- Pubblicazione il 30 Maggio 2025
La BPCO è una condizione respiratoria progressiva caratterizzata da una limitazione del flusso aereo, che spesso porta a malnutrizione e riduzione della qualità della vita del paziente.
La diminuzione della compliance polmonare e l'aumento delle resistenze respiratorie determina un consumo energetico eccessivo e un aumento del fabbisogno nutrizionale.
Il carico muscolare respiratorio aumentato a causa della natura della malattia porta spesso a una debolezza muscolare e a perdita di massa muscolare.
L'uso di farmaci steroidei e lo stato di ipercapnia influenzano l'appetito del paziente, portando a un apporto nutrizionale insufficiente e a un maggior rischio di malnutrizione, causa di diminuita risposta immunitaria e incrementato rischio di riacutizzazioni, peggiorando significativamente la prognosi della malattia.
Per tutti questi rilevanti motivi porto alla vostra attenzione uno studio pubblicato nel marzo 2025 che ha valutato l'effetto della gestione nutrizionale individualizzata sullo stato nutrizionale, sulla funzione polmonare e sulla qualità della vita dei pazienti con BPCO. Nello studio è stata condotta un'analisi retrospettiva che ha coinvolto 100 pazienti con BPCO suddivisi in due gruppi di trattamento: 43 pazienti con gestione nutrizionale individualizzata sono stati classificati come gruppo di osservazione, 57 pazienti con gestione della terapia dietetica regolare sono stati classificati come gruppo di controllo. Sono stati raccolti dati clinici sulla funzione polmonare, sullo stato nutrizionale, punteggi relativi alla qualità della vita, indici di valutazione dello stato psicologico, efficacia clinica e soddisfazione dietetica.
Il gruppo di controllo ha ricevuto una gestione nutrizionale regolare, con possibili assunzioni orali supplementari quando permessa dalla loro condizione, tramite una dieta leggera, a basso contenuto di sale e a basso contenuto di grassi. Il gruppo di osservazione ha ricevuto una gestione nutrizionale personalizzata: è stata applicata la formula di Harris-Benedict per calcolare il dispendio energetico basale (BEE), determinando l'assunzione calorica giornaliera necessaria (kcal). Il rapporto nutrizionale target comprendeva il 20-30% di proteine, il 20-30% di grassi e il 50-60% di carboidrati. Sono stati forniti supplementi nutrizionali quando clinicamente necessario, sia mediante alimentazione enterale continua sia mediante assunzione orale graduale in base alla tolleranza del paziente e alla valutazione medica. I supplementi nutrizionali includevano componenti essenziali come acqua, caseina, fibra alimentare, minerali, olio vegetale, vitamine e oligoelementi, mantenendo una distribuzione dei nutrienti del 16% di proteine, 35% di grassi e 49% di carboidrati con una densità energetica di 1,5 kcal/mL e venivano somministrati in più dosi frazionate per ottimizzare l'assorbimento e la digestione. In parallelo, venivano condotte sessioni di educazione nutrizionale one-to-one con i pazienti e le loro famiglie sulla gestione dell'alimentazione, il riconoscimento dei segni clinici di malnutrizione e la comprensione dell'importanza di un monitoraggio continuo degli indicatori nutrizionali. I pazienti e le famiglie venivano messi a conoscenza del ruolo della nutrizione nella riabilitazione, sottolineando l'importanza di una dieta equilibrata e di un apporto di proteine di alta qualità. Venivano sviluppati piani nutrizionali personalizzati per ciascun paziente, integrati da materiali educativi per illustrare le pratiche dietetiche corrette. Sono state condotte sessioni regolari di comunicazione e consulenza per favorire la migliore aderenza alle strategie di gestione nutrizionale. Sono stati incoraggiati l’attiva partecipazione e il supporto da parte della famiglia durante il periodo di trattamento di quattro settimane.
Il tasso di efficacia totale del gruppo di osservazione è stato dell'88,37%, superiore a quello del gruppo di controllo (85,96%), e le differenze sono risultate statisticamente significative (P < 0,05).
Il FEV1 e la FVC del gruppo di osservazione erano significativamente superiori a quelli del gruppo di controllo dopo l'intervento (tutti P < 0,05). Inoltre, la distanza percorsa al 6MWT è aumentata, e i punteggi del test di valutazione per la BPCO (CAT) sono diminuiti significativamente in entrambi i gruppi, con il gruppo di osservazione che ha mostrato maggiori miglioramenti (P < 0,05).
Questo studio evidenzia come la gestione nutrizionale personalizzata abbia un notevole effetto curativo nel trattamento dei pazienti con BPCO, tale da migliorarne lo stato nutrizionale, clinico-funzionale e la qualità della vita.
Gli interventi di gestione nutrizionale appropriati possono migliorare in maniera significativa l'efficienza del trattamento clinico, migliorando la funzione polmonare dei pazienti. Una nutrizione adeguata svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento della funzione dei muscoli respiratori. Un apporto proteico adeguato fornisce aminoacidi essenziali necessari per la riparazione e il mantenimento dei muscoli, migliorando la loro capacità di contrarsi e rilassarsi, migliorando l'efficienza della ventilazione e riducendo la dispnea. Inoltre, una nutrizione equilibrata supporta la funzione immunitaria, fornendo nutrienti essenziali come proteine, vitamine e oligoelementi, con riduzione della frequenza e gravità delle riacutizzazioni, migliorando la prognosi complessiva della malattia.
Una pianificazione e una guida nutrizionale appropriate garantiscono una dieta equilibrata che soddisfa le maggiori esigenze energetiche dovute al carico respiratorio elevato nei pazienti con BPCO. Regolare i rapporti dei macronutrienti - come moderare l'assunzione di carboidrati per ridurre la produzione di anidride carbonica - aiuta a ottimizzare il metabolismo energetico e ad alleviare lo sforzo respiratorio.
Appropriati interventi di gestione nutrizionale possono migliorare efficacemente la qualità della vita dei pazienti con BPCO. Una guida alimentare personalizzata combinata con supporto continuo consente ai pazienti di fare scelte alimentari più sane, aumentando la loro fiducia e riducendo l'ansia e la depressione correlate alla malattia, contribuendo a migliorare l’aderenza ai regimi di trattamento e alle modifiche dello stile di vita.
Questi risultati suggeriscono che l'inserimento della gestione nutrizionale come parte integrante di una strategia di trattamento globale potrebbe essere particolarmente vantaggioso nei pazienti con BPCO. Nella pratica clinica, adottare la gestione nutrizionale come approccio terapeutico di routine potrebbe migliorare i risultati del trattamento e il benessere generale del paziente.
Questo studio presenta tuttavia alcune limitazioni: la ridotta dimensione del campione, il coinvolgimento di un unico centro ospedaliero, il periodo di osservazione relativamente breve (solo quattro settimane), che non consente una valutazione degli effetti dell'intervento a lungo termine.
Sono sicuramente necessari futuri studi su larga scala, multicentrici, con periodi di follow-up prolungati, per convalidare tali risultati e per consolidare l’introduzione nella pratica clinica di una routinaria e completa valutazione nutrizionale del paziente come parte integrante di una presa in carico riabilitativa multidisciplinare.
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