- Pubblicazione il 18 Luglio 2016
Con l’introduzione dei nuovi LEA viene rivisto completamente il tema dell’ appropriatezza prescrittiva, nella logica di una medicina sempre più orientata alla personalizzazione delle cure.
“Per quanto concerne l’erogazione delle prestazioni in ambito Pneumologico” commenta Stefano Gasparini, Presidente dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) “se da un lato si notano alcuni miglioramenti, dall’altro lato viene rilevata la presenza di alcune criticità che limitano il campo di intervento degli pneumologi, mettendo in discussione il valore della specialità, privando al tempo stesso i pazienti di alcune prestazioni essenziali.”
In particolare, gli pneumologi denunciano l’inserimento di alcune prestazioni endoscopiche proprie della pneumologia interventistica che sono state, si spera per una svista che potrà essere rapidamente corretta, riportate ad appannaggio di altre discipline specialistiche che non hanno alcuna competenza in broncoscopia e/o toracoscopia.
“Le criticità più evidenti sono: l’iniezione di sostanze ispessenti nella parete di fistole tracheo-esofagee (procedura broncoscopica andata ad appannaggio dell’otorinolaringoiatria), l’agobiopsia ecoguidata transtracheale o transbronchiale di linfonodi ilo-mediastinici (procedura broncoscopica che si vede riservata alla diagnostica per immagini, quando i radiologi non hanno mai effettuato esami broncoscopici che non rientrano nelle loro competenze), iniezione nella cavità toracica e pleurodesi chimica (procedura toracoscopica tradizionalmente di competenza pneumologica, che invece si legge ad appannaggio dell’oncologia, pur non avendo mai gli oncologi avuto competenza in metodiche toracoscopiche o in manovre invasive sul cavo pleurico)”continua Stefano Gasparini.
“Inoltre, è nostro compito evidenziare la concessione di ulteriori procedure tipicamente di competenza pneumologica ad altre specialità” continua il Presidente AIPO “basti pensare alla spirometria semplice e globale, attribuite alla medicina fisica e alla dermatologia (specialità che non hanno esami di fisiopatologia respiratoria tra la loro competenze), o il monitoraggio transcutaneo di O2 e CO2, curiosamente riservato alla endocrinologia.”
Gli pneumologi dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) denunciano inoltre il mancato inserimento delle malattie allergiche nei LEA (allergie a rischio di anafilassi: alimentari, farmaci, e riniti allergiche di grado moderato/severo considerate l’anticamera dell’asma), e la cancellazione di prestazioni necessarie alla gestione e cura dell’asma, come il test della metacolina alla prima diagnosi, il dosaggio delle IgE totali e la riabilitazione respiratoria.
“Il Ministro Lorenzin ha dichiarato che i contenuti dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza verranno costantemente monitorati e aggiornati attraverso la costituzione di una Commissione Nazionale per l’aggiornamento dei Lea. Verranno pertanto esclusi, laddove necessario, servizi e prestazioni divenuti nel tempo obsoleti e valutata l’erogazione a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) di trattamenti che si dimostrino innovativi e, nel contempo, efficaci nei processi di cura dei pazienti.”
“A differenza di quanto fatto in passato con la precedente edizione dei Lea che per decenni non è stata rivista” conclude Stefano Gasparini “auspichiamo un forte coinvolgimento delle Società Scientifiche al fine di interagire con il Ministero in maniera sinergica in modo tale da migliorare i processi di cura e la qualità dei servizi erogati dal Sistema Sanitario Nazionale”.
Ufficio Stampa AIPO