- Pubblicazione il 19 Aprile 2017
In questo primo numero del 2017 vengono pubblicati cinque contributi della rubrica Correva l’anno a cura dei Responsabili dei Gruppi di Studio AIPO. La rubrica, come ogni anno, rappresenta un appuntamento importante per i lettori della rivista. Gli Autori commentano tre articoli della letteratura internazionale pubblicati nel 2016 considerevoli per un aggiornamento specialistico nel settore di interesse.
D’Amato e coll. in un Articolo di revisione descrivono l’impiego degli anticolinergici a lunga durata d’azione nella terapia dell’asma non controllato in pazienti che già assumono corticosteroidi inalatori e b2-agonisti a lunga durata d’azione. Gli Autori ne analizzano i meccanismi di azione principali, quali l’induzione della broncodilatazione e l’inibizione della broncocostrizione. Nonostante l’utilizzo del tiotropio sia indicato da diversi anni per il trattamento della broncopneumopatia cronica ostruttiva, le ultime evidenze provenienti dalla letteratura internazionale hanno indotto l’inclusione nelle linee guida GINA dell’uso del tiotropio con modalità di erogazione soft mist inhaler quale strumento di add-on therapy in presenza di asma non controllato.
In un altro Articolo di revisione Giuseppina Bertorelli e coll. parlano di polmonite interstiziale con alcune caratteristiche autoimmuni (IPAF), una forma di pneumopatia infiltrativa diffusa idiopatica difficile da classificare. La Task Force European Respiratory Society/American Thoracic Society on Undifferentiated Forms of Connective Tissue Disease-associated Interstitial Lung Disease nasce con lo scopo di individuare alcuni criteri di nomenclatura e classificazione per i pazienti con pneumopatia infiltrativa idiopatica ed elementi aspecifici di autoimmunità. Gli Autori descrivono tale metodo di classificazione basato sulla presenza combinata di almeno una caratteristica appartenente ad almeno due dei tre domini identificati (clinico, sierologico e morfologico).
Nel primo contributo per la Serie Malattie respiratorie occupazionali Gianna Moscato descrive una forma di asma bronchiale correlata all’attività lavorativa analizzandone diversi aspetti, quali l’epidemiologia e i fattori di rischio. Attualmente sono centinaia gli agenti causali di asma professionale, tra cui proteine ad elevato peso molecolare di origine animale o vegetale e sostanze chimiche a basso peso molecolare, che possono agire attraverso meccanismi immunologici e non. L’Autrice analizza inoltre la gestione della patologia, per cui è fondamentale l’immediato allontanamento del soggetto dall’agente causale, il percorso diagnostico-terapeutico e gli adempimenti da parte del medico rispetto agli obblighi medico-legali. E’ importante che venga attuato un controllo del rischio ambientale come strategia preventiva principale unitamente alla formazione dei soggetti impiegati nei lavori a rischio sui provvedimenti per ridurre al minimo l’esposizione.
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Ufficio Stampa AIPO