- Pubblicazione il 07 Ottobre 2015
Colpisce almeno il 10% della popolazione italiana e in un terzo dei soggetti determina eccessiva sonnolenza diurna alla quale consegue una ridotta capacità alla guida, maggior rischio di incidenti in ambito lavorativo e domestico.
E’ l’OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome), la sindrome dell'apnea ostruttiva del sonno, patologia riconosciuta cronica dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e che ha come principale manifestazione il russamento. Può aumentare il rischio di insorgenza di cardiopatie, problemi cerebrovascolari, ipertensione arteriosa, alterazioni del metabolismo e deficit cognitivi.
Nel novembre 2014 è stato istituito, presso il ministero della salute, un gruppo di lavoro interdisciplinare con il compito di disegnare un piano di strategico volto a gestire la sindrome sul territorio italiano.
“Si tratta di un tavolo tecnico ministeriale” spiega Giuseppe Insalaco, Primo Ricercatore IBIM – CNR,Palermo, pneumologo membro del team che siede al tavolo ministeriale, “in cui sono rappresentate molteplici discipline nell’ambito del servizio di prevenzione, messa a punto di percorsi per l’identificazione di soggetti a rischio della patologia e successiva identificazione di percorsi diagnostici e terapeutici. Al tavolo sono presenti specialisti nelle diverse discipline oltre a rappresentanti delle associazioni di pazienti.”
“I lavori, che si sono conclusi lo scorso luglio, hanno identificato percorsi diagnostici e terapeutici per un approccio sostenibile alla patologia con lo scopo oltre che di prevenire le rilevanti comorbidità, che vanno dall’ipertensione al diabete mellito, anche di contenere le ripercussioni sociali della patologia con i suoi effetti sulla spesa sanitaria e anche sulla capacità di determinare il reddito di chi ne è affetto” conclude Giuseppe Insalaco.
Ufficio Stampa AIPO