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L’inalazione di corpi estranei da parte di bambini è un evento non raro e causa potenziale di mortalità. Richiede un intervento tempestivo e rappresenta una vera e propria sfida per il clinico e per lo pneumologo interventista. I corpi estranei più frequentemente inalati sono materiali organici (78,3%) reperiti, in più della metà dei casi, nel bronco lobare medio. Le arachidi ed i semi di girasole rappresentano i corpi estranei più frequentemente riportati in letteratura (1). Tra gli oggetti inorganici vale la pena citare piccoli giochi o parte di essi (2). L’inalazione è quasi esclusivamente accidentale, e un tempestivo intervento medico è indispensabile per scongiurare le complicanze a breve e lungo termine. I sintomi più frequentemente riscontrati in acuto sono: tosse, edema della glottide, affanno e desaturazione. L’evento è potenzialmente mortale in presenza di lacerazione della trachea, asfissia ed insufficienza respiratoria acuta. Nel caso in cui il corpo estraneo non venisse rimosso, il bambino può andare incontro a complicanze a lungo termine tra cui tosse cronica, polmoniti ricorrenti, sibilo persistente, bronchiectasie e atelettasia polmonare (3). La mortalità è dell’1% tra 1 e i 15 anni e del 4% nei neonati (4). La popolazione pediatrica più colpita è quella maschile sotto i tre anni. La diagnosi viene sospettata in base all’anamnesi e al quadro clinico. La radiografia del torace permette di visualizzare il corpo estraneo, se radiopaco, e i segni indiretti, ossia opacità polmonare legata ad atelettasia e più raramente pneumotorace e pneumomediastino. I falsi negativi posso essere parecchi (tra il 18 e il 60%) (3). La broncoscopia è il gold standard sia diagnostico che terapeutico, e dovrebbe essere eseguita anche nei casi dubbi. Nel caso in cui il bambino presenti in cronico sintomi da sospetta inalazione, l’endoscopia permette una visione dinamica delle vie aeree oltre alla rimozione del corpo estraneo stesso.
L’utilizzo pediatrico del broncoscopio flessibile per la rimozione di corpi estranei è riportato per la prima volta in letteratura nel 1977, e ha rivoluzionato e semplificato l’approccio a questa condizione clinica. Nei decenni precedenti ci si avvaleva unicamente del broncoscopio rigido (2). L’efficacia e la sicurezza dello strumento flessibile e di quello rigido e la conseguente scelta tra i due è tutt’ora oggetto di dibattito scientifico. Una delle maggiori difficoltà è rappresentata dal diametro delle vie aeree, da quello del broncoscopio e dei tools. La trachea di un bambino di un anno presenta un diametro di circa 6 mm e necessita strumentazione adeguata ed equipe esperta. Oltre alle classiche pinze gli operatori, in base alla loro esperienza, possono utilizzare anche strumenti più insoliti tipo pinze ricurve e aspiratore. Nell’adulto la sonda criobioptica è attualmente ritenuta un ausilio innovativo nella rimozione dei corpi estranei.
Il lavoro di A. Safia et al. ha confrontato 14 studi relativi al confronto tra broncoscopia rigida e flessibile reclutati mediante ricerca su PubMed, Scopus, Web of Science, Cochrane Library e Google Scholar. È stata eseguita una review sistematica con una metanalisi (5). Il lavoro non si è concentrato tanto sulla descrizione particolareggiata delle due procedure, ma su una comparazione delle due tecniche.
Dalle analisi eseguite risulta che le sedi bronchiali più frequentemente interessate sono i bronchi principali/lobari, la trachea e la laringe. I corpi estranei descritti sono sia organici che inorganici, e sono state utilizzati come tools pinze classiche e cestello, e meno frequentemente pinze a coccodrillo. Per quanto riguarda il successo terapeutico, gli strumenti sono sovrapponibili, così come la durata media delle procedure. Anche le complicanze risultano essere sovrapponibili, ad eccezione della desaturazione, che si verifica meno frequentemente con il broncoscopio flessibile.
Le complicanze più frequentemente riportate sono il sanguinamento, l’edema laringeo, la febbre, il laringospasmo, lo pneumotorace, la desaturazione, l’ipossia transiente e la tosse. Il rischio di decesso appare anch’esso sovrapponibile, così come il tasso di ricovero in terapia intensiva. Il tasso di intubazione post-procedura è più alto con broncoscopia rigida, e l’utilizzo del broncoscopio flessibile porta a una degenza di minore durata.
In conclusione, entrambi gli strumenti sono sicuri ed efficaci, e sovrapponibili in termini di successo terapeutico e complicanze. Il broncoscopio rigido potrebbe essere lo strumento di scelta nel caso di pazienti instabili che richiedano un maggiore controllo delle vie aeree e nel caso in cui corpo estraneo inalato sia di dimensioni importanti. Secondo alcuni autori è buona norma avvalersi di broncoscopio flessibile solo se l’operatore è in grado di utilizzare anche il broncoscopio rigido (2). Ogni caso andrebbe valutato singolarmente, considerando sia l’età del bambino con la conseguente diversità dei diametri bronchiali sia, se già nota, la localizzazione del corpo estraneo. La casistica è comunque limitata, occorrono ulteriori studi che confrontino i due differenti approcci endoscopici e i tools, per potere così sviluppare un algoritmo diagnostico-terapeutico condiviso. Sussiste una significativa eterogeneità negli studi analizzati, e i risultati devono essere considerati con cautela in quanto non è a tutt’oggi possibile trarre conclusioni definitive. Il dibattito è ancora aperto.

Bibliografia

  1. Chantzaras AP, Panagiotou P, Karageorgos S, et al. A systematic review of using flexible bronchoscopy to remove foreign bodies from paediatric patients. Acta Paediatr 2022;111:1301-12.
  2. Sautin A, Marakhouski K, Pataleta A, et al. Flexible bronchoscopy for foreign body aspiration in children: a single-centre experience. World J Clin Pediatr 2024;13:91275.
  3. Ciftci AO, Bingöl-Koloğlu M, Şenocak ME, et al. Bronchoscopy for evaluation of foreign body aspiration in children. J Pediatr Surg 2003;38:1170-6. 
  4. Schramm D, Ling K, Schuster A, et al. Foreign body removal in children: Recommendations versus real life—A survey of current clinical management in Germany. Pediatr Pulmonol 2017;52:656-61. 
  5. Safia A, Abd Elhadi U, Bader R, et al. Flexible versus rigid bronchoscopy for tracheobronchial foreign body removal in children: a comparative systematic review and meta-analysis. J Clin Med 2024;13:5652.