- Pubblicazione il 02 Ottobre 2017
Le apnee ostruttive del sonno sono state al centro di un convegno che si è tenuto il 4 Ottobre presso il Senato della Repubblica Italiana a Roma su iniziativa del Senatore Maurizio Romani, membro della Commissione 12ª (Igiene e sanità).
Fra i coordinatori scientifici dell’evento uno dei massimi esperti italiani in materia di sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS), Giuseppe Insalaco Primo Ricercatore IBIM – CNR, di Palermo, pneumologo, nonché componente del Comitato Esecutivo di AIPO che ha dato il suo patrocinio all’evento.
La sindrome dell’apnea ostruttiva nel sonno è una condizione caratterizzata da una parziale o totale ostruzione delle vie aeree superiori che si verifica durante il sonno e provoca una riduzione dell’ossigenazione con conseguenti risvegli notturni. Per questa ragione a questa patologia è frequentemente associata una cattiva qualità del sonno alla quale consegue una pessima qualità della vita. La riduzione delle ore di sonno può alterare le funzioni cognitive, il funzionamento del sistema immunitario e il tono dell’umore.
“Lo strumento più efficace per contrastare la patologia è la prevenzione attraverso azioni mirate volte a ridurre i rischi e ad avviare accertamenti specialistici, laddove necessario, che portino a una precoce diagnosi e a un tempestivo intervento terapeutico efficace” commenta Giuseppe Insalaco.
Obiettivo dell’iniziativa, promossa dall’Associazione Apnoici Italiana (AAI), è stato quello di sensibilizzare le istituzioni al fine di creare un dialogo e una sinergia fra associazioni di pazienti, specialisti, medici di medicina generale e decisori politici che portino allo sviluppo di nuovi modelli di gestione sostenibile dell’OSA.
“Per comprendere le dimensioni del problema basti pensare al peso epidemiologico della malattia che in Italia colpisce milioni di persone di cui circa 2.000.000 con un quadro conclamato della malattia” spiega Insalaco. “Una corretta gestione di questa patologia potrebbe tradursi in un notevole risparmio economico per le casse del Sistema Sanitario Nazionale.”
Ufficio Stampa