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Il 31 maggio di ogni anno l'Organizzazione Mondiale della Sanità celebra la Giornata Mondiale senza Tabacco, allo scopo di evidenziare i rischi per la salute associati al consumo di tabacco, e di sostenere politiche efficaci per ridurne il consumo. Ma nuovi scenari si sono aperti per la comparsa sul mercato delle sigarette elettroniche e di prodotti del tabacco di nuova generazione, con crescente preoccupazione per la presenza di sostanze pericolose o potenzialmente dannose per la salute, e per il loro uso sempre più frequente, in particolare da parte delle giovani generazioni, nella convinzione errata della loro innocuità.
Nel giugno 2024 l’European Respiratory Journal ha pubblicato un articolo di Kassandra Allbright e collaboratori, dal titolo “The paradox of the safer cigarette: understanding the pulmonary effects of electronic cigarettes”, quasi a supporto delle preoccupazioni espresse dall’OMS.
Gli autori, dopo aver spiegato come funzionano le sigarette elettroniche, ne evidenziano infatti gli effetti sulla salute polmonare. L’aerosol della sigaretta elettronica può essere citotossico per le cellule polmonari: in particolare, è citotossico per le linee cellulari epiteliali e macrofagiche delle vie aeree, così come per le cellule alveolari di tipo II, i macrofagi, le cellule epiteliali delle piccole vie aeree e i fibroblasti. Tuttavia, la maggior parte degli studi rileva che la citotossicità dell'aerosol da sigaretta elettronica sembra essere inferiore a quella del fumo di sigaretta da combustione. Il contributo dei composti aromatizzanti alla citotossicità dell'aerosol delle sigarette elettroniche è vario, infatti, l'aroma "cannella ceylon" è il più citotossico per i fibroblasti polmonari umani e per le cellule staminali embrionali. Quindi l’uso cronico di sigarette elettroniche può determinare “citotossicità polmonare” che sappiamo essere implicata nella patogenesi di malattie polmonari ostruttive e fibrotiche, come la riparazione disregolata, la senescenza tramite esaurimento del potenziale replicativo delle cellule staminali e l'infiammazione, determinando perciò non solo lo sviluppo di malattie ostruttive o fibrotiche, ma anche la progressione delle stesse. In particolare, l'aerosol delle sigarette elettroniche può indurre un'infiammazione acuta e cronica nei polmoni in vivo e in vitro, sebbene in misura minore rispetto al fumo di sigaretta da combustione, mentre l’aggiunta di aromi di cannella, tabacco, menta e mango negli e-liquidi può esacerbarne le risposte. Inoltre, gli AA segnalano che l'uso di sigarette elettroniche influisce negativamente sulla risposta immunitaria antipatogena di fronte a insulti infettivi sia batterici che virali, la quale può essere ulteriormente compromessa dal contemporaneo danno della ridotta funzione mucociliare con ricadute cliniche non trascurabili, aumentando la suscettibilità alle infezioni nei pazienti con bronchiectasie, BPCO o immunocompromessi. È infine interessante notare che l'esposizione alle sigarette elettroniche sembra avere un impatto negativo simile al fumo di tabacco sulla clearance mucociliare.
Studi in vivo hanno rilevato un aumento dello stress ossidativo dovuto all'esposizione all'aerosol di sigaretta elettronica. Infatti, i ratti esposti all'aerosol di sigaretta elettronica per quattro settimane hanno un aumento dei radicali liberi di nitrossido e una diminuzione dell'espressione dei mediatori antiossidanti catalasi, NQO1 e superossido dismutasi. Lo stress ossidativo può indurre danni al DNA e una diminuzione della capacità di riparazione dello stesso nei polmoni dei topi esposti ad aerosol di sigaretta elettronica per 12 settimane. L'uso di sigarette elettroniche induce stress ossidativo nei polmoni, causa danni al DNA e probabilmente anche aumento del rischio di neoplasia polmonare. Ma data la lunga latenza del cancro ai polmoni tra esposizione a sostanze tossiche e insorgenza, è probabile che ci vorranno molti anni prima che gli studi epidemiologici possano valutare in modo affidabile il rischio negli utilizzatori di sigarette elettroniche. Infine, ci sono prove - da modelli animali - del fatto che l'aerosol di sigaretta elettronica può indurre broncocostrizione, e prove più limitate che può causare eosinofilia e alterare la produzione di mucina delle vie aeree. Questi dati suggeriscono che l'uso di sigaretta elettronica possa provocare o peggiorare l'asma, e indurre broncocostrizione in individui con altri tipi di malattie delle vie aeree, come la BPCO.
In conclusione, sebbene la letteratura disponibile presenti notevoli limitazioni, sembra che l'aerosol delle sigarette elettroniche sia meno dannoso per i polmoni rispetto al fumo di sigaretta a combustione. In realtà ci sono alcune importanti considerazioni da fare. In primis le sigarette elettroniche possono fungere da precursore dell'uso delle sigarette tradizionali, in particolare nei giovani o nei nuovi utilizzatori di nicotina. Ad esempio, i giovani hanno maggiori probabilità di iniziare a usare le sigarette elettroniche rispetto al fumare sigarette a combustione, a causa della percezione di maggiore sicurezza. Una volta abituati alle sigarette elettroniche e dipendenti dalla nicotina, questi individui hanno una probabilità da 3,5 a 4 volte maggiore di passare all'uso di sigarette a combustione. Inoltre, le sigarette elettroniche possono fungere da dispositivi di “reinserimento”: gli individui che usano le sigarette elettroniche per smettere di fumare sigarette a combustione hanno infatti maggiori probabilità di ricadere nell’uso di sigarette a combustione rispetto a coloro che smettono del tutto. Inoltre, i fumatori possono usare le sigarette elettroniche per integrare, piuttosto che per sostituire, le sigarette a combustione. Questo concetto è supportato dall’emergere del duplice uso in simultanea: combustione e sigarette elettroniche. Presi tutti insieme, l'effetto-gateway e l'effetto re-entry, il duplice uso e le tossicità note e sconosciute costituiscono il paradosso della sigaretta più sicura. La recente introduzione di dispositivi di quarta generazione contenenti sali di nicotina probabilmente esacerberà questo paradosso, perché il tasso più elevato di erogazione di nicotina aumenterà la dipendenza da nicotina e il potenziale di tossicità.

Bibliografia di riferimento
- Allbright K, Villandre J, Crotty Alexander LE, et al. The paradox of the safer cigarette: understanding the pulmonary effects of electronic cigarettes. Eur Respir J 2024;63:2301494.
- Bedford R, Smith G, Rothwell E, et al. A multi-organ, lung-derived inflammatory response following in vitro airway exposure to cigarette smoke and next-generation nicotine delivery products.          Toxicol Lett 2023;387:35-49.
- Bozier J, Rutting, Xenaki D, et al. Heightened response to e-cigarettes in COPD. ERJ Open Research 2019;5:00192-2018.
- Ma T, Wang X, Li L, et al. Electronic cigarette aerosols induce oxidative stress-dependent cell death and NF-κB mediated acute lung inflammation in mice. Arch Toxicol 2021;95:195-205.
- Roxlau ET, Pak O, Hadzic S, et al. Nicotine promotes e-cigarette vapour-induced lung inflammation and structural alterations. Eur Respir J 2023;61:2200951
- Soneji S, Barrington-Trimis JL, Wills TA, et al. Association between initial use of e-cigarettes and subsequent cigarette smoking among adolescents and young adults: a systematic review and meta-analysis. JAMA Pediatr 2017;171:788-97.