- Pubblicazione il 14 Febbraio 2017
Intervista rilasciata dal Prof. Giovanni Galluccio, Presidente Sezione Regionale AIPO Lazio, nel corso della puntata della trasmissione televisiva Buongiorno Benessere andata in onda il giorno 11 Febbraio 2017, su Rai1.
Che cosa è la polmonite?
La polmonite è un’infiammazione del polmone. Va distinta dalla bronchite che è l’infiammazione delle vie respiratorie che portano agli alveoli. Quando l’infiammazione arriva agli alveoli si può avere la polmonite che è una situazione molto più grave, più seria rispetto a una bronchite.
Quali sono i sintomi della polmonite?
Ci sono diversi tipi di polmonite. La polmonite classica, quella di origine batterica, ha una sintomatologia molto evidente: febbre altissima, tosse e dolore toracico, espettorazione a volte colorata di sangue. I germi danneggiano le cellule di rivestimento dell’alveolo e quest’ultimo si desquama. Gli alveoli vengono riempiti di essudato che li occlude. L’essudato è fatto di liquido infiammatorio, globuli bianchi e corpi batterici uccisi. La guarigione completa si verifica quando gli alveoli vengono ripuliti e tornano a ventilare.
Cosa ci può dire della polmonite virale?
I sintomi sono diversi rispetto alla polmonite batterica: ha una sintomatologia più subdola, meno evidente. E’ più difficile da diagnosticare. Non si verifica il riempimento alveolare che ho descritto prima. I sintomi sono febbre moderata, tosse secca, dolori vaghi e moderati. Queste forme vanno curate perché possono lasciare degli strascichi dal punto di vista immunologico. Vanno affrontate e curate con decisione.
Come si cura la polmonite?
La polmonite batterica viene curata con gli antibiotici. La terapia antibiotica deve seguire le linee guida stabilite dalle società scientifiche. Devono essere rispettati gli schemi terapeutici. I farmaci utilizzati nella terapia sono gli antibiotici, i farmaci sintomatici e qualche volta il cortisone.
Può darci qualche consiglio pratico per evitare di prendere la polmonite?
Certamente il raffreddamento comporta una rallentata funzione delle ciglia che ripuliscono i nostri bronchi e questo comporta un maggiore rischio di infezione polmonare.
Ufficio Stampa AIPO