- Pubblicazione il 19 Agosto 2024
Introduzione
Si stima che in Italia, nel 2023, vi siano state circa 395.000 nuove diagnosi di tumore, 208.000 tra gli uomini (circa 3.000 diagnosi in più del 2022) e 187.000 tra le donne (circa 1.000 in più rispetto al 2022). L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione, e lo European Network of Cancer Registries (ENCR), in accordo con AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori) e AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), hanno effettuato alcune proiezioni relative ai 27 Paesi dell’Unione Europea. Secondo queste stime, escludendo i carcinomi della cute non melanomi, i tumori in assoluto più frequenti nel 2023 in Italia sarebbero quelli della mammella (circa 55.900 casi), del colon-retto (circa 50.000 casi), del polmone (circa 44.000 casi), della prostata (circa 41.100 casi) e della vescica (circa 29.700 casi) (1). Nel cancro del polmone, gli inibitori PD-1/PD-L1 (ICI), da soli o in aggiunta alla chemioterapia, aumentano la sopravvivenza globale e la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla sola chemioterapia (2,3). Gli eventi avversi correlati al trattamento con ICI sono molteplici a carico di organi e apparati.
Obiettivi dello studio
Gli inibitori del checkpoint immunitario (ICI) per il trattamento del cancro del polmone possono determinare eventi cardiotossici. Un gruppo di ricercatori ha svolto una metanalisi per valutare la cardiotossicità associata agli ICI in pazienti con cancro del polmone (4).
Metodi
È stata condotta una ricerca bibliografica all’interno di quattro database elettronici (Cochrane Central, Medline, Ovid Embase e Google Scholar) dall'inizio al 31 maggio 2023. Sono stati presi in considerazione studi randomizzati e controllati (RCT) per valutare l'impatto degli ICI sui rischi cardiaci nei pazienti con cancro del polmone. I rapporti di rischio (RR) con intervalli di confidenza (IC) al 95% sono stati raggruppati, e l'analisi è stata eseguita utilizzando un modello di effetti casuali. L'approccio Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation è stato eseguito per valutare la qualità delle prove.
Risultati
Nell'analisi sono stati inclusi un totale di 30 studi, comprendenti 16.331 pazienti. I risultati aggregati hanno mostrato che una terapia con ICI singola (RR: 2,15; IC 95%: 1,13-4,12; p = 0,02; I2 = 0%) o una combinazione di ICI singola più chemioterapia (RR: 1,38 [1,05-1,82]; p = 0,02) hanno aumentato significativamente il rischio di eventi avversi cardiaci rispetto alla sola chemioterapia. Non è stata notata alcuna differenza significativa quando una terapia con ICI doppio (RR: 0,48 [0,13-1,80]; p = 0,27) è stata confrontata con una a ICI singolo. Inoltre, non è stata riscontrata alcuna associazione significativa tra l'uso di ICI e l'incidenza di insufficienza cardiaca (RR: 1,11 [0,48-2,58]; p = 0,80) o aritmia (RR: 1,87; [0,69-5,08]; p = 0,22).
Conclusioni
Rispetto alla sola chemioterapia, l'uso di un singolo ICI o di una combinazione di singolo ICI più chemioterapia ha aumentato significativamente il rischio di cardiotossicità. Tuttavia, l’impiego della doppia immunoterapia non ha comportato un aumento significativo del rischio di cardiotossicità rispetto all’uso di un singolo ICI (5).
Commenti
La cardiotossicità immuno-relata è un evento raro (< 1%), la cui presentazione clinica include miocarditi, pericarditi, aritmie, cardiomiopatie e disfunzione del ventricolo sinistro (5). La valutazione precoce del paziente da parte del cardiologo è raccomandata, come sono raccomandate in caso di miocarditi e/o pericarditi alte dosi di steroidi (es. prednisone 2mg/kg/ die). Se i sintomi legati alle miocarditi o/e pericarditi non regrediscono precocemente, considerare altri immunosoppressori come infliximab e medicinali contenenti micofenolato mofetile (MMF).
Bibliografia
1. Associazione italiana registri tumori (AIRTUM), Associazione Italiana di Oncologia medica (AIOM), Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), European Network of Cancer Registries (ENCR) 2023.
2. Herbst RS, Baas P, Kim DW, Felip E, et al. Pembrolizumab versus docetaxel for previously treated, PD-L1-positive, advanced non-small-cell lung cancer (KEYNOTE-010): a randomised controlled trial. Lancet 2016;387:1540-50.
3. Ettinger DS, Wood DE, Aisner DL, et al. Non-small cell lung cancer, Version 3.2022, NCCN Clinical Practice guidelines in Oncology. J Natl Compr Canc Netw 2022;20:497-530.
4. Vaddepally RK, Kharel P, Pandey R, et al. Review of indications of FDA-approved immune checkpoint inhibitors per NCCN guidelines with the level of evidence. Cancers (Basel) 2020;12(3).
5. Mahmood SS, Fradley MG, Cohen JV, et al. Myocarditis in patients treated with immune checkpoint inhibitors. J Am Coll Cardiol 2018;71:1755-64.