- Pubblicazione il 14 Marzo 2017
E’ arrivato il momento di pensare alla ricerca clinica come un’opportunità di crescita per l’Italia. Questo il messaggio chiave contenuto nel Documento sulla ricerca clinica in Italia da promotori no profit, sottoscritto da 112 istituzioni (IRCCS, Istituti e Gruppi di Ricerca, Società Scientifiche, Comitati Etici, Associazioni di Cittadini e Pazienti), su invito della Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti (FADOI).
Fra i firmatari anche l’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) tramite il suo Centro Studi, il cui impegno, per lo sviluppo e la crescita della ricerca clinica no-profit in Italia, si va sempre più intensificando.
Obiettivo del documento è quello di affermare il fondamentale ruolo della ricerca clinica nel favorire il progresso scientifico del nostro Paese così come nel promuovere la salute del cittadino.
Il Documento propositivo, dal titolo “La ricerca clinica come investimento per l’Italia dalle parole all’azione- una proposta in 10 punti”, è frutto dello sforzo di un gruppo di lavoro multidisciplinare costituitosi durante il Quarto Convegno Nazionale sulla Ricerca clinica indipendente in Italia, tenutosi a Roma lo scorso marzo.
Il Documento propositivo per la ricerca clinica è strutturato in due grossi capitoli: “Aspetti normativi e organizzativi nella prospettiva del Regolamento Europeo 536/2014” e “La ricerca clinica no profit e il Servizio Sanitario Nazionale: valore, persone e strutture”.
Durante il Convegno Nazionale sulla Ricerca clinica indipendente in Italia sono emerse numerose evidenze di come alla ricerca clinica italiana, sia quella for profit che quella no-profit, venga attribuita scarsa rilevanza strategica così come una ridotta potenzialità in termini di impatto economico.
Secondo i firmatari del documento è necessario un cambio di prospettiva. E’ giunto il momento di scardinare un approccio culturale che vede la ricerca clinica solo come una spesa e non come un investimento. E’ necessario inoltre intervenire a livello normativo e organizzativo al fine di migliorare i processi che regolano la ricerca clinica. In quest’ottica, una forte spinta deriva dalla pubblicazione del Regolamento Europeo 536 per la sperimentazione clinica dei farmaci, che entrerà probabilmente in vigore nel 2018 (e a pieno regime nel 2020-2021) e che impone anche all’Italia la definizione di una organizzazione e di procedure per l’attivazione degli studi il più possibile efficienti.
Il Documento verrà sottoposto all’attenzione dei decisori politici che potranno fare riferimento ai suoi contenuti nei processi di revisione e di definizione dei decreti legislativi per il riassetto e la riforma delle disposizioni vigenti in materia di sperimentazione clinica correlati al Disegno di Legge “Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali, nonché disposizioni per l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute” (DDL 1324).
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Ufficio Stampa AIPO