- Pubblicazione il 28 Luglio 2015
La toracoscopia medica rimane il gold standard per la stadiazione loco regionale del mesotelioma pleurico maligno.
A rivelarlo è uno studio pubblicato sulla rivista “Respiration” dal titolo: Positron Emission Tomografy/Computed Tomografy for the Pleural Staging of Malignant Pleural Mesothelioma: How accurate is it?”.
I firmatari del lavoro hanno cercato di capire se vi fosse una correlazione fra l’attività metabolica del mesotelioma pleurico maligno, rilevata attraverso la tomografia ad emissione di positroni e gli aspetti endoscopici del tumore.
“I risultati emersi dal nostro studio dimostrano che la toracoscopia medica rimane la metodica di prima scelta per rilevare il coinvolgimento da parte del tumore della pleura parietale e viscerale e quindi la sua diffusione loco regionale. “Esistono però delle correlazioni tra i dati forniti dalla Tomografia Assiale ad Emissione di Positroni (PET) e gli aspetti endoscopici del mesotelioma” commenta Valentina Pinelli, Dirigente Medico presso il Reparto di Pneumologia dell’Ospedale S. Bartolomeo di Sarzana (SP), e prima firma del lavoro. L’ultima firma del lavoro è invece il Prof. Philippe Astoul, Direttore del Dipartimento di Oncologia Toracica, Malattie della pleura e di Pneumologia Interventistica dell'Ospedale Nord di Marsiglia e Professore di Pneumologia all'Universita Aix-Marseille., che sarà presente in Italia il 22-23 Ottobre ad Ancona in occasione del prestigioso Meeting tra esperti, organizzato dal Prof. Stefano Gasparini, dove verrà fatto il punto sullo State of Art in Pneumologia Interventistica.
“Il nostro studio ha coinvolto 32 pazienti con diagnosi di mesotelioma pleurico maligno” spiega Valentina Pinelli“ che sono stati dapprima sottoposti a PET, quindi a toracoscopia medica. Noi siamo andati a valutare se vi fosse una correlazione fra l’attività metabolica, misurata sulla base dei valori di SUV, acronimo che sta per Standardized Uptake Value ed il quadro endoscopico del tumore documentato attraverso la toracoscopia medica.”
“I pazienti sono stati divisi sulla base del SUV mediano in 2 gruppi: soggetti con SUV minore al valore di 6.1 e soggetti con valori di SUV superiori a 6.1. I risultati emersi hanno dimostrato che i pazienti del primo gruppo avevano una sopravvivenza media pari a circa 34 mesi dalla diagnosi contro quella di 12 mesi riscontrata nel secondo gruppo di pazienti. Pertanto possiamo dire che esiste una correlazione fra l’attività metabolica del tumore ed i livelli di sopravvivenza” commenta Valentina Pinelli.
“Per quanto concerne gli aspetti endoscopici, abbiamo rilevato un’associazione fra il coinvolgimento della pleura viscerale e i valori di Standardized Uptake Value (SUV) misurati con la tomografia ad emissione di positroni. Nei pazienti in cui il mesotelioma pleurico maligno aveva coinvolto la pleura viscerale i valori di SUV erano infatti più elevati.”
“Un altro dato che abbiamo evidenziato è l’associazione fra l’attività metabolica del tumore e tipo di lesione endoscopia con cui si presenta ” spiega l’esperta. “Il mesotelioma, infatti, può presentarsi sotto forma di noduli o di ispessimento della pleura. Effettuando la PET abbiamo osservato che, quando il mesotelioma si presenta sotto forma di nodulazioni, i valori di SUV sono più elevati rispetto al mesotelioma che si presenta sotto forma di ispessimenti.”
In conclusione, per quanto esista una correlazione tra la presentazione endoscopica del mesotelioma pleurico maligno ed il grado di captazione alla PET, la toracoscopia medica rimane l’esame più affidabile per la stadiazione pleurica del mesotelioma.
Valentina Pinelli, esercita presso la Struttura Complessa di Pneumologia dell’Ospedale S. Bartolomeo - ASL 5 SPEZZINO, diretta dal dr. Pieraldo Canessa, Responsabile della Scuola di Formazione Permanente in Pneumologia di AIPO.
Ufficio Stampa AIPO