- Pubblicazione il 06 Marzo 2017
A partire dallo scorso 28 Febbraio è legge il Ddl sulla sicurezza delle cure e sulla responsabilità degli operatori sanitari: la Camera dei deputati ha infatti varato in seconda lettura la nuova legge in materia con 255 voti a favore, 113 contrari e 22 astenuti.
Dal titolo della legge: “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie” si può facilmente desumere quelli che sono gli aspetti che maggiormente la caratterizzano. Da un lato si vuole garantire una maggiore tutela dei pazienti, dall’altro si intende rimodulare il rapporto medico e assistito in sede di contenzioso penale e civile.
«Oggi è una grande giornata per il Servizio sanitario nazionale, un altro grande passo in avanti per il nostro sistema sanitario - ha dichiarato il 28 Febbraio la ministra della Salute Beatrice Lorenzin - . Dopo il Patto per la Salute – ha proseguito la ministra -, i nuovi Lea, il Piano nazionale vaccini, il Ddl di riforma degli ordini professionali che è in dirittura d’arrivo, l’approvazione della legge sulla Responsabilità professionale rappresenta un ulteriore tassello di una grande stagione riformista per il servizio sanitario nazionale».
“Quella di oggi è una data che resterà nella storia della sanità italiana”, commenta Federico Gelli, relatore del disegno di legge. “Si tratta di un provvedimento atteso ormai da ben oltre un decennio da parte degli operatori della sanità. Con questa legge aumentiamo le tutele dei professionisti prevedendo, al contempo, nuovi meccanismi a garanzia del diritto al risarcimento da parte dei cittadini danneggiati da un errore sanitario. L’assenza di un chiaro inquadramento legislativo su questa materia ha tolto in tutti questi anni serenità a medici e professionisti e, soprattutto, ha comportato come ricaduta l’enorme costo della medicina difensiva che pesa sul nostro sistema salute. Con questa legge abbiamo regolamentato l’attività di gestione del rischio sanitario, prevedendo che tutte le strutture attivino un’adeguata funzione di monitoraggio, prevenzione e gestione del rischio (risk management). Abbiamo inoltre modificato la responsabilità penale e civile per gli esercenti la professione sanitaria. E ancora, nel testo si fa riferimento all’obbligo per tutte le strutture sanitarie pubbliche e private di essere provviste di una copertura assicurativa, e si ribadisce l’obbligatorietà dell’assicurazione per tutti i liberi professionisti. Dal lato dei pazienti, poi, sono state previste nuove misure, come quella riguardante la trasparenza dei dati: le strutture sanitarie saranno tenute a fornire ai pazienti la documentazione clinica da loro richiesta entro 7 giorni. Verrà infine istituito un Fondo di garanzia per il rimborso dei danni derivati da responsabilità sanitaria”.
In ogni regione verrà attivato un centro deputato alla raccolta dei dati su rischi ed eventi avversi e su cause, entità, frequenza e onere finanziario del contenzioso al fine di garantire la sicurezza dei pazienti e una migliore gestione del rischio sanitario. Ogni centro dovrà trasmettere le informazioni a un Osservatorio che verrà istituito presso l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) con decreto del ministero della Salute e dovrà occuparsi delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità, oltre che di individuare progetti per la sicurezza delle cure e per la formazione del personale. «L’Osservatorio prevede un modello di rete integrato e multilivello – commenta Francesco Bevere, direttore generale di Agenas, – che consentirà di raccogliere e sistematizzare tutti i dati relativi agli eventi avversi e ai rischi sanitari con l’obiettivo di individuarne le cause ed evitare che possano ripetersi. Per fare questo continueremo a lavorare con il ministero della Salute, con gli esperti regionali, con le società scientifiche, le associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie e le associazioni dei cittadini, affinché l’elaborazione di linee di indirizzo e di misure idonee per la prevenzione e la gestione del rischio sanitario siano responsabilmente condivise, a tutti i livelli di responsabilità. Con questo obiettivo, verranno anche promossi percorsi di formazione specifici in tema di gestione del rischio clinico e di sicurezza delle cure».
Ufficio Stampa AIPO