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Presentazioni

In questo numero
In this issue
Mirco Lusuardi
... che chiude l'estate troviamo in apertura un Documento di nostri colleghi "capitanati" da Michele Vitacca e riconosciuti a livello internazionale quali esperti in Riabilitazione respiratoria il cui scopo è dare riconoscimento scientifico alla specificità di pazienti sottoposti a svezzamento prolungato dalla ventilazione meccanica e sul particolare ruolo dello specialista Pneumologo.
Il documento, partendo dalla definizione del paziente con svezzamento prolungato, analizza il problema nei suoi vari aspetti epidemiologico e fisiopatologico, le sue conseguenze sui vari piani clinico e socio-sanitario, con particolare enfasi sui costi. Nel descrivere inoltre le modalità di trattamento intra ed extraospedaliere e l'attualità del problema nella realtà italiana, gli Autori sottolineano il peculiare ruolo esperto dello Pneumologo nell'ambito della Riabilitazione respiratoria ad alta complessità già ben riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale e sollecitano infine la creazione di un network nazionale di centri altamente specializzati e dedicati a tali pazienti quale migliore risposta costo/efficacia al drammatico impatto economico che questa popolazione di pazienti impone ai Sistemi Sanitari Regionali.
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Documento

La riabilitazione ad alta complessità nel paziente con svezzamento prolungato: ruolo dello pneumologo. "Position paper" di un "Experts' Panel"
High complexity rehabilitation in prolonged weaning patient: role of pneumologist An Experts' Panel Position paper
Michele Vitacca, Enrico Clini, Stefano Nava, Nicolino Ambrosino
Con la collaborazione di: Bruno Balbi, Luca Barbano, Piero Ceriana, Daniele Colombo, Claudio Fracchia, Enrico Guffanti, Raffaele Scala, Elisa Spada, Ludovico Trianni, Guido Vagheggini, Andrea Vianello, Ercole Zanotti
Abstract. Scopo della presente "position paper" è quello di dare riconoscimento scientifico alla specificità di pazienti sottoposti a svezzamento prolungato dalla ventilazione meccanica, valorizzando la expertise dello pneumologo e proponendo criteri di appropriatezza e standard culturali, organizzativi e tecnologici per la riabilitazione ad alta complessità da offrire a questi pazienti.
Il documento prende in considerazione la definizione del paziente con svezzamento prolungato; analizza la misura del problema dal punto di vista epidemiologico, le cause fisiopatologiche che portano a tale condizione morbosa, le conseguenze cliniche e psicologiche, legate alla qualità della vita e ai costi sociali e sanitari; sottolinea i programmi e le modalità di trattamento intra ed extraospedalieri; riassume i principali risultati della letteratura mostrando la attualità del problema in Italia.

Esiste già un importante riconoscimento internazionale della specificità pneumologica nella gestione delle problematiche legate ai pazienti sottoposti a svezzamento prolungato. La creazione di un network italiano di centri specializzati nella riabilitazione "ad alta complessità" può rappresentare la migliore risposta di costo/efficacia al drammatico impatto economico che tale popolazione impone ai Sistemi Sanitari Regionali.
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Articoli di revisione

Quando ospedalizzare un paziente con polmonite acquisita in comunità
When do we need to hospitalize a patient with community-acquired pneumonia?
Giulia Bonaiti, Stefano Aliberti, Giulia Suigo, Francesca Belloni, Fabio Giuliani, Alberto Pesci
Abstract. Il sito di cura è probabilmente la decisione clinica più importante nella gestione di un paziente con polmonite acquisita in comunità (CAP), alla luce del suo impatto sia sull'esito del paziente che sui costi sanitari. Diversi fattori possono contribuire in questa decisione, compresi l'esperienza e il giudizio clinico del medico, score di gravità che predicono il rischio di morte e problematiche sociali ed assistenziali. Il riconoscimento, sia sul territorio che in Pronto Soccorso, della presenza di una polmonite grave, di insufficienza respiratoria acuta e della coesistenza di altre comorbilità scompensate è fondamentale per l'indicazione alla ospedalizzazione.
In tutti gli altri casi, la decisione del medico di ricoverare un paziente con CAP deve essere presa valutando anche uno score oggettivo di analisi del rischio di morte, avendo ben chiare le limitazioni proprie di ogni score.
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Ruolo delle strategie educazionali nelle apnee ostruttive del sonno
Relevance of educational strategies in obstructive sleep apnea treatment
Antonella Serafini, Stefano Aiolfi, Maria Aliani, Pier Aldo Canessa, Vincenzo Cilenti, Sabrina Della Patrona, Andrea S. Melani, Paola Martucci, Margherita Neri, Benedetto Polverino, Alessandro Zanforlin, Cristina Cinti
Abstract. L'aderenza al programma gestionale delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSA), in particolare le ore notturne di utilizzo della pressione positiva continua nelle vie aeree o CPAP e l'attenzione ad aspetti comportamentali adeguati quali controllo del peso corporeo, regolare attività fisica, igiene del sonno, costituisce l'obiettivo di un appropriato programma educazionale nei pazienti affetti da OSA. È necessario educare il paziente attraverso un programma che includa una accurata conoscenza della patologia nonché dei danni alla salute che derivano da un trattamento non corretto ed una adeguata formazione circa l'adozione di stili di vita salutari. Il radicale cambiamento di abitudini richiesto può essere supportato da un percorso di tipo cognitivo-comportamentale che stimoli l'autoefficacia e l'autostima del paziente attraverso l'approfondimento delle emozioni che la malattia OSA comporta, strutturando regole ben precise che permettano di mantenere nel tempo l'aderenza al protocollo gestionale globale, spesso molto scarsa.
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Serie - La Medicina Interna vista dallo Pneumologo

Tubercolosi della colonna vertebrale: caso clinico e revisione della letteratura
Tuberculosis of the spine: a case report and review of the literature
Giuseppina Bertorelli, Giulia Gualtieri, Lorenzo Buttarelli, Anna Nardelli
Abstract. Riportiamo il caso clinico di una donna di 83 anni affetta da tubercolosi della colonna (Morbo di Pott). Da lungo tempo la signora lamentava dolore alla schiena e recentemente deficit neurologico progressivamente ingravescente. La Magnetic Resonance Imaging (MRI) della colonna ha evidenziato un quadro di spondilite suggestivo per tubercolosi. La paziente ha eseguito ago-biopsia Computed Tomography (CT)-guidata a livello della lesione in D6-D7. Il referto istologico ha evidenziato necrosi non granulomatosa e l'esame colturale è risultato positivo per Mycobacterium tuberculosis. Pertanto è stata somministrata terapia con isoniazide e rifampicina da proseguire per almeno 6 mesi con l'aggiunta di pirazinamide ed etambutolo per i primi due. Attualmente la paziente è in follow up. La colonna è la localizzazione più frequente della tubercolosi (TB) muscolo-scheletrica. La malattia in stadio avanzato può essere confusa con altre malattie infettive o neoplastiche. La tubercolosi della colonna deve essere sospettata in pazienti con storia di dorso-lombalgia insidiosa e progressiva, specialmente quando sono coinvolte le vertebre toraciche e quando si osserva una condizione di distruzione ossea con relativa conservazione del disco vertebrale e dei tessuti molli paravertebrali ed epidurali. I medici non hanno familiarità con le manifestazioni scheletriche della malattia. Questi fattori potrebbero spiegare il ritardo diagnostico e l'instaurarsi del progressivo deficit neurologico.
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Articolo originale

Amiloidosi dell'apparato respiratorio: esperienza della Pneumologia di Arezzo
Amyloidosis of the respiratory system: experience of the Arezzo Pulmonology
Uberto Maccari, Duccio Venezia, Cesario Ciccotosto, Lidia Calogera La Magra, Andrea Carnevali, Raffaele Scala
Abstract. Premessa. Il coinvolgimento amiloidosico dell'apparato respiratorio può manifestarsi in diverse forme clinicofunzionali- radiologiche, di non sempre facile riconoscimento. Un adeguato bagaglio culturale, un'attiva integrazione pneumologica multidisciplinare e un alto livello di sospetto clinico sono necessari per una tempestiva diagnosi.
Scopo dello studio. Lo scopo di questo lavoro retrospettivo è stato quello di valutare la numerosità e la tipologia dei casi di amiloidosi con interessamento dell'apparato respiratorio.
Materiali e metodi. Abbiamo ricercato i casi di amiloidosi dopo analisi dei pazienti afferenti all'ambulatorio pneumologico multidisciplinare dedicato alla diagnosi e alla terapia delle malattie diffuse e rare polmonari della Pneumologia di Arezzo, negli anni 2007-2012.
Risultati. Dei 298 pazienti valutati nel periodo di studio sono stati identificati tre casi di amiloidosi con interessamento dell'apparato respiratorio isolato o associato a altre localizzazioni extra-toraciche, con conferma istopatologica dopo valutazione congiunta dello pneumologo, del radiologo e del patologo.
Conclusioni. La nostra esperienza di gruppo di lavoro multidisciplinare conferma che l'amiloidosi intra-toracica rappresenta una malattia poco frequente, costituendo l'1,0% dei casi di malattie polmonari rare e diffuse afferenti al nostro centro. Il riconoscimento della malattia non è sempre agevole e tempestivo potendosi presentare con diversi pattern di interessamento dell'apparato respiratorio (vie aeree, pleura, parenchimale).
Risulta pertanto opportuno non tralasciare questa malattia orfana nella diagnostica differenziale dei diversi scenari clinici intercettabili nella pratica clinica pneumologica.
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Caso clinico

Linfoma di Hodgkin tracheobronchiale
Tracheo-bronchial presentation of Hodgkin Lymphoma
Davide Indellicati, Gian Mario Massaglia, Luisella Righi, Sara Demichelis
Abstract. Viene trattato un caso di Linfoma di Hodgkin in una donna di 76 anni caratterizzato da un interessamento tracheobronchiale diffuso, che rappresenta un'evenienza non usuale della malattia di difficile diagnosi differenziale. I principali sintomi d'esordio erano la dispnea e il wheezing con associata ipossiemia normocapnica, senza evidenti alterazioni al radiogramma standard del torace. È stata inoltre effettuata un'analisi della letteratura discutendo gli aspetti clinici e l'importanza di arrivare ad una diagnosi precisa in considerazione del diverso trattamento, ma soprattutto della diversa prognosi delle malattie che possono presentarsi con tale quadro endoscopico.
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Corrispondenza

Un raro caso di lesione benigna polmonare: diagnosi per imaging e istologica di condroma
Franco Salvati
Francesca Brucculeri, Giacomo Giovanni Taverna, Carlo Tappero, Nicoletta Manoiero, Ezio Piccolini, Stefano Barbero
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L'Angolo di ToraX

Hot Topic – Noduli polmonari subsolidi (1/2)
Mario Maffessanti
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Immagini in Pneumologia Interventistica

Sarcoidosi pleurica: rilievi toracoscopici
Pleural sarcoidosis: thoracoscopy images
Gian Pietro Marchetti, Stefano Monti, Pier Aldo Canessa
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Necrologio

In ricordo di Angela Cinquegrana
Giorgio Walter Canonica, Mario De Palma
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