- Pubblicazione il 13 Aprile 2017
La formazione esperienziale ha investito anche il campo medico: non più solo lezioni teoriche di tipo frontale ma vere e proprie simulazioni di ciò che accade nella pratica clinica quotidiana.
Questa la metodologia che caratterizza il Corso Avanzato di “Simulazione in Terapia Intensiva Respiratoria” organizzato dalla Scuola di Formazione Permanente in Pneumologia dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) che si terrà il 27 e 28 Aprile presso l’aula multimediale di AIPO Ricerche a Milano.
Obiettivo del corso è quello di far acquisire ai discenti competenze teorico pratiche nella gestione dell’insufficienza respiratoria acuta del paziente critico respiratorio.
“Verranno trattati aspetti inerenti il management completo delle vie aeree (tecniche di ventilazione manuale, presidi sovra-glottici, intubazione difficile tramite l’uso di video-laringoscopio e fibro-broncoscopio), la ventilazione meccanica invasiva e non invasiva e simulazione di casi clinici complessi in terapia intensiva” commenta Teresa Renda Responsabile del Gruppo di Studio AIPO di Terapia Intensiva Respiratoria, in forza presso il Dipartimento Cardiotoracovascolare AOU Careggi di Firenze e Responsabile Scientifico dell’evento.
“La prima giornata del corso sarà dedicata a tematiche inerenti la gestione del paziente critico ed esercitazioni pratiche sulla gestione delle vie aeree su manichino” continua Teresa Renda.
La seconda giornata si aprirà con una sessione pratica, organizzata a piccoli gruppi con tutors, sulla ventilazione meccanica invasiva e non invasiva.
“Verranno affrontati inoltre, in modo interattivo, i principali aspetti teorici e pratici della terapia intensiva respiratoria favorendo l’apprendimento di abilità tecniche e relazionali attraverso scenari clinici complessi favoriti dalla disponibilità in aula di tecnologia di simulazione avanzata” spiega il responsabile scientifico dell’evento.
“La qualità dell’apprendimento verrà stimolata tramite il briefing, l’autovalutazione e il debriefing dei casi clinici. Questa metodologia ha lo scopo di non puntare semplicemente sugli aspetti tecnici ma sullo sviluppo di modelli mentali condivisi e sul lavoro in team multidisciplinare” conclude Teresa Renda.
Ufficio Stampa AIPO