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Sostenibilità economica: la sfida per salvaguardare il sistema sanitario nazionale

Basta tagli alla sanità. Lo dice l’indagine sulla Sostenibilità presentata in Senato lo scorso 7 Luglio dalla XII Commissione Igiene e Sanità del Senato sul tema “La sostenibilità del sistema sanitario nazionale con particolare riferimento alla garanzia dei principi di universalità, solidarietà ed equità” sullo stato e sulle prospettive del Sistema Sanitario Nazionale.

“Le restrizioni imposte alla sanità pubblica hanno contribuito dal 2010 ad oggi a contenere in modo significativo la spesa sanitaria, ma stanno producendo effetti preoccupanti sul funzionamento dei servizi e sull’assistenza erogata ai cittadini” si legge nel documento.

 “Siamo molto contenti perché quest’indagine è stata approvata all’unanimità” commenta Emilia Grazia De Biasi che presiede la commissione. “Un documento che vuole incidere sulle politiche del Governo per poter mettere al centro dell’attenzione il valore salute e del nostro sistema sanitario”.
“L’innovazione e l’assistenza territoriale sono tra le principali sfide per il cambiamento che abbiamo di fronte e c’è l’esigenza di lavorare sul concetto di universalismo anche tenendo conto delle cronicità e delle comorbilità. Ma bisogna anche ricordare che il nostro Ssn costa poco e produce risultati per cui è necessario ridisegnarlo ma senza dimenticare le buone scelte fatte in passato”.

Il lavoro della Commissione propone linee strategiche per un Sistema Sanitario Nazionale che sia sostenibile economicamente e che, nel contempo, sia capace di rispondere alle esigenze di salute del cittadino. In quest’ottica lo sviluppo di piani di prevenzione efficaci gioca un ruolo fondamentale.

La Commissione sottolinea la necessità di mettere in atto un piano straordinario per l’edilizia sanitaria che possa andare a sanare il degrado di molte strutture sanitarie, la mancata funzionalità della strumentazione tecnologica di cui sono dotate e che possa garantire il rispetto delle misure di sicurezze. Tutte condizioni fondamentali al fine di garantire un buon livello di servizi erogati al cittadino.

Nel documento emerge inoltre la volontà della Commissione di avviare un processo di revisione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) congiuntamente all’istituzione di un sistema organico di governance che sia in grado di garantire l’uniformità degli standard assistenziali offerti sul territorio nazionale.

Altro punto su cui la commissione ha posto l’accento riguarda le risorse umane. ''I molteplici vincoli imposti alla spesa e alla dotazione del personale stanno indebolendo il servizio sanitario in tutte le Regioni, demotivando e destrutturando la principale risorsa su cui può contare un sistema di servizi alla
persona'' si legge nel documento.

''Preoccupa l''uso intensivo della forza lavoro, con turni sempre più massacranti, largo impiego di precariato, penalizzazioni economiche e di carriera'', spiega la commissione, ritenendo ''urgente la definizione di un piano di programmazione per le risorse umane, che preveda una accurata revisione dei vincoli vigenti introducendo elementi di flessibilità, favorendo l''inserimento di nuove leve di
operatori, rimodulando il turn-over, ipotizzando forme di staffetta intergenerazionale, superando il blocco dei contratti (anche solo nella parte normativa)''.

IL TESTO

http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato1302348.pdf

 

Ufficio Stampa AIPO