- Pubblicazione il 11 Giugno 2017
“Stiamo studiando la situazione italiana dell’ecografia toracica” spiega Alessandro Zanforlin Presidente della sezione Giovani Pneumologi Italiani dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) “in termini di diffusione all’interno delle Pneumologie con un censimento promosso dall’Accademia di Ecografia e da AIPO.
Si tratta di una survey ancora in corso, che si chiuderà fra un mese, rivolta a tutti gli Pneumologi e a tutti i professionisti che lavorano in ambito pneumologico. I dati preliminari mostrano una buona partecipazione “abbiamo superato le 500 risposte su un target di circa 2000 Pneumologi” dichiara Zanforlin.
“Quando, negli anni compresi fra il 2005 e il 2008, l’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) ha iniziato a erogare corsi di formazione sull’ecografia toracica una fotografia di questo genere era impensabile” commenta il rappresentante dei Giovani Pneumologi. “L’acquisto di un ecografo in un reparto di Pneumologia non era immaginabile in quanto si trattava di una metodica che aveva indicazioni tutt’altro che pneumologiche. Pertanto sarebbe stato difficile giustificare i costi per l’acquisto.”
Il censimento mostra invece una situazione molto diversa: oggi lo pneumologo ricorre all’ecografia toracica e ha a disposizione lo strumento nell’unità operativa in cui lavora. Oggi l’utilizzo dell’ecografo nei reparti di Pneumologia, sia ospedaliera che universitaria, è molto diffuso.
“Possiamo quindi dichiarare che l’efficacia formativa dei corsi AIPO ha portato a una diffusione capillare dell’ecografia che sta diventando uno strumento di utilizzo pressochè quotidiano all’interno dei reparti di Pneumologia. A conferma del crescente interesse nei confronti dell’ecografia da parte degli pneumologi, le attività pratiche di ecografia toracica qui al Congresso Nazionale della Pneumologia Italiana sono state quelle che hanno avuto una maggiore richiesta di pre-iscrizioni” conclude Alessandro Zanforlin.
Ufficio Stampa AIPO