- Pubblicazione il 08 Gennaio 2016
Pubblicato nelle scorse settimane su www.aiponet.it il position paper italiano relativo all’impiego di bedaquilina nel trattamento della tubercolosi multi-resistente complessa ed estensivamente resistente.
Scopo del documento è quello di orientare e supportare i clinici nella gestione di una problematica rilevante per la comunità scientifica visto l’esiguo numero di farmaci disponibili: la cura della tubercolosi multi-resistente (MDR-TB definita come forma resistente ad almeno isoniazide e rifampicina) e della tubercolosi estensivamente resistente (XDR-TB definita come MDR con resistenza anche ai fluorochinoloni e agli iniettabili di seconda linea‐ amikacina, kanamicina e capreomicina).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che, globalmente, il 3,5% dei nuovi casi di TBC diagnosticati siano costituiti da forme di tubercolosi multi resistente.
Il documento, redatto da parte di un gruppo di medici e ricercatori italiani (microbiologi, infettivologi e pneumologi) con consolidata esperienza internazionale nella prevenzione, diagnosi e terapia delle forme di tubercolosi resistente, rappresenta il recepimento, da parte della comunità scientifica italiana, delle Linee Guida emanate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sull’utilizzo del farmaco.
Nel documento vengono descritte le caratteristiche della bedaquilina, le modalità prescrittive, le raccomandazioni sul suo utilizzo, il percorso di follow up clinico nonché il documento di consenso informato necessario per la sua prescrizione.
Nel position paper si fa inoltre riferimento a strumenti di supporto al clinico nella gestione di queste forme di tubercolosi quali la TB Consilium www.tbconsilium.org , una piattaforma digitale multilingue ad uso gratuito che permette al medico di sottoporre quesiti su casi clinici di TB di difficile gestione, sia adulti che pediatrici, ricevendo entro 2 giorni la risposta di 2 esperti internazionali scelti tra un pool di esperti con diverse competenze, ulteriormente consolidata da un terzo esperto.
Ufficio Stampa AIPO