizzato sull’asma nel Bambino, consentirà di avere, per la prima volta in Italia, una visione d’insieme della patologia nell’adulto e nel bambino” commenta Claudio Micheletto, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Pneumologia dell’Ospedale Mater Salutis di Legnago, nonché membro del Comitato Esecutivo di AIPO.

Negli ultimi anni c’è grande attenzione riguardo al tema dell’asma grave. Fino a una decina di anni fa i pazienti affetti da asma grave venivano perlopiù trattati con frequenti cicli di steroidi sistemici. Ora abbiamo a disposizione una nuova arma: i farmaci biologici. Questi consentono di somministrare in maniera mirata un trattamento specifico sulla base di una precisa fenotipizzazione di questi pazienti.

“E’ importante differenziare i pazienti affetti da asma grave dalla popolazione asmatica in generale” spiega Micheletto. “Il 10% dei pazienti asmatici soffre della forma più grave della malattia. Questo si traduce in peggiore qualità di vita, frequenti ospedalizzazioni e riacutizzazioni della patologia. Questo particolare gruppo di pazienti necessita di percorsi di diagnosi e di cura differenziati rispetto agli altri asmatici, che nella maggior parte dei casi con i consueti trattamenti ottengono un buon controllo della malattia. Per questa ragione la creazione di un Registro Nazionale consentirà di seguire meglio questi malati. I 90 centri che aderiscono al Registro potranno individuare i pazienti con asma grave e disegnare un percorso diagnostico e terapeutico dedicato. Non dimentichiamo inoltre che il Registro ASMA GRAVE ha un valore prospettico importante in quanto i pazienti arruolati saranno seguiti per cinque anni. In particolare, verranno monitorati l’uso dei farmaci, la sintomatologia, la funzionalità respiratoria, la qualità di vita, il numero di riacutizzazioni, gli accessi al pronto soccorso, i ricoveri e i giorni lavorativi persi a causa della patologia” conclude Micheletto. 

“La necessità di comprendere meglio l’ASMA GRAVE ha portato negli anni scorsi alla creazione di registri-pazienti. Si tratta di strumenti di raccolta dei dati clinici su gruppi specifici di pazienti, per un periodo di tempo prolungato al fine di definire meglio le caratteristiche di una patologia” spiega Leonardo Antonicelli, Dirigente SOD Allergologia degli Ospedali Riuniti di Ancona.

“I primi registri ASMA GRAVE sono stati: il Tenor negli USA, Eufumosa in Europa e Rita in Italia, che hanno prodotto molte informazioni di notevole interesse, precedentemente all’impiego dei farmaci biologici nell’asma grave” continua Leonardo Antonicelli. Questo registro di malattia rappresenta uno strumento che aiuterà a rispondere ai molti quesiti ancora aperti sul corretto posizionamento di questi nuovi farmaci, sulla loro sostenibilità economica e sui possibili effetti indesiderati” conclude Leonardo Antonicelli.

Ufficio Stampa AIPO