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Rassegna di Patologia dell’Apparato Respiratorio – online il numero 3/2016

In questo terzo numero del 2016 Erika Zanardi e Andrea Rossi nel loro Articolo di revisione presentano un’analisi degli articoli scientifici pubblicati fra il 2004 e il 2016 relativa al tiotropio. L’articolo propone una revisione di numerosi studi clinici che valutano l’azione del tiotropio sul declino della funzionalità polmonare, sulla meccanica polmonare e sulle riacutizzazioni. 

Nel loro Articolo di revisione, Davide Elia e coll. trattano le forme di ipertensione polmonare secondarie a BPCO o IPF che impattano negativamente sull’aspettativa di vita del paziente e sulla terapia. I risultati discordanti dei numerosi studi clinici e le incertezze relative al tipo di popolazione da valutare e all’utilizzo degli endpoint hanno limitato significativamente lo sviluppo dei trial clinici. Tuttavia, gli Autori, sulla base dei dati disponibili in letteratura, valutano la possibilità di utilizzare alcuni farmaci specifici.  

Per la Serie Approccio personalizzato in Medicina Respiratoria, Cristian Ortiz-Villalòn affronta il tema della crescente importanza di una terapia personalizzata, sulla base di un’accurata definizione del sottotipo istologico, per la cura del cancro del polmone. Infatti, le analisi molecolari dei materiali bioptici mirano sempre di più all’individuazione delle mutazioni genetiche alla base del cancro. Tale approccio riveste un ruolo chiave nello sviluppo di nuove terapie mirate e nell’identificazione di nuove strategie di monitoraggio della malattia con l’obiettivo di ottimizzare la risposta al trattamento.

Per la sezione Articoli originali Renato De Tullio e Arianna Marra discutono di ossigenoterapia domiciliare a lungo termine (OLT), fondamentale nei pazienti con insufficienza respiratoria cronica. L’impatto economico della OLT nel nostro Paese è di circa 250 milioni di euro e, a differenza di altre nazioni, la fonte di ossigeno maggiormente utilizzata è l’ossigeno liquido. Gli Autori propongono l’utilizzo di un concentratore di ossigeno come valida alternativa all’ossigeno liquido. A tal proposito, espongono una serie di vantaggi derivanti dall’impiego del concentratore, come la semplicità d’uso, la limitata manutenzione richiesta, la possibilità di verificare l’aderenza del paziente alla terapia e un forte risparmio economico per la sanità pubblica.

Ufficio Stampa AIPO