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Presentazioni

In questo numero
In this issue
Mario De Palma
...che esce in concomitanza con il XIII Congresso UIP di Catania, troviamo in apertura una puntuale relazione del Presidente, Andrea Rossi, che analizza le varie iniziative intraprese da AIPO durante i primi nove mesi della sua presidenza. Tra queste rientrano la formalizzazione di una Commissione Statuto, con il compito di riesaminare lo statuto dell'Associazione ed i regolamenti applicativi che ne derivano e la costituzione, per ora a fini operativi, non ancora istituzionali, di un Comitato Scientifico che, sotto la diretta responsabilità del Presidente, ha un compito/valore consultivo in relazione alle problematiche scientifiche dell'Associazione. Oltre a queste tematiche ed al quadro dei rapporti intersocietari di AIPO, interni ed esterni alla Pneumologia, il Presidente ricorda il ruolo e i progressi della Segreteria Organizzativa AIPO Ricerche, culminati nell'organizzazione del XII Congresso Nazionale UIP di Bologna 2011. Attraverso le sue aree di sviluppo (Management, Corsi e Congressi, Centro Studi ed Editoria) AIPO Ricerche ha reso e rende possibile la promozione e lo sviluppo di numerosi progetti con l'obiettivo di rispondere alle molteplici e svariate necessità dei Soci AIPO. In virtù dell'esperienza maturata, ad AIPO Ricerche è stata affidata l'organizzazione del prossimo XIV Congresso Nazionale UIP e XLII Congresso Nazionale AIPO "Clinica, Ricerca, Organizzazione: la centralità della persona in Pneumologia", che si terrà a Verona dal 27 al 30 Novembre 2013 e che avrà come obiettivo la discussione sull'applicazione clinica, l'evoluzione della ricerca e dei modelli organizzativi, integrati in un processo di formazione continua, idonea a generare un miglioramento delle prestazioni sanitarie alla Persona.
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Messaggio annuale del Presidente di AIPO
Annual address of the President of AIPO
Andrea Rossi
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Serie - Collaborazione multidisciplinare in oncologia toracica
Series - Thoracic oncology: multidisciplinary approach
Silvia Novello
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Commentario

Considerazioni lessicali in tema di Pneumologia Interventistica
Lexical considerations about Interventional Pulmonology
Stefano Gasparini
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Articoli di revisione

Ruolo delle infezioni respiratorie nelle riacutizzazioni di BPCO
Role of respiratory infections in COPD exacerbations
Brunilda Marku, Alessia Pauletti, Giacomo Forini, Giulia Gnesini, Gaetano Caramori, Alberto Papi, Marco Contoli
Abstract. La storia naturale della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è caratterizzata da episodi ricorrenti di peggioramento della sintomatologia, denominati riacutizzazioni. Le riacutizzazioni contribuiscono al progressivo peggioramento di questa patologia e all'aumento della morbidità e mortalità ad essa correlate.
Le infezioni, sia batteriche che virali, costituiscono la causa principale delle riacutizzazioni della malattia. La conoscenza dei meccanismi infiammatori ed immunologici ad esse correlati è fondamentale per lo sviluppo di una strategia terapeutica efficace nella prevenzione e nel trattamento delle riacutizzazioni stesse. In questa revisione viene approfondito il ruolo delle infezioni virali e batteriche nelle riacutizzazioni della BPCO, focalizzando l'attenzione soprattutto sugli approcci terapeutici volti a prevenire le riacutizzazioni della malattia.
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Le bronchioliti
Bronchiolitis
Valentina Paolini, Simona Perossi, Alberto Pesci
Abstract. Bronchiolite è un termine generico usato per descrivere malattie infiammatorie che colpiscono le piccole vie aeree. La bronchiolite può essere causata da sostanze inalate, infezioni o farmaci, associata a trapianto, a malattia sistemica o essere idiopatica. La classificazione anatomo-patologica è complessa e caratterizzata da varie forme: cellulata, obliterante, costrittiva, proliferativa, fibrosi peribronchiolare, follicolare, panbronchiolite diffusa, respiratoria. La HRCT del torace è molto più sensibile e specifica della lastra del torace nell'evidenziare il quadro bronchiolitico, in particolar modo se eseguita anche in fase espiratoria, tuttavia spesso per una diagnosi di certezza è necessaria una biopsia polmonare chirurgica.
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La termoplastica bronchiale nel trattamento dell'asma
Bronchial thermoplasty for asthma treatment
Lina Zuccatosta, Stefano Gasparini
Abstract. L'asma bronchiale è una malattia cronica delle vie aeree che colpisce l'8,2% della popolazione mondiale. Il peso della malattia è considerevole non soltanto sotto il profilo della spesa sanitaria, ma anche per le ripercussioni nella vita e nelle normali attività dei pazienti che ne sono affetti. Tali aspetti sono particolarmente drammatici nei soggetti che, pur assumendo regolarmente la terapia, hanno uno scarso controllo dell'asma con persistenza dei sintomi e necessità pressoché continua di terapia al bisogno.
La termoplastica bronchiale è stata recentemente approvata dall'FDA per il trattamento dell'asma nell'adulto non controllata con la terapia inalatoria ad alte dosi (steroide+LABA).
La procedura prevede la distruzione del muscolo liscio attraverso il rilascio nell'albero bronchiale per via broncoscopica di energia termica sotto forma di radiofrequenze, a partire dai bronchi con diametro > 3 mm. Riducendo il muscolo liscio si riduce la broncocostrizione e potenzialmente migliora il controllo dei sintomi. Il trattamento viene effettuato in tre sessioni con intervallo di 3 settimane. Studi clinici randomizzati hanno dimostrato miglioramento della qualità di vita (AQLQ), riduzione delle esacerbazioni, del ricorso a cure mediche ed accessi al Pronto Soccorso nei pazienti trattati con termoplastica rispetto al gruppo di controllo trattato con sola terapia medica. Sono descritte recrudescenze dei sintomi nelle prime sei settimane dopo il trattamento, per cui è indispensabile uno stretto follow up dei soggetti trattati. Poiché la risposta favorevole non è uniforme in tutti i pazienti, sono in corso studi volti ad indagare l'impatto della termoplastica sugli aspetti anatomici e funzionali nel soggetto asmatico e quali fenotipi di pazienti possano effettivamente giovarsi del trattamento.
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Serie - "Collaborazione multidisciplinare in oncologia toracica" a cura di Silvia Novello

La nuova classificazione dell'adenocarcinoma polmonare: le novità clinico-patologiche
The new classification of lung adenocarcinoma: clinico-pathological news
Luisella Righi, Alberto Capisani
Abstract. L'adenocarcinoma è il sottotipo più frequente di tumore polmonare. I nuovi ed incessanti progressi in oncologia nell'ambito dello studio del tumore polmonare hanno indotto le principali Società Scientifiche di esperti del settore a rivedere l'attuale classificazione dell'adenocarcinoma polmonare che comprende un gruppo eterogeneo di sottotipi e varianti. La nuova classificazione vuole rispondere alle necessità di uniformare la terminologia e i criteri diagnostici per l'adenocarcinoma e le sue varianti e di prendere in considerazione oltre che i criteri patologici anche quelli clinici e molecolari. Tra le principali novità introdotte in campo patologico, il termine "carcinoma bronchiolo-alveolare" è fortemente bandito e nuovi concetti come l'"adenocarcinoma in situ" e l'"adenocarcinoma minimamente invasivo" sono introdotti per la diagnostica sui campioni chirurgici, a definire quei carcinomi di piccole dimensioni con crescita puramente lepidica o con minima invasione stromale che, se totalmente resecati, hanno una sopravvivenza a 5 anni rispettivamente del 100% e poco meno. Inoltre l'adenocarcinoma invasivo non è più chiamato genericamente "misto", ma classificato sulla base di una valutazione globale del/dei pattern di crescita (lepidico, acinare, papillare, solido) con la definizione della variante predominante associata all'indicazione in percentuale delle altre varianti meno rappresentate. Il pattern micropapillare poi viene ascritto a tipo istologico vero e proprio, vista la particolare prognosi a cui è associato. Questa nuova classificazione si basa su un approccio multidisciplinare alla diagnosi di adenocarcinoma polmonare in quanto considera problematiche cliniche, molecolari, radiologiche e chirurgiche anche se basata innanzitutto su criteri istologici. Tale metodologia ha lo scopo di integrarsi e supportare sia la pratica clinica che quella scientifica.
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Serie - "Storia della Pneumologia Italiana" a cura di Mario De Palma

Il Museo Anatomico "Eugenio Morelli"
"Eugenio Morelli" Museum of Anatomy
Giuseppe Storniello
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Articoli originali

Saturazione dell'emoglobina per l'ossigeno correlata all'età: risultati di uno screening di popolazione nell'hinterland milanese
Correlation between saturation of oxyhemoglobin (SaO2) and age: a population screening in Milan and hinterland
Italo Brambilla, Paolo Brambilla, Pasqualino Berardinelli
Abstract. La misura della saturazione dell'emoglobina per l'ossigeno (SaO2) non viene abitualmente impiegata nello screening di funzionalità respiratoria perché considerata poco adatta per la diagnosi precoce di patologia respiratoria, specie se di carattere bronco ostruttivo. Il suo valore diagnostico tuttavia può aumentare se correliamo il valore di SaO2 con l'età del soggetto.
In un campione significativo della popolazione di Milano e hinterland (2131 persone di età compresa fra 10 e 90 anni, apparentemente sani e con una normale qualità di vita), è stato effettuato un programma di screening della saturazione mediante pulsossimetria nel periodo maggio-luglio 2011, individuando una correlazione inversa tra SaO2 ed età: SaO2 (%) = 99,07 – 0,021 anni, r = -0,33, p < 0,0001. Il setting di studio escludeva la presenza di persone con esiti di malattie respiratorie o cardiache o sintomi correlati. Per ciascuna delle decadi di età abbiamo calcolato il valore medio di SaO2 e la relativa deviazione standard (DS) e stimato il limite inferiore di normalità di SaO2 (valore medio - 2 DS). Tale limite si riduceva progressivamente con l'età, passando da 97,2% tra 10 e 19 anni a 95,2% tra 70 e 89 anni. È stato possibile quindi individuare 84 soggetti (3,9% del campione) nei quali il valore di SaO2 è da considerare al di sotto del limite inferiore.
In conclusione, nella popolazione studiata è presente una chiara relazione tra saturazione ed età, tale da suggerire l'adozione di limiti inferiori di norma diversificati in base all'età.
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Situazione della tubercolosi nella regione di Tirana nel periodo 2001-2010
Tuberculosis in the Tirana district, 2001-2010
Ylli Vakeflliu, Jul Bushati, Vera Kurti, Majlinda Hoxha, Entela Nako, Matilda Gjergji, Fatmir Zenelaj, Donika Kulla, Ajet Braho, Perlat Kapisyzi, Andrea S. Melani
Abstract. La tubercolosi (TBC) rimane un problema di salute pubblica. Nonostante i cambiamenti occorsi in questi ultimi anni, in Albania gli accertamenti per la diagnosi ed il follow-up di TBC così come il suo trattamento sono a carico del sistema sanitario nazionale e gestiti dagli pneumologi.
Lo scopo del presente studio è quello di valutare il numero dei casi di TBC ed i risultati del trattamento nel più ampio distretto albanese, quello di Tirana. Retrospettivamente abbiamo rivisto tutta la documentazione sanitaria dei soggetti del distretto della capitale albanese affetti da TBC (esclusi i casi HIV positivi) nel periodo compreso fra il 2001 e il 2010.
Complessivamente abbiamo osservato 1275 soggetti con TBC; l'età (± DS) media era pari a 45 ± 21 anni; il 58,5% era di sesso maschile. L'incidenza di TBC è diminuita lievemente da 22 casi per 100.000 abitanti nel 2001 ai 16/100.000 nel 2010. I nuovi casi ed i ritrattamenti erano rispettivamente pari al 96,5% e al 3,5% del totale. Le percentuali di TBC polmonare ed extra-polmonare erano rispettivamente il 64% e il 36% dei casi; le forme polmonari prevalevano nei maschi (70% vs. 55% delle donne; p < 0,05). A tutti i soggetti con TBC era offerto il ricovero in ospedale, accettato dal 90% del totale. La diagnosi di TBC polmonare ha avuto conferma microbiologica nel 77% dei casi; le resistenze sono state rilevate nell'1,4%, di cui un solo caso di TBC multi-resistente. I decessi durante la terapia si sono verificati nell'1,5% dei casi. Il trattamento antitubercolare è stato completato da 1175 (92,2%) soggetti; non abbiamo riscontrato recidive.
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Caso clinico

Insufficienza respiratoria acuta in miastenia gravis: possibile ruolo favorente della simvastatina
Acute respiratory failure in myasthenia gravis: possible role for simvastatin
Giorgio Consalvi, Giuseppe Fiorenzano, Claudio Gradoli, Giuseppe Schillaci
Abstract. Gli Autori descrivono il caso di un paziente di anni 56, fumatore, già operato di timoma, affetto da miastenia gravis. In seguito ad un episodio flogistico delle vie aeree è andato incontro ad una insufficienza respiratoria acuta ipercapnica, che ha richiesto un trattamento con ventilazione non invasiva. Superato l'episodio acuto, con regressione dell'insufficienza respiratoria, il paziente riferiva il peggioramento della sintomatologia miastenica all'introduzione recente in terapia (tre mesi) della simvastatina. Gli Autori discutono i dati della letteratura sui casi di miastenia indotti o aggravati dalle statine ed il possibile ruolo favorente nel caso in questione.
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L'Angolo di ToraX

Hot Topic - Tracheobroncomalacia
Mario Maffessanti
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Immagini in Pneumologia Interventistica

Plasmocitoma pleurico
Pleural myeloma
Pier Aldo Canessa, Francesca Olcese, Massimiliano Sivori, Donatella Intersimone, Franco Fedeli
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